06 May 2014

Renault Clio 1.5 dCi 90 Cv, la nostra prova

Più moderna, più spaziosa grazie al passo allungato, ma anche meglio equipaggiata rispetto alle versioni precedenti, la compatta francese colpisce per il buon comportamento stradale e la precisione del cambio. Consumi urbani....(listino e accessori .pdf)

INTRO

La formula è quella nota, comune a tutti i modelli del segmento B, ma per irrompere in un mercato europeo sempre meno ricettivo per questo tipo di vetture, la nuova Clio si affida a una linea completamente diversa rispetto alle versioni che l’hanno preceduta. Aggiunge poi una completa dotazione di sicurezza e di tecnologia applicata anche all’intrattenimento di bordo, e propone propulsori ottimizzati per diminuire consumi ed emissioni. Disponibile con la sola carrozzeria a cinque porte, al lancio dispone di una gamma motori composta da due unità a benzina e una a gasolio, offerta anche nella versione Energy dotata di specifici accorgimenti per il contenimento dei consumi.

 

I prezzi partono da 13.600 euro per la 1.2 Wave con air bag anche a tendina, (in allegato in alto trovate listino /accessori) controllo di stabilità e climatizzatore di serie, arrivando ai 17.500 euro della versione in prova completa di un pacchetto di dotazioni ottimizzate per il contenimento dei consumi, ma priva di alcuni accessori utili per il confort di bordo come climatizzatore automatico e bracciolo centrale. Tra le concorrenti: Citroën C3, Fiat Punto, Ford Fiesta, Opel Corsa, Peugeot 208, Toyota Yaris e Volkswagen Polo.

 

Grintosa fuori, moderna dentro

Il frontale riprende, modernizzandoli e rendendoli più evidenti, alcuni elementi tipici del design Renault. La mascherina è costruita intorno alla losanga resa dimensionalmente più importante rispetto al passato, verso la quale sembrano convergere i fari anteriori, di notevoli dimensioni eprolungati verso i parafanghi. L’anteriore compatto dà così risalto all’abitacolo, ampio ma ben slanciato grazie al padiglione basso, alla linea di cintura ascendente e alla maniglia posteriore integrata nel montante C.

Del tutto inedita la coda, dove gruppi ottici orizzontali sostituiscono quelli verticali ai lati del portellone che erano diventati una caratteristica specifica delle precedenti Clio. Nel complesso un’estetica riuscita e anche originale, che tra il meglio di alcune proposte del segmento di appartenenza e dei più recenti crossover, come Nissan Juke nel trattamento dei parafanghi o alcune Seat nella vista posteriore, ma confeziona il tutto in un inedito packaging sicuramente gradito sia ai più giovani, sia alla clientela più tradizionalista. Ampie, infine, le possibilità di allestimento cromatico, con particolari di paraurti, protezioni laterali e cerchi ruota personalizzabili con diversi colori secondo il proprio gusto.

INTERNI

Del tutto inediti anche gli interni, caratterizzati da una vistosa consolle dotata di ampio schermo touch screen da 7 pollici, pannelli porta impreziositi dagli immancabili profili in plastica lucida e sedili ottimamente conformati e rivestiti di un gradevole tessuto scuro. Accomodandosi al posto di guida, dalle ampie regolazioni inclusa quella in altezza e profondità del volante, si nota la strumentazione molto semplice e un po’ vistosa, con contagiri e indicatore del livello di carburante agli estremi, tachimetro digitale al centro e computer di bordo in alto. Manca l’indicatore della temperatura dell’acqua, sostituito da una spia azzurra che si spegne al raggiungimento della corretta temperatura di esercizio del propulsore. Al centro, l’ampia consolle dominata dal grande schermo touch screen, a richiesta disponibile in forma di tablet estraibile, con i comandi di radio, climatizzatore e il tasto di accensione, in posizione molto bassa e non facilmente visibile. Comodi i comandi del climatizzatore, pur con una grafica non sempre di immediata lettura.

 

 

Peccato però che il sistema risulti poco preciso per quanto riguarda l’impostazione e il mantenimento della temperatura. Ottima invece la sezione radio, con comandi sdoppiati e sistema di gestione semplice e intuitivo. Gli interruttori principali, disposti come di consueto per la maggior parte delle vetture, risultano nel complesso semplici da trovare e intuitivi nell’utilizzo, ma quelli di uso meno frequente sono un po’ sparsi tra il tunnel davanti alla leva del cambio e l’area a sinistra del piantone dello sterzo. Una volta regolati sedile e volante in base alla propria corporatura, un’operazione in verità non molto semplice visto il poco spazio a disposizione tra i sedili, si apprezzano il corretto allineamento di sedili e pedaliera e la leva del cambio lunga ma facilmente manovrabile. Buona la visibilità anteriore e quella laterale, ma dietro il lunotto appare piuttosto piccolo e a poco serve la terza luce laterale, di dimensioni infinitesime, prevista essenzialmente per motivi estetici sul montante C. Quattro adulti si trovano comunque a loro agio, anche per quanto riguarda lo spazio per le ginocchia. A patto di non arretrare eccessivamente i sedili davanti, è possibile trovare una buona sistemazione anche per le gambe di chi viaggia dietro.

Sufficienti anche i vani portaoggetti presenti in abitacolo: oltre a quello disponibile nel bracciolo centrale, a richiesta sull’allestimento Energy della prova, e alle ampie tasche delle portiere, c’è un capace vano a giorno davanti alla leva del cambio, il consueto cassetto di fronte al passeggero e un vano aperto appena al di sopra di questo. Il bagagliaio consente un facile stivaggio dei bagagli: la forma è regolare e la capacità buona. Capitolo finiture: nella versione in prova appaiono discrete, anche se alcuni materiali non sono di qualità eccelsa, soprattutto nelle zone meno in

SU STRADA

Su strada il motore, il conosciuto dCi da 1,5 litri che ha trovato posto addirittura anche sulla Mercedes Classe A, non ha difficoltà a muovere con un discreto brio la massa della nuova Clio, dimagrita rispetto alle versioni precedenti. Si fa un po’ sentire in abitacolo, soprattutto per quanto riguarda le vibrazioni in accelerazione, e appare un po’ ruvido in basso, ma mostra un buon allungo e assicura prestazioni quasi sportive su un corpo vettura compatto come quello della nuova francese. La trasmissione si affida a un valido cinque marce meccanico, caratterizzato da innesti precisi e un’escursione non eccessiva della lunga leva di comando. Anche la frizione, pur dopo un utilizzo intenso, non manifesta cedimenti di sorta, ma rimane dolce e progressiva da azionare anche in velocità.

 

E asseconda quindi le buone accelerazioni di cui è capace la vettura, con un interessante tempo sullo scatto da 0 a 100 km/h, che permette apprezzabile vivacità e sorpassi sicuri anche dovendo ricorrere alle marce inferiori. Anche perché, al di là di un’iniziale pigrizia, il turbo da 90 Cv si rivela sufficientemente brillante e pronto nelle risposte. Le prestazioni complessive sono assecondate positivamente dal telaio che ripropone, affinate, le doti della precedente Clio: comportamento intuitivo e moderatamente sottosterzante, valida coerenza tra reazioni del retrotreno, sterzo leggero e sempre preciso, reazioni ben controllabili anche in situazioni moderatamente critiche.

 

 

Sarebbero garanzia anche di un buon confort se non ci fossero aspetti migliorabili a livello di rumorosità: il motore è infatti sempre piuttosto presente con un suono basso e talvolta metallico, e inoltre a velocità superiori ai 100 km/h emergono anche alcuni fruscii aerodinamici che pregiudicano un po’ il confort complessivo. Apprezzabili anche i freni, con comando ben modulabile e spazi di arresto contenuti (63,4 metri rilevati a 130 km/h di velocità). Dove non possono infine essere mosse critiche è a livello di consumi, che sono davvero bassissimi in tutte le condizioni con percorrenze addirittura da record sui tratti extraurbani (21,9 km/litro).

 

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