01 April 2016

Suzuki Swift Sport, divertimento old school

E’ la risposta a tutti gli appassionati che cercano divertimento low cost senza rinunciare a qualità e stile, è giapponese e si chiama Suzuki Swift Sport. Motore aspirato da 1.6 litri, 136 cavalli e piacere di guida old school, grintosa fuori...

Suzuki swift sport, divertimento old school

E’ la risposta a tutti gli appassionati che cercano divertimento low cost senza rinunciare a qualità e stile, è giapponese e si chiama Suzuki Swift Sport. Motore aspirato da 1.6 litri, 136 cavalli e piacere di guida old school, grintosa fuori e comoda dentro, il tutto condito da un prezzo d’acquisto di poco superiore ai 18.000 euro; sono questi gli ingredienti del successo di questa piccola tutto pepe.

SAFETY CAR
Per la nostra prova non abbiamo scelto però una Sport qualsiasi bensì una versione molto particolare: la safety car protagonista dello scorso Campionato Italiano Velocità (C.I.V.) con una colorazione unica che ha fatto girare non poche teste soprattutto in città, dove anche numerose sono state le domande dei curiosi al semaforo. Una vettura che esce dagli schemi delle odierne hot hatch in cui sotto il cofano troviamo l’immancabile turbo, il cambio automatico e poco feeling di guida; questa Suzuki esula da tutto questo riportando al centro dell’attenzione il guidatore con la semplicità di un motore da 1.600 cc e un cambio manuale a sei rapporti coadiuvati da un ottimo assetto.

MOTORE
Ed è proprio per questo che abbiamo deciso di metterci di nuovo dietro il volante di questa Swift: in un momento in cui vige la sovralimentazione ed una massiccia dose di tecnologia che controlla ogni cosa, ecco l’eccezione che conferma la regola. Dal punto di vista estetico oltre alla grande griglia frontale e ai fari allo xenon, troviamo minigonne, doppio scarico, diffusori d’aria e cerchi in lega da 17 pollici, facendo così trasparire la sua indole sportiva in soli 3,8 metri di lunghezza. Gli interni seguono invece una filosofia di semplicità: ordinati e senza troppi fronzoli; non mancano inoltre ingressi usb, cruise control, comandi al volante. I 136 cavalli del motore fanno scattare la focosa Swift da 0-100 in 8,7 secondi, facendole toccare i 195 km/h di velocità massima. Questo propulsore 16 valvole e a fasatura variabile, con i suoi 160 Nm di coppia dà il meglio di sè sopra i 3.500 giri spingendo e “urlando” fino ai 7.000 giri: scalate al limite e allunghi fino in zona rossa diventano così delle parentesi racing al volante di tutti i giorni (senza trasgredire il codice della strada naturalmente). 


DIVERTENTE
La guida è riassumibile con una semplice parola: divertente. Soprattutto sul misto, la compatta del Sol Levante conquista con inserimenti in curva molto precisi, grazie all’ottimo assetto, non troppo rigido, che permette cambi di direzioni veloci, con l’immancabile ruota interna alzata in pieno stile rally. Sincero il cambio a sei rapporti, anche se innesti più brevi e una maggiore precisione nelle cambiate, soprattutto in velocità, sarebbero ben accetti. Abbiamo percorso le colline immersi nel verde tra vigneti e strade degne di una prova speciale. Il risultato? Tanto divertimento e una risposta sempre pronta da parte della nostra Swift anche quando si incappa nel sottosterzo, basta alleggerire il gas che il retrotreno allarga progressivamente riuscendo così a chiudere bene le traiettorie in percorrenza. La mancanza del differenziale inizia a sentirsi solo in caso di bassa aderenza.

Per un giovane ventenne questa vettura può rappresentare la scelta giusta sia per l’interessante prezzo d’acquisto da nuova, usufruendo delle tante offerte Suzuki, che usata; anche i costi di utilizzo sono contenuti: nel ciclo combinato è capace di 15,6 km con un litro di benzina mentre in autostrada tra i 110 e i 120 km orari raggiunge tranquillamente i 20 chilometri litro. Certamente non è un’auto come le sue dirette concorrenti: la scelta di Suzuki ha preso la direzione della pura sostanza costruendo una macchina fatta per divertire e soprattutto durare nel tempo. Associando la Swift ad una city-car, non tutti conoscono questo particolare modello: tante, in effetti, le versioni a tre e a cinque porte, dalla GPL alla diesel, passando per la 4x4, ma se si vuole essere fuori dal coro e guidare con la G maiuscola la Sport diventa inevitabilmente la scelta giusta.

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