La 037, frutto della collaborazione fra Lancia, Abarth e Pininfarina, ha debuttato in pubblico il 21 aprile del 1982 al 59° Salone Internazionale dell’Automobile di Torino. Quasi contemporaneamente partiva la produzione dei 200 esemplari necessari per l’omologazione . La gamma dei colori non lasciava scampo ai clienti pronti a spendere 46 milioni di lire (di allora) per la versione stradale: si poteva scegliere qualunque colore purché fosse il rosso, forte simbolo di italianità nelle corse automobilistiche. Per le corse la 037 si è invece vestita di molti colori. I più importanti sono stati il bianco, rosso, blu e nero della livrea Lancia-Martini, il bianco, rosso e nero della livrea Tre Gazzelle-R6, il bianco, arancio e verde della livrea Jolly Club- Totip e il bianco e nero con filetti rossi della livrea Grifone-Würth. La 037 ha debuttato nelle corse prima che nei saloni: il primo aprile 1982 nel Rally Costa Smeralda con due esemplari, entrambi fermati da problemi al cambio. Andava a vuoto anche l’impegno successivo al Rally dell’Elba del solitario esemplare di Adartico Vudafieri, questa volta a causa di problemi ai freni. Il primo piazzamento risale al 6 maggio 1982 nel Tour de Corse, che ha visto in azione i due esemplari freschi di costruzione (targhe provvisorie A6 33089 e A6 33088) affidati ad Attilio Bottega-Maurizio Perissinot e a Markku Alen-Ilkka Kivimaki. Bettega faceva scintille nella prima tappa, ma nella seconda aveva un incontro… troppo ravvicinato con una roccia. Alen otteneva invece un incoraggiante nono posto.
RALLY
Il 6 agosto, al Rally di Madeira, debutta la modifica dei fari grandi, che da allora hanno sempre equipaggiato le 037 da corsa. Il 15 agosto la “Zerotrentasette” ottiene la prima vittoria, ma non in un rally: nella salita di Popoli, in cui Teo Peruggini porta in gara l’evoluzione 1 con 310 Cv e iniezione d’acqua, preparata dalla Abarth sul telaio #316. Il primo successo nei rally è datato 17 ottobre 1982 nel Pace Rally, valido per il campionato nazionale britannico, vinto da Alen-Kivimaki sull’esemplare con telaio #317 targato TO Y09059. Da quel momento le vittorie divengono più frequenti fino a culminare nella fantastica doppietta nel Rally di Montecarlo 1983 (1° posto per Röhrl-Geistdörfer, 2° posto per Alen Kivimaki), fantastico prologo alla conquista del Campionato Mondiale in quello stesso anno. Nel 1983 la 037 domina su neve, asfalto, terra, ovunque, con la leggerezza, l’agilità e la semplicità costruttiva che permette tempi incredibilmente brevi negli interventi meccanici durante le assistenze. La 037 ha vinto molto nonostante per certi aspetti fosse già superata nel 1982, con la trazione solo posteriore contro le “integrali”.
Il progresso delle 4x4, in effetti, è stato così rapido da impedirle di mantenersi vincente per quasi 10 anni consecutivi come la Lancia Stratos: in sostanza, è rimasta al vertice per tre stagioni. Nel 1984 è diventata Evoluzione 2 con il motore 2,1 litri da 340 Cv, ma con il passare del tempo si è vista sempre più in difficoltà con le ultime arrivate, per esempio le Peugeot Turbo 16, che hanno rivoluzionato il concetto delle 4x4 da rally. Ma anche la Lancia stava preparando una sorpresa: la S4, con la semplicità della 037 abbinata alle quattro ruote motrici. L’ultimo sussulto di vitalità delle 037 ufficiali arriva nel 1986, quando le berlinette vengono ritenute più idonee della S4 per l’East African Safari. Alla partenza ce ne sono cinque, quella di Alen otterrà la miglior prestazione con un bel terzo posto assoluto. Un bell’addio alle corse.