28 November 2006

Sicurezza: colpi di sonno

Sicurezza: colpi di sonno

Introduzione


La Casa tedesca concentra la propria attenzione ed il lavoro sei propri ingegneri su una delle principali cause di incidenti gravi: i colpi di sonno. L’obiettivo è quello di realizzare un dispositivo efficace che riconosca in anticipo i segnali di stanchezza e avverta prontamente il guidatore.   I Mercedes-Benz Technology Centers lavorano già da molto tempo su alcune possibili soluzioni e hanno svolto oltre 200 collaudi e test in autostrada dall’inizio del 2006.

Il nuovo dispositivo dovrebbe essere pronto in un paio di anni. Nella sola Germania, nel 2005, la polizia ha rilevato 3034 incidenti gravi causati sicuramente da improvvisi colpi di sonno; in realtà, per ammissione della stessa polizia, il numero è certamente più alto, data l’impossibilità a volte di stabilire con assoluta esattezza i motivi degli incidenti più gravi. La NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) stima che in USA i colpi di sonno siano la causa di oltre 100.000 incidenti gravi all’anno con un bilancio di 71 000 feriti e 1500 morti.I  2/3 degli incidenti causati da colpi di sonno avvengono di notte e uno su due con scarsa visibilità.
La Casa tedesca concentra la propria attenzione ed il lavoro sei propri ingegneri su una delle principali cause di incidenti gravi: i colpi di sonno. L’obiettivo è quello di realizzare un dispositivo efficace che riconosca in anticipo i segnali di stanchezza e avverta prontamente il guidatore.   I Mercedes-Benz Technology Centers lavorano già da molto tempo su alcune possibili soluzioni e hanno svolto oltre 200 collaudi e test in autostrada dall’inizio del 2006.

Il nuovo dispositivo dovrebbe essere pronto in un paio di anni. Nella sola Germania, nel 2005, la polizia ha rilevato 3034 incidenti gravi causati sicuramente da improvvisi colpi di sonno; in realtà, per ammissione della stessa polizia, il numero è certamente più alto, data l’impossibilità a volte di stabilire con assoluta esattezza i motivi degli incidenti più gravi. La NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) stima che in USA i colpi di sonno siano la causa di oltre 100.000 incidenti gravi all’anno con un bilancio di 71 000 feriti e 1500 morti.I  2/3 degli incidenti causati da colpi di sonno avvengono di notte e uno su due con scarsa visibilità.

Il colpo di sonno



Combattere i colpi di sonno alla guida è un problema solo apparentemente di facile soluzione. Il perché è presto detto. Gli ingegneri tedeschi si sono resi conto che valutare un solo parametro per definire lo stadio di pericolo non è sufficiente. La stanchezza è purtroppo un fenomeno molto individuale e per questo occorre tenere presente più fattori, come lo stile di guida, le condizioni di traffico, la durata del viaggio, ma anche la monotonia del paesaggio (in Canada o nei paesi nordici ad esempio gli incidenti causati da colpi di sonno sono molto più frequenti) o le condizioni meteo. A complicare il tutto vi è anche il fatto che il guidatore tende spesso a sottovalutare la propria stanchezza. Automobilisti stanchi, non solo reagiscono più lentamente agli stimoli, ma sopravvalutano le loro capacità di guida sentendosi molto più svegli di quanto realmente siano. Una situazione molto simile all’ebbrezza che si prova appena dopo un consumo eccessivo di alcol.

Gli studiosi hanno però stabilito che alcune condizioni fisiche comuni in caso di stanchezza e che anticipano il colpo di sonno: bruciore agli occhi, sbadigli frequenti, battito cardiaco rallentato sono solo alcuni di questi. Secondo le statistiche poi gran parte degli incidenti causati da colpi di sonno avvengono tra le 2-6 di mattina e nel primo pomeriggio. Il bioritmo di ciascuno di noi è infatti settato su “sonno” proprio in questi orari. Dopo le 22 la concentrazione di ognuno diminuisce progressivamente e raggiunge il suo punto più basso attorno alle 2 di notte. Il momento di massima reattività è durante la mattinata, il momento più consigliato per intraprendere lunghi viaggi.  


Combattere i colpi di sonno alla guida è un problema solo apparentemente di facile soluzione. Il perché è presto detto. Gli ingegneri tedeschi si sono resi conto che valutare un solo parametro per definire lo stadio di pericolo non è sufficiente. La stanchezza è purtroppo un fenomeno molto individuale e per questo occorre tenere presente più fattori, come lo stile di guida, le condizioni di traffico, la durata del viaggio, ma anche la monotonia del paesaggio (in Canada o nei paesi nordici ad esempio gli incidenti causati da colpi di sonno sono molto più frequenti) o le condizioni meteo. A complicare il tutto vi è anche il fatto che il guidatore tende spesso a sottovalutare la propria stanchezza. Automobilisti stanchi, non solo reagiscono più lentamente agli stimoli, ma sopravvalutano le loro capacità di guida sentendosi molto più svegli di quanto realmente siano. Una situazione molto simile all’ebbrezza che si prova appena dopo un consumo eccessivo di alcol.

Gli studiosi hanno però stabilito che alcune condizioni fisiche comuni in caso di stanchezza e che anticipano il colpo di sonno: bruciore agli occhi, sbadigli frequenti, battito cardiaco rallentato sono solo alcuni di questi. Secondo le statistiche poi gran parte degli incidenti causati da colpi di sonno avvengono tra le 2-6 di mattina e nel primo pomeriggio. Il bioritmo di ciascuno di noi è infatti settato su “sonno” proprio in questi orari. Dopo le 22 la concentrazione di ognuno diminuisce progressivamente e raggiunge il suo punto più basso attorno alle 2 di notte. Il momento di massima reattività è durante la mattinata, il momento più consigliato per intraprendere lunghi viaggi.  


Possibili soluzioni



Il team di esperti Mercedes include, collaudatori, ingegneri ma anche psicologi e matematici. Si sono intraprese ovviamente più vie per risolvere il problema. Un sistema efficace si basa sulla rilevazione dei battiti delle ciglia. Durante i test, una videocamera a infrarossi è puntata verso gli occhi del guidatore e rileva immediatamente quando le palpebre restano chiuse troppo a lungo. Se dovesse succedere, un segnale acustico è il primo avvertimento che il guidatore percepisce. Durante i test un elettroencefalogramma (EEG) rivela altri dati utili sul sistema nervoso e battiti cardiaci. Un altro metodo impiegato è l’analisi dei dati di guida. Un processore rileva ad esempio se sterzo e freni rimangono inutilizzati troppo a lungo; se questo avviene, un segnale acustico avvisa il guidatore. Il problema è anche la tipologia dell’avviso e il suo grado di intensità. A un avviso acustico, se nulla cambia, seguono brevi frenate e una vibrazione al pedale o al sedile.  

Il problema è anche quello di intervenire prontamente, ma solo in caso di effettiva necessità senza spaventare guidatore e passeggeri. Una volta superata la soglia di allarme, sottolineano i tecnici Mercedes occorre però che l’avviso sia molto percepibile dal guidatore.  Se a 100 km/h infatti le palpebre restano chiuse anche solo un secondo in più la vettura percorre 27 metri (!) con il guidatore in uno stato di semicoscienza o già addormentato. Una distanza lunghissima. Come se non bastasse studi dimostrano che dopo 4 ore di guida non stop, i tempi di reazione scendono del 50% e il rischio di incidenti raddoppia. Dopo sei ore di guida senza sosta il pericolo aumenta di otto volte. Fare una pausa dopo 2-3 ore di guida è quasi obbligatorio. Studi dimostrano infine che per riprendersi caffè, bevande energetiche o Coca Cola sono solo un rimedio temporaneo e la loro efficacia svanisce molto in fretta; una passeggiata anche breve all’aria aperta, si è dimostrata molto più efficace. L’unico rimedio assolutamente efficace contro i colpi di sonno per Mercedes,anche a dispositivo utimato, è e rimarrà solo uno: un giusto riposo.
Il team di esperti Mercedes include, collaudatori, ingegneri ma anche psicologi e matematici. Si sono intraprese ovviamente più vie per risolvere il problema. Un sistema efficace si basa sulla rilevazione dei battiti delle ciglia. Durante i test, una videocamera a infrarossi è puntata verso gli occhi del guidatore e rileva immediatamente quando le palpebre restano chiuse troppo a lungo. Se dovesse succedere, un segnale acustico è il primo avvertimento che il guidatore percepisce. Durante i test un elettroencefalogramma (EEG) rivela altri dati utili sul sistema nervoso e battiti cardiaci. Un altro metodo impiegato è l’analisi dei dati di guida. Un processore rileva ad esempio se sterzo e freni rimangono inutilizzati troppo a lungo; se questo avviene, un segnale acustico avvisa il guidatore. Il problema è anche la tipologia dell’avviso e il suo grado di intensità. A un avviso acustico, se nulla cambia, seguono brevi frenate e una vibrazione al pedale o al sedile.  

< strong>Il problema è anche quello di intervenire prontamente
, ma solo in caso di effettiva necessità senza spaventare guidatore e passeggeri. Una volta superata la soglia di allarme, sottolineano i tecnici Mercedes occorre però che l’avviso sia molto percepibile dal guidatore.  Se a 100 km/h infatti le palpebre restano chiuse anche solo un secondo in più la vettura percorre 27 metri (!) con il guidatore in uno stato di semicoscienza o già addormentato. Una distanza lunghissima. Come se non bastasse studi dimostrano che dopo 4 ore di guida non stop, i tempi di reazione scendono del 50% e il rischio di incidenti raddoppia. Dopo sei ore di guida senza sosta il pericolo aumenta di otto volte. Fare una pausa dopo 2-3 ore di guida è quasi obbligatorio. Studi dimostrano infine che per riprendersi caffè, bevande energetiche o Coca Cola sono solo un rimedio temporaneo e la loro efficacia svanisce molto in fretta; una passeggiata anche breve all’aria aperta, si è dimostrata molto più efficace. L’unico rimedio assolutamente efficace contro i colpi di sonno per Mercedes,anche a dispositivo utimato, è e rimarrà solo uno: un giusto riposo.

Le ultime news video

© RIPRODUZIONE RISERVATA