06 September 2015

Nuova Renault Kadjar, le nostre prime impressioni

Arrivata la risposta francese al successo europeo della Nissan Qashqai. Tanto che la questione inizia a farsi un po’ piccantina visto che già Captur ha rotto piuttosto bene i programmi di crescita di Juke e adesso....

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Crossover è la parola magica per Renault che ha infilato, uno dietro l’altro, tre centri  che, in ordine cronologico, si chiamano Captur, Espace e adesso, la via di mezzo, Kadjar(qui il listino). E' la risposta francese al successo europeo di Nissan Qashqai. Tanto che la questione inizia a farsi un po’ piccantina visto che già Captur ha rotto piuttosto bene i programmi di crescita di Juke e adesso Kadjar, che di Qashqai ha ben il 60% delle componenti, si appresta a conquistare uno spazio tutto suo. Perché se condividono numerosi componenti, tutto quello che tocchi e vedi è diverso e ti rendi subito conto che qui c’è personalità da vendere.

Un dettaglio fondamentale per distinguersi in un mercato piuttosto aggressivo che oltre alla Nissan mette in scena anche la Mazda CX-5, la Volkswagen Tiguan, la Hyundai ix35, la Peugeot 3008, la Kia Sportage e la Citroen C4 Aircross. Tre i motori disponibili al lancio: il 1.2 litri a benzina TCe da 130 cavalli, 205 Nm e 126 g di CO2/Km i e due motori diesel; un 1.5, da 110 cavalli e 99g di CO2/km e un 1.6 litri che può essere ordinato con la trazione integrale da 130 cavalli e 113 g di CO2/Km . Ci sono quattro livelli di allestimento con una generosa lista di equipaggiamenti di serie con l’entry level Expression + che già mette a disposizione radio digitale DAB, aria condizionata, Bluetooth e ingresso USB per il sistema di infotainment touchscreen da 7 pollici.

LOOK
A guardarla nei dettagli e nel suo complesso ha anche più carattere rispetto alla Qashqai. Il suo anteriore e audace e imponente, il logo Renault, secondo scuola van den Acker, è sfacciatamente evidente stile concept car. Molto belli e ben fatti i fari angolari con le luci di marcia diurne piuttosto eleganti che sono la nuova e più raffinata firma luminosa del Marchio. Il gioco di vuoti e pieni, di bombature e parafanghi allargati, cifra stilistica caratteristica dell’imponente rilancio Renault, abbinati ad un’altezza dal suolo di 200 mm e alle carenature dei sottoporta, rappresentano un ulteriore rinforzo all’immagine di crossover. Anche i fari posteriori a diodi ad effetto tridimensionale accentuano la presenza su strada di questo modello che con le ruote diamantate da 19 pollici (di serie sono da 17”) trova la sua definitiva consacrazione estetica. 

 

INTERNI

La prima cosa che salta agli occhi è la cura degli assemblaggi, la scelta dei materiali e il design complessivo. Evidentemente la collaborazione con Mercedes ha contribuito ad innalzare il savoir faire di Renault nella realizzazione degli interni. Il sistema di infotainment si è ulteriormente evoluto anche nella grafica con l’R-Link 2 e uno schermo da 7’ molto migliorato nella sensibilità al tocco e una tecnologia di assistenza attiva alla guida che adesso vanta un regolatore di velocità che grazie al radar è in grado di regolare automaticamente distanza e di innescare la frenata autonoma.

Anche le telecamere sorvegliano attentamente come ti comporti, con quella anteriore che legge la corsia, le sue linee di demarcazione, ma anche i segnali stradali, come quelli di velocità limite, trasformandoli in comandi per il cruise control. Poi c’è quella posteriore che già conosciamo ma coadiuvata anche da un sistema di parcheggio automatico che fa (quasi) tutto da solo. Il bagagliaio può essere diviso agevolmente è la sua capacità passa da 471 a 1478 litri con un semplice clic.

Ottimo il piano di carico che può diventare completamente pianeggiante e lo schienale che può essere abbattuto con il consueto 60:40. La plancia è molto bene realizzata nel design, le plastiche sono più che accettabili mentre la grafica del cruscotto, costituito da uno schermo TFT, è intuitiva e accattivante. Ci sono numerosi spazi per lo stoccaggio con una capacità complessiva di 30 litri, tuttavia quello che manca è un cassetto refrigerato e, considerando che è Renault che ha introdotto questa idea, la cosa è alquanto strana e per un’auto così rappresenterebbe una opzione molto utile.

I sedili posteriori accolgono agevolmente anche i più alti e lo spazio complessivo è più che sufficiente per una famiglia. Poi ci sono altri dettagli che fanno qualità complessiva come un impianto Bose eccellente, una illuminazione interna piacevole e la chiave/scheda che non è la solita nera e piatta, ma questa volta un raffinato oggetto bianco lucido, una sigla sonora e visiva che ti accoglie quando entri in auto. Dettagli che danno un allure particolare a questa nuova Kadjar

SU STRADA

La prima cosa che noti, alla guida, è un ulteriore dettagli estetico con le nervature del cofano anteriore che, ai lati, si arrampicano verso i montanti e la questione non è solo di forma, ma contribuisce a determinare quell’impressione di forza che emerge dalla macchina. La versione a benzina con 130 cavalli fino è piuttosto vivace e la coppia di 205 Nm già a 2000 giri è più che buona nella guida extraurbana. Tuttavia a velocità più elevate, di fronte alle necessità di sorpasso, inizia a sentirsi un po’ in affanno e spesso è necessario scalare una marcia per sfruttare tutta la spinta.

Al riguardo la palma della migliore unità la diamo, senza ombra di dubbio, all’unità diesel da 130 cavalli che ha tutto: velocità e spunto, con i suoi 320 Nm di coppia già a partire dai 1750 giri/minuto. D’altronde è con questa motorizzazione che è disponibile anche la trazione integrale. Il sistema può inviare fino al 50% della potenza alle ruote posteriori e una grafica molto efficace sul cruscotto ti informa in tempo reale circa la ripartizione di questa percentuale. In off road l’altezza da terra limitata e la mancanza di un rapporto corto fa della Kadjar più un “soft roader” che un off-roader, ma su strada il comportamento è eccellente.

La posizione di guida rialzata assicura una notevole visibilità e, malgrado le dimensioni complessive, la Kadjar è molto facile da guidare anche in città con i controlli che sono sempre ben ponderati. Su strade extraurbane e autostrada sterza bene anche se il feeling del volante, nella versione benzina con pneumatici sportivi, sembra poco connesso alle ruote. La situazione migliora decisamente in quella integrale dove, le ruote da 17 danno un altro assetto alla vettura.

Il cambio è sempre preciso anche se l’avremmo preferito più corto e netto nel passaggio tra una marcia e l’altra. In appoggio, anche in velocità, la cassa non si muove molto e le sospensioni sono perfettamente sintonizzate con il profilo stradale. Solo su superfici realmente sconnesse la Kadjar inizia ad agitarsi un po’. Alle alte velocità si nota un certo fruscio aerodinamico e i pneumatici sportivi, quelli da 19”, sono piuttosto rumorosi, ma nel complesso la Kadjar è un’auto molto ben costruita, accurata e piacevole da guidare.

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