08 June 2006

Subaru Impreza WRX STi - Mitsubishi Lancer EVO IX

Impreza WRX STi-Lancer EVO IX

Introduzione


Siete disposti ad essere al centro dell’attenzione ogni volta che vi sedete al posto di guida? Sognate di trasformare il noioso percorso casa ufficio in una sorta di mini prova speciale? Amate gli scatti brucianti? Se le risposte sono affermative e staccare un assegno da più di 40.000 euro per voi non rappresenta un problema, le repliche delle più assidue protagoniste dei campionati Rally sono le vetture che fanno per voi.


A questo punto scegliere tra l’erogazione rabbiosa del 4 cilindri Mitsubishi e la coppia del boxer Subaru intorno ai 4.000 giri, oppure tra la reattività dell’assetto della Lancer e l’equilibrio di quello della Subaru è solo una questione di gusti. Certo è che per gli amanti della guida sportiva, le protagoniste di questo confronto rappresentano quanto di meglio offra il mercato, soprattutto considerando i prezzi ben più elevati di eventuali alternative dalle potenze e prestazioni comparabili.        

 

Linea e interni


Se insomma desiderate passare inosservati rivolgetevi altrove, perché Mitsubishi Lancer Evolution IX e Subaru Impreza STI non fanno proprio nulla per nascondere le prestazioni di cui sono capaci. Spoiler, alettoni, prese e sfoghi d’aria disseminati ovunque caratterizzano infatti l’estetica di due vetture a cui mancherebbero solo sponsor e cinture di sicurezza a 6 punti per schierarsi al via di una gara.



L’abitacolo è invece dominato da sedili avvolgenti, volanti sportivi a 3 razze e pedaliere in alluminio, mentre per il resto le rally replica di questo confronto riprendono gran parte degli elementi delle vetture da cui derivano, ad eccezione del pomello del cambio, della grafica del quadro strumenti e dei comandi per modificare la taratura del differenziale a controllo elettronico, nel caso della Subaru anche del tasto per ottimizzare il rendimento dell’intercooler attraverso un getto d’acqua nebulizzato per rinfrescare lo stesso.

Su entrambe le vetture è facile trovare presto la migliore posizione di guida, nonostante il volante un po’ più verticale e dal minore diametro della Lancer renda l’assetto più sportivo, con la corta leva del cambio in posizione ideale e una buona visibilità che, come sulla Impreza, rende facili anche le manovre nonostante diametri di sterzata piuttosto elevati. Spaziose anche nella zona posteriore dell’abitacolo, le due vetture offrono ampia libertà di movimento grazie ai padiglioni ben sviluppati in altezza e in virtù delle generose dimensioni esterne, così come i vani bagagli vantano forme regolari che consentono di stivare borse e valige per un volume di circa 400 litri.


L’essenzialità della plancia consente di individuare in brevissimo tempo i comandi che servono durante la guida, con l’unica eccezione della radio della Mitsubishi, un po’ meno intuitiva da utilizzare rispetto a quella della rivale, la cui unica stranezza consiste nella regolazione del volume demandata al pomello di destra e la sintonizzazione delle stazioni a quello a sinistra del guidatore.

Tecnica



La prima differenza nella meccanica delle due vetture emerge dai motori: entrambi a 4 cilindri, ma contrapposti per il 2.457 cc della Subaru, in linea invece per quanto riguarda il 1.997 cc Mitsubishi. Rispetto alla precedente Lancer Evolution VIII la potenza massima è cresciuta da 265 a 280 Cv grazie soprattutto al sistema di distribuzione a fasatura variabile MIVEC (Mitsubishi Innovative Valve timing and Electronic Control).


Ai bassi regimi viene ritardata l’apertura delle valvole di aspirazione per favorire l’erogazione della coppia e ridurre le emissioni, mentre dai regimi medio alti viene la fasatura viene modificata per favorire l’allungo del motore, con un sistema che effettua la variazione sfruttando la pressione dell’olio motore.Rivisto anche il turbocompressore per garantire una maggiore prontezza di risposta ai bassi regimi, mentre la testata adotta passaggi dell’acqua maggiorati, nel collettore di aspirazione sono stati aggiunti sensori di temperatura e pressione per una migliore regolazione dell’anticipo di accensione e un dosaggio più preciso della miscela aria/benzina, i pistoni sono rinforzati e montano 2 segmenti anziché 3 e la pompa della benzina assicura una portata maggiore del 7%.

La cilindrata del 4 cilindri boxer Subaru è invece passata da 1.994 a 2.457 cc, anche in questo caso la potenza è cresciuta da 265 a 280 Cv, il sistema di distribuzione dispone sempre di variatore di fase per gli alberi a camme di aspirazione per migliorare l’erogazione della coppia e rispondere alla normativa Euro 4 sulle emissioni. Molto simile invece il sistema di trazione integrale permanente delle due vetture, con differenziale centrale gestito elettronicamente per modificare la ripartizione della coppia tra avantreno e retrotreno in funzione del fondo stradale e dello stile di guida. Rispetto al modello precedente, la Subaru si differenzia per la diversa ripartizione in condizioni standard, ora del 41%-59% tra avantreno e retrotreno contro il precedente 35%-65%, mentre il vecchio differenziale a giunto viscoso della Mitsubishi è stato sostituito da  una frizione idraulica a dischi multipli che può trasferire una quantità massima di coppia di circa 3 volte superiore, così come il differenziale anteriore è di tipo autobloccante anziché libero come in precedenza.


Se il cambio della Lancer è passato da 5 a 6 rapporti, quello della Impreza, sempre a 6 rapporti, presenta ingranaggi e leveraggi dalla maggiore resistenza, oltre a doppi e tripli coni di sincronizzazione rivestiti in carbonio. Modificato anche l’assetto della Impreza, mentre la Lancer, oltre ai nuovi ammortizzatori Bilstein, utilizza barre antintrusione nelle porte in alluminio, materiale utilizzato anche per il tetto, riducendo così di 4 kg il peso. Dischi dei freni autoventilanti con pinze a 4 pistoncini anteriori e 2 posteriori accomunano le 4x4 giapponesi, entrambe equipaggiate con sistema antibloccaggio Abs Sport dotato di un sensore di accelerazione laterale che modifica la forza frenante tra le ruote interne e quelle esterne rispetto alla curva per assicurare la massima stabilità durante le decelerazioni a ruote sterzate. La dotazione sicurezza prevede invece solo gli air bag frontali per la Mitsubishi, mentre la Subaru offre anche quelli laterali, che si aggiungono alle barre antintrusione nelle porte.  

In pista


I dati di potenza, il sistema di trazione e l’impianto frenante delle due sfidanti sono molto simili, ma alla guida le sorprese non mancano. A partire dall’erogazione del motore, più progressivo e pieno ai regimi medio bassi sulla Subaru, un po’ meno lineare invece sulla Lancer, dalla minore spinta  fino a circa 4.000 giri a cui segue una brusca salita della coppia che, unita ai rapporti molto ravvicinati del cambio, rende le accelerazioni a dir poco entusiasmanti.

L’Impreza riesce comunque a tenere il passo grazie alla maggiore coppia del motore avvertibile soprattutto immediatamente dopo i cambi di marcia, fattore che assicura progressioni altrettanto soddisfacenti nonostante i rapporti più lungi del cambio. Un 6 marce molto preciso ma altrettanto contrastato che richiede una certa decisione nei passaggi da un rapporto all’altro, al contrario della trasmissione della Lancer, che permette manovre più rapide senza manifestare rifiuti neppure in condizioni limite. Poi viene lo sterzo, preciso e  progressivo in entrambi i casi, ma più rapido nella risposta sulla Mitsubishi, al punto da richiedere manovre misurate alle velocità più alte, situazione in cui il retrotreno risulta inoltre più sensibile al rilascio del gas in appoggio nel confronto con la Subaru.

Più sottosterzante in ingresso di curva, un po’ meno reattiva nei trasferimenti di carico nonostante la tecnica rallistica del pendolo possa essere sfruttata ad hoc per far partire la coda in impostazione di curva e provocare un sovrasterzo facilmente controllabile grazie all’immediato trasferimento della coppia alle ruote anteriori non appena le posteriori iniziano a perdere aderenza. L’unica accortezza in questi casi è quella di impugnare saldamente il volante per contrastarne le brusche reazioni sotto coppia. Trazione elevatissima quindi sia per Lancer sia per Impreza, a proprio agio soprattutto sui fondi più scivolosi, tanto che sul bagnato, è possibile dare libero sfogo a tutta la potenza anche in uscita dai tornanti e dalle curve più strette, naturalmente dopo aver considerato un sottosterzo più marcato in inserimento e lungo tutta la traiettoria impostata.

Le velocità che si raggiungono in breve tempo sono di conseguenza elevatissime, comunque presto contrastate da impianti frenanti molto efficaci: quello della Subaru però, oltre a garantire spazi di arresto più contenuti a tutte le velocità, evidenzia una modulabilità leggermente migliore nell’uso più spinto, dato che il servofreno è tarato in modo da richiedere sempre una sensibile pressione sul pedale per garantire la giusta sensibilità a qualsiasi andatura. Quasi superfluo infine parlare di confort di marcia e consumi, con il primo aspetto influenzato dalla taratura molto rigida delle sospensioni, dai pneumatici ribassati e dall’isolamento acustico dell’abitacolo limitato al minimo indispensabile, mentre le percorrenze sono accettabili solo rispettando i limiti di velocità nella marcia autostradale, quando si raggiungono punte superiori agli 8 km/litro contro i 5-6 km/litro percorsi in condizioni di guida più consone all’impostazione di vetture con simili caratteristiche e prestazioni.    

Le ultime news video

© RIPRODUZIONE RISERVATA