Il team di esperti Mercedes include, collaudatori, ingegneri ma anche psicologi
e matematici.
Si sono intraprese ovviamente più vie per risolvere il
problema. Un sistema efficace si basa sulla
rilevazione dei
battiti
delle ciglia. Durante i test, una videocamera a infrarossi è puntata
verso gli occhi del guidatore e rileva immediatamente quando le palpebre
restano chiuse troppo a lungo. Se dovesse succedere, un segnale acustico
è il primo avvertimento che il guidatore percepisce. Durante i test un
elettroencefalogramma (EEG) rivela altri dati utili sul sistema nervoso
e battiti cardiaci.
Un altro metodo impiegato è l’analisi dei dati
di guida. Un processore rileva ad esempio se sterzo e freni rimangono
inutilizzati troppo a lungo; se questo avviene,
un segnale acustico
avvisa il guidatore. Il problema è anche la tipologia dell’avviso
e il suo grado di intensità. A un avviso acustico, se nulla cambia, seguono
brevi frenate e una vibrazione al pedale o al sedile.
Il problema è anche quello di intervenire
prontamente, ma solo in caso di effettiva necessità senza spaventare
guidatore e passeggeri. Una volta superata la soglia di allarme, sottolineano
i tecnici Mercedes occorre però che
l’avviso sia molto percepibile
dal guidatore. Se a 100 km/h infatti le palpebre restano chiuse
anche solo un secondo in più la vettura percorre
27 metri (!) con
il guidatore in uno stato di semicoscienza o già addormentato.
Una distanza
lunghissima. Come se non bastasse studi dimostrano che dopo 4 ore di
guida non stop, i tempi di reazione scendono del 50% e il rischio di incidenti
raddoppia. Dopo sei ore di guida senza sosta il pericolo aumenta di otto
volte. Fare una pausa dopo 2-3 ore di guida è quasi obbligatorio. Studi
dimostrano infine che per riprendersi
caffè, bevande energetiche o Coca
Cola sono solo un rimedio temporaneo e la loro efficacia svanisce molto
in fretta; una passeggiata anche breve all’aria aperta, si è dimostrata
molto più efficace. L’unico rimedio assolutamente efficace contro i colpi
di sonno per Mercedes,anche a dispositivo utimato, è e rimarrà solo uno:
un giusto riposo.
Il team di esperti Mercedes include, collaudatori,
ingegneri ma anche psicologi e matematici.
Si sono intraprese ovviamente
più vie per risolvere il problema. Un sistema efficace si basa
sulla
rilevazione dei battiti delle ciglia. Durante i test, una
videocamera
a infrarossi è puntata verso gli occhi del guidatore e rileva
immediatamente
quando le palpebre restano chiuse troppo a lungo. Se dovesse succedere,
un segnale acustico è il primo avvertimento che il guidatore percepisce.
Durante i test un elettroencefalogramma (EEG) rivela altri dati utili sul
sistema nervoso e battiti cardiaci.
Un altro metodo impiegato è
l’analisi
dei dati di guida. Un processore rileva ad esempio se sterzo e freni
rimangono inutilizzati troppo a lungo; se questo avviene,
un segnale
acustico avvisa il guidatore. Il problema è anche la tipologia
dell’avviso
e il suo grado di intensità. A un avviso acustico, se nulla cambia,
seguono
brevi frenate e una vibrazione al pedale o al sedile.
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problema è anche quello di intervenire prontamente, ma solo in
caso
di effettiva necessità senza spaventare guidatore e passeggeri. Una volta
superata la soglia di allarme, sottolineano i tecnici Mercedes occorre
però che
l’avviso sia molto percepibile dal guidatore.
Se
a 100 km/h infatti le palpebre restano chiuse anche solo un secondo in
più la vettura percorre
27 metri (!) con il guidatore in uno stato
di semicoscienza o già addormentato.
Una distanza lunghissima.
Come
se non bastasse studi dimostrano che dopo 4 ore di guida non stop, i tempi
di reazione scendono del 50% e il rischio di incidenti raddoppia. Dopo
sei ore di guida senza sosta il pericolo aumenta di otto volte. Fare una
pausa dopo 2-3 ore di guida è quasi obbligatorio. Studi dimostrano infine
che per riprendersi
caffè, bevande energetiche o Coca Cola sono solo
un rimedio temporaneo e la loro efficacia svanisce molto in fretta;
una passeggiata anche breve all’aria aperta, si è dimostrata molto
più
efficace. L’unico rimedio assolutamente efficace contro i colpi di sonno
per Mercedes,anche a dispositivo utimato, è e rimarrà solo uno:
un giusto
riposo.