09 March 2016

Ford Focus Wagon 1.5 TDCi, la nostra prova

Il nuovo 1.5 td e le numerose modifiche all'assetto e allo sterzo amplificano le qualità della rinnovata station Ford, che consuma anche meno rispetto al passato. Migliorata l'ergonomia. Nella media capacità di carico e abitabilità posteriore...

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Ammettiamolo, quasi mai a metà ciclo vita di un modello le novità introdotte sono sostanziali. Qualche ritocchino estetico, solitamente affiancato da una dotazione un po’ più ricca e impercettibili affinamenti tecnici; questo, in breve, il riassunto di molti restyling. Non è, fortunatamente, il caso di questa rinnovata Ford Focus che, a differenza di molte rivali, a quattro anni si propone con consistenti modifiche meccaniche. Cambia nel frontale, questo è quasi scontato, con l’ormai classica calandra esagonale che già contraddistingue la Fiesta e la nuova Mondeo, ma soprattutto sottopelle, con sospensioni affinate e l’atteso 1.5 td Euro 6 che manda in pensione il precedente 1.6 TDCi.

E’ un'unità pronta, potente, rotonda, che non consuma troppo e ben si accorda con un telaio ancora più dinamico e reattivo, che fa di lei una delle station più piacevoli da guidare, sicura e precisa su ogni tracciato. E’ senza dubbio migliorata anche l’ergonomia, con un numero dei tasti notevolmente ridotto e la sicurezza, grazie a una lunga serie di dispositivi di assistenza alla guida. La station perfetta dunque? Quasi, visto che la capacità di carico resta un filo sotto a quello di molte rivali, pur se si tratta di un volume comunque ben sfruttabile. Qualche cm in più per le gambe dei passeggeri posteriori non avrebbe inoltre guastato.

 

 

INTERNI

Le novità estetiche sono quasi marginali, con la nuova calandra esagonale con listelli cromati che già contraddistingue la Fiesta e la nuova Mondeo, il cofano più scolpito e il frontale più largo e basso con i fari più sottili. Sulle versioni più ricche, sono disponibili anche le nuove luci HID bixeno adattive, che non solo seguono l’andamento della strada per offrire una migliore visibilità, ma tengono anche conto della presenza di altri veicoli misurando la relativa distanza per calibrare al meglio l’illuminazione. L’impressione complessiva è quella di un design più lineare ed elegante, complici anche i lievi e riusciti ritocchi ai gruppi ottici posteriori.

Accomodati a bordo si apprezza lo sforzo per ridurre il numero di pulsanti che affollavano la consolle centrale, qui ridotti grazie anche al nuovo schermo touch screen ad alta risoluzione da 8 pollici che permette di controllare, oltre all’impianto audio e ai dispositivi collegati tramite usb e Bluetooth, anche il telefono e il navigatore. Non solo, il nuovo sistema di connettività Sync 2 consente di impartire semplici ed efficaci comandi vocali. Ben realizzato il posto di guida, con pratiche regolazioni manuali ed elettriche, una seduta ampia e comoda, con anche una corretta profilatura.

Sul divano trovano invece spazio comodamente solo due adulti, un terzo dovrebbe fare i conti con l‘ingombrante tunnel centrale e la seduta rialzata. Mancano inoltre qualche cm di spazio utile in più ad altezza gambe rispetto ad altre rivali e le bocchette posteriori, un‘assenza un po’ inspiegabile su un modello pensato anche per lunghi viaggi. Il bagagliaio, ben rivestito, contraddistinto da una soglia bassa e da un profilo molto regolare, offre una capacità di 490 litri, inferiore ad alcune rivali dirette come la Mégane Sportour (524 l) o l’ Opel Astra ST (500 litri) . In compenso, le sedute che si possono sollevare e lo schienale frazionato (60:40) permettono di ottenere un piano di carico quasi perfettamente livellato.

TECNICA

La Focus Wagon nasce sulla medesima piattaforma delle C-Max e della Kuga, e come sulla berlina, propone un avantreno tipo McPherson e un asse posteriore multilink. Al M.Y. 2015 sono state però apportate numerose migliorie. Gli ammortizzatori vantano nuove valvole interne e le sospensioni sono state riviste nella geometria; le boccole anteriori sono più rigide per ridurre il rollio, mentre è stata rifinita la taratura degli ammortizzatori ed aggiornato il controllo elettronico della stabilità. Non ultimo, il servosterzo elettrico è stato ricalibrato e passi in avanti sono stati effettuati anche in tema di insonorizzazione, con cristalli e pannelli fonoassorbenti più spessi ed ottimizzando il disegno dei passaruota. Tra i numerosi dispositivi di assistenza alla guida segnaliamo l’Active Park Assist, un sistema di parcheggio semiautomatico in grado di effettuare le manovre anche a pettine, il Cross Traffic Alert che grazie a 2 sensori aggiuntivi posteriori, avvisa dell’arrivo imminente di altri veicoli (fino a 40 metri) e il sistema di frenata automatica in città, Active City Stop, che in caso di possibile ollisione è in grado di arrestare l’auto e di evitare gli impatti o ridurne in ogni caso l’entità; è attivo fino a 50 km/h.

SU STRADA

Il binomio con il nuovo turbodiesel si rivela da subito riuscito, con un timbro al minimo sempre molto educato e vibrazioni davvero contenute. Su strada non sono tanto i 5 cavalli in più a regalare una maggiore vivacità, quanto soprattutto i ben 282 Nm di coppia massima disponibili poco sotto i 2.000 giri a garantire la giusta dose di vivacità ed elasticità, permettendo così di non ricorrere troppo al cambio, peraltro preciso e sempre ben manovrabile. Potente quanto basta, reattivo ai comandi dell’ acceleratore, come si può intuire è proprio il quattro cilindri il vero piatto forte di questa versione, unitamente a uno sterzo pronto, preciso e più sensibile anche ai piccoli angoli rispetto al passato.

A confermare le sensazioni provvedono come sempre i puntuali i rilevamenti del nostro Centro Prove, con dati quasi sempre migliori rispetto a quanto dichiarato dalla stessa Ford. La classica accelerazione da 0 a 100 km/h viene coperta in poco più di 10 secondi, mentre in 32,16 secondi si traguarda il chilometro, sempre con partenza da fermo. La punta massima è addirittura sensibilmente maggiore a quanto promesso, con 186,7 km/h in luogo dei 180 km/h dichiarati.

Il peso non eccessivo, 1.537 kg misurati alla nostra bilancia, e la generosa coppia massima del quattro cilindri garantiscono poi tempi contenuti anche in ripresa, malgrado gli ultimi due rapporti piuttosto spaziati. Cifre a parte, è l’intero comparto freni-motore-telaio a collocarla nuovamente di diritto tra le station più piacevoli e precise da guidare, complice anche l'assetto non troppo cedevole, leggermente rivisto e ancora più efficace. Consente di condurla a ritmi piacevolmente sostenuti, e senza alcun impegno supplementare sui tratti un po’ più guidati, ma senza per questo stravolgere la sua indole da passista, confortevole e silenziosa.

A conti fatti risulta anche poco assetata, con una percorrenza media di 16,6 km/litro, che rappresenta un sensibile passo in avanti rispetto ai 14,2 km/litro registrati a suo tempo dal modello precedente (Automobilismo 09/11).

LISTINO

In allegato in alto il listino pdf.

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