02 May 2015

Porsche Cayenne S Diesel, la nostra prova

Con l’arrivo della Macan, la Cayenne ha perso forse un po’ di interesse, ma per gli amanti delle sport utility extra large la sorella maggiore ha sempre il suo fascino, a maggior ragione....

INTERNI

Con l’arrivo della Macan, la Cayenne ha perso forse un po’ di interesse, ma per gli amanti delle sport utility extra large la sorella maggiore ha sempre il suo fascino, a maggior ragione quando si parla della S Diesel, equipaggiata con un V8 turbodiesel da capogiro. Sprigiona infatti 385 cavalli, ma soprattutto 850 Nm di coppia, quanto basta per superare addirittura la Turbo a benzina, che si ferma a quota 750. Non è solo il dato di 4,94 secondi sullo 0-100 km/h a lasciare letteralmente a bocca aperta, quanto il sound elettrizzante, che non ha nulla da invidiare a un V8 a benzina. Non soltanto nell’abitacolo, ma anche fuori, dove nessuno potrà scambiare questa versione per una Cayenne qualsiasi, tantomeno diesel. 

LOOK E INTERNI
Sono pochi i particolari che contraddistinguono il restyling a cui la Cayenne è appena stata sottoposta, e riguardano soprattutto il frontale, dal look più grintoso che richiama la 911 Carrera e dona un ulteriore gradevole tocco di sportività. Ancora meno evidenti le differenze che si notano all’interno dell’abitacolo, dove spicca solo il nuovo volante a tre razze strettamente imparentato con la Macan e la supercar 918 Spyder e integrato dai paddles del cambio automatico.

Stessa posizione di guida ideale quindi, ma anche identico affollamento di tasti sul tunnel, un aspetto che crea qualche disagio per chi non guida tutti i giorni la sport utility tedesca. Più facile invece la gestione dello schermo a sfioramento sulla consolle, affiancato da pulsanti tradizionali per il richiamo delle principali aree del sistema di infotainment. Discutibile poi l’assenza di un vano portaoggetti a giorno, visto che l’unico ripostiglio sfruttabile è quello sotto il bracciolo scorrevole, mentre sul fronte dell’abitabilità non si può che apprezzare la notevole disponibilità di spazio, sia nella parte anteriore dell’abitacolo sia dietro, dove l’unico appunto riguarda la sistemazione piuttostosacrificata di chi occupa la parte centrale del divano.

Superfluo poi sottolineare l’ampiezza di un vano bagagli dalla forma regolare, con la soglia di carico che si può abbassare attraverso il pulsante previsto per le versioni con sospensioni pneumatiche, optional però a 3.587 euro. A proposito di accessori, la Macan S vanta una buona dotazione di serie, ma che purtroppo non prevede il sistema di navigazione satellitare, un optional peraltro tutt’altro che a buon mercato, essendo proposto a 3.477 euro.

 

VIDEO CAYENNE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TECNICA

Le modifiche tecniche a cui la sport utility Porsche è stata sottoposta riguardano soprattutto il miglioramento dell’efficienza, per esempio con l’introduzione della cosiddetta funzione di “veleggio” del cambio automatico. In pratica, in caso di rilascio e in fase di decelerazione, il sistema provvede a disaccoppiare il motore dal cambio facendo di fatto procedere la vettura come se fosse in folle. Affinato anche il sistema Start-Stop, ora definito Plus e più rapido nel riavvio del motore mentre, come nel caso della Macan, le alette di ventilazione attive poste in corrispondenza dello scudo frontale si aprono e si chiudono automaticamente in modo da garantire sempre la temperatura ideale di funzionamento del motore.

Che, nel caso della S Diesel, è un V8 di 4.134 cc di produzione Audi, caratterizzato dal sistema di iniezione common rail che raggiunge una pressione massima di 2.000 bar, oltre che dalla sovralimentazione biturbo affinata per raggiungere prestazioni ancora migliori, come sottolinea la potenza massima di 385 Cv, ma soprattutto la coppia, che raggiunge un picco di 850 Nm da 2.000 a 2.750 giri. Al motore è associato un tradizionale cambio automatico con convertitore di coppia a 8 rapporti, mentre a livello di sospensioni è stato mantenuto lo stesso schema ma con un’ottimizzazione mirata ad accrescere il confort di marcia, senza ovviamente snaturare l’indole di una delle sport utility più coinvolgenti e divertenti nella guida.

Che può diventare ancora più efficace optando per accessori tecnici come il servosterzo Plus e il Porsche Vectoring Plus, ovvero una sorta di upgrade del controllo elettronico di stabilità che, intervenendo sulle singole pinze dei freni, rallenta la ruota posteriore interna alla curva per rendere più rapido l’inserimento in traiettoria e ridurre il sottosterzo. A richiesta anche le sospensioni pneumatiche con funzione autolivellante, mentre la dotazione di sicurezza contempla di serie 6 air bag, con quelli posteriori laterali disponibili a richiesta con un supplemento di 421 euro.

SU STRADA

Basta avviare il motore per comprendere che questa non è una Cayenne Diesel qualsiasi, perché quel rombo cupo che fuoriesce dai 4 terminali di scarico con il tipico ticchettio dei motori a gasolio non ha proprio nulla da spartire. Non è un sound artificiale generato dall’impianto audio, visto che anche all’esterno capire che sotto il cofano ci sia un motore diesel è davvero impossibile. Qualche sospetto arriva alla prima accelerata, perché la coppia che sprigiona il V8 di origine Audi è davvero mostruosa.

Del resto si parla di qualcosa come 850 Nm, un dato stratosferico, che pochissime supersportive possono vantare, basti pensare che la Porsche 911 Turbo S di Nm ne sprigiona “solo” 700. Certo, i cavalli non sono 560 ma 385 Cv, comunque sia basta un dato per comprendere ancora meglio l’indole di questa super Cayenne: da 0 a 100  km/h in 4,94 secondi, peraltro raggiunti in un ambiente perfettamente ovattato e con un cambio automatico che innesta le 8 marce sì velocemente, ma senza scossoni o movimenti bruschi della testa che potrebbero in qualche maniera perturbare un confort di marcia da berlina di rappresentanza.

Nonostante le ruote ribassate da 21 pollici montate sull’auto in prova l’assorbimento sullo sconnesso è infatti più che dignitoso, così come quel rombo cupo che esalta al competo affondo del gas, si placa a velocità costante, e lo confermano i 67,9 decibel di rumorosità rilevati a 130 km/h. Quando anche i consumi sono tutt’altro che proibitivi, con percorrenze nell’ordine dei 10,6 km/litro anche grazie al motore che “sonnecchia” intorno ai 1.800 giri. Una sport utility bruciasemafori ma anche confortevole quindi? Non solo, perché le sorprese al volante della Cayenne S Diesel non si fermano qui.

Basta infatti affrontare la prima curva per constatare una sportività inaspettata per una vettura così grossa, alta e che sulle nostre bilance di precisione ha segnato qualcosa come 2.313,5 kg. Certo, nei cambi di direzione il peso non sparisce del tutto, ma la tenuta di strada e la prontezza, oltre alla fedeltà, con cui le ruote anteriori seguono la traiettoria impostata sono davvero sorprendenti. Vien voglia si forzare il ritmo, a maggior ragione dopo aver settato le sospensioni nella taratura più rigida, quella che annulla o quasi il rollio, ma genera qualche fenomeno di “pompaggio” in presenza di forti ondulazioni della strada affrontate a velocità per così dire sopra le righe. Lo sterzo non è affatto leggero ma la sua consistenza ripaga con tanto feeling al crescere della velocità, quando anche l’impianto frenante colpisce con spazi di arresto molto contenuti e un pedale poco cedevole, decelerazioni più forti comprese.

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