La riduzione di peso, ingombri e, quando possibile, del numero di componenti va sempre nella stessa direzione: aumentare l’efficienza di ogni sottosistema. I sistemi Start-and-stop usano una sola macchina elettrica per fare tutto: l’alternatore ha anche funzioni di motore di avviamento. In questo caso si sfrutta sempre la cinghia di comando motore-alternatore, senza però aggiungere altri dispositivi come l’ingranaggio per la messa in moto, il motorino elettrico e il suo ingranaggio di innesto. Tanto per gli alternatori ‘intelligenti’ (che forniscono solo l’energia richiesta di volta in volta dall’impianto, assorbendo dal motore la minima potenza indispensabile) quanto per quelli con funzione integrata di avviamento è fondamentale che sia aggiunto un sensore di posizione sull’alternatore stesso, che lavori insieme ai sensori di posizione del motore per rendere la successiva messa in moto rapida, silenziosa e con il minimo di energia dissipata.
A proposito di azionamento elettrico, andrebbe peraltro precisato che questa soluzione si sta diffondendo abbastanza velocemente per molti ausiliari quali pompa servosterzo, pompa acqua o compressore del climatizzatore; in questo caso occorre che le tubazioni di distribuzione dei fluidi di lavoro introducano le minori perdite di carico possibili, in modo che il gruppo pompa sia dimensionato con la minima potenza e quindi il minimo consumo necessario. Per quanto riguarda i sistemi servosterzo la soluzione è, ovviamente, quella di integrare il gruppo attuatore direttamente nelle vicinanze del sistema cremagliera; viceversa, per pompe acqua o compressori climatizzatore non si può trascurare il sistema di distribuzione dei fluidi. Va notato poi che le tubazioni in gomma rinforzata da fibre tessili, per resistere alle pressioni e alle temperature in gioco in questi dispositivi, devono essere assai robuste, risultando così più pesanti e ingombranti di componenti in lega metallica, che però non possiedono la flessibilità richiesta. Ecco perché dopo anni di lunghe tubazioni in gomma o al massimo gomma ed acciaio tornano ora sistemi misti, tecnicamente evoluti, con tubazioni conformate in lega di alluminio fissate a rami preformati di tubo in gomma.
L’evoluzione dei materiali e delle tecnologie industriali ha anche permesso di ridurre gli ingombri, aumentando al contempo le prestazioni dei vari componenti: logico che ogni componente miniaturizzato pesi meno e, quindi, contribuisca a ridurre la massa complessiva del veicolo. Tra questi ad esempio le sonde lambda (in inglese Oxygen Sensors), che oltre ad essere diventate di tipo proporzionale e non più on-off (misurano il titolo della carburazione e non discriminano solo tra campo magro e campo ricco), sono anche diventate molto più compatte e sono facilmente installabili, fattore quest’ultimo tutt’altro che trascurabile, in qualsiasi punto del veicolo.
Non molto conosciute per l’uso automobilistico, invece, le candele a risparmio di combustibile e a lunga durata: l’azienda giapponese Denso ha sviluppato delle candele di accensione per motori a benzina del tipo ad elettrodo di dimensioni ridotte che sono in grado da un lato di contribuire ad una riduzione che va dall’1 ad oltre il 4% nel consumo complessivo di benzina (e, di riflesso, sulle emissioni di CO2) abbinando inoltre una durata che può anche superare i 100.000 chilometri.