16 May 2014

Renault Captur 1.2 TCE 120 cv EDC, la nostra prova

Originale nel look, versatile e generosa di spazio, la Captur soddisfa anche per il comportamento dinamico grazie al riuscito binomio tra il motore 1.2 turbo da 120 Cv e il cambio a sei rapporti a doppia frizione. Accettabili prezzo e consumi, migliorabile la capacità di assorbimento delle sospensioni....

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Più compatta della Scénic, ma altrettanto fruibile, sicura e versatile. Questa, in estrema sintesi, la nuova Captur. Che sia una Suv o una crossover in fondo poco importa, quel che conta, oggi, è la sostanza. E l’ultima arrivata, in questo, non fa difetto. Pur priva di trazione integrale, nemmeno a richiesta, accorda bene esigenze differenti: la guida alta con gli ingombri contenuti, l’abitabilità con la capacità di carico, prestazioni vivaci con consumi accettabili. Il tutto, a un prezzo non proibitivo: si parte da  16.450 euro per la 0.9 TCE a listino,  gli equipaggiamenti sono degni dei segmenti superiori, vedi il cambio a doppia frizione o il divano scorrevole, acessori spesso assenti sulle rivali dirette.

Su strada si destreggia facilmente nel caotico traffico urbano e il connubio tra il piccolo 1.2 e il doppia frizione a sei marce convince senza riserve. Unici punti deboli, la visibilità posteriore e l’assetto. Quest’ultimo concorre alla buona tenuta di strada, insieme a uno sterzo abbastanza pronto e preciso, ma risulta sin troppo rigido, soprattutto per i passeggeri posteriori, e filtra con qualche difficoltà le asperità dell’asfalto, anche le meno marcate.

CERCHI DA 17"
Compatta, misura 4,12 metri, poco meno della Nissan Juke o della Peugeot 2008, la nuova arrivata non passa però inosservata, con volumi pieni e un look off-road sottolineato dai 200 mm di luce in più da terra, dagli ampi passaruota, dagli scudi paracolpi e i generosi cerchi da 17” di serie. Davvero numerose inoltre le possibilità di personalizzazione, incluse le serigrafie per cofano motore, tetto o portellone e numerose tinte Be Style per differenziare il tetto, i montanti anteriori e le calotte dei retrovisori dal resto della carrozzeria. Su strada, l’aspetto è moderno, robusto, merito delle ampie carreggiate e dissimula bene la stretta parentela con la Clio, da cui in fondo deriva.

 

in allegato in alto il listino pdf della Captur.

INTERNI

 Anche gli interni non deludono. Nulla di lussuoso o ricercato, s’intende, ma a conti fatti risultano spaziosi, versatili e molto funzionali. Guidatore e passeggero possono poi contare su una notevole libertà di movimento e anche i più alti non hanno problemi di sorta. Se poi si viaggia in quattro, grazie al padiglione alto e al notevole passo, 2,6 metri, la Captur non impone troppi sacrifici, nemmeno nelle trasferte più lunghe.

 

 

DIVANO SCORREVOLE
Poche rivali dirette offrono infatti il divano scorrevole (160 mm), che libera ulteriore spazio proprio per chi eventualmente si dovesse accomodare dietro. Qualche margine di miglioramento permane solo a livello di materiali e assemblaggi. In particolare la plastica rigida al tatto impiegata per la parte superiore della plancia e dei pannelli porta o le viti a vista per il fissaggio dei sedili anteriori.

Segnaliamo anche qualche piccola svista in fatto di ergonomia, con il pulsante Start piazzato un po’ in basso, i comandi devioluci non retrolliminati o, ancora, i tasti del cruise control ed Eco posti in prossimità della leva del freno a mano, in una posizione poco intuitiva. Apprezzabili, per contro, il volante regolabile in altezza (60 mm) e in profondità (50 mm), e i numerosi vani portaoggetti, incluso quello integrato nella parte superiore della plancia. Molto pratico anche il rivestimento in tessuto “Zip Collection” sfoderabile e lavabile in lavatrice.

R-LINK
Renault R-Link, di serie sulla Energy, include un tablet centrale touch screen da 7 pollici completato da un comando vocale intuitivo, che consente di restare concentrati sulla guida. Le sei icone del menu danno poi direttamente accesso a diverse funzioni: navigazione, multimedia, telefonia integrata, veicolo, servizi e applicazioni e regolazioni sistema. Sempre in tema di equipaggiamento, la vettura in prova, proposta nell’allestimento top di gamma Energy R-Link offre una dotazione completa con sei air bag, Abs ed Esp, cerchi in lega da 17”, carrozzeria bi colore, tablet touchscreen 7”, climatizzatore automatico, volante regolabile in altezza e profondità, fari e tergicristalli ad accensione automatica, regolatore automatico di velocità e avviamento a pulsante.

 

 

Concludiamo con il bagagliaio, capiente, ben rivestito, dal profilo regolare, e con una capacità compresa tra i 377 e i 1.235 litri. La soglia di accesso è bassa e il piano di carico amovibile, reversibile (moquette/superficie lavabile) e multi-posizione, nasconde un ulteriore e pratico sottofondo per gli oggetti meno ingombranti.

 

 

TECNICA

Renault Captur è assemblata sulla piattaforma B modulare dell’alleanza Renault-Nissan e da cui derivano attualmente circa una ventina di modelli. Rispetto alla Clio, il passo è più lungo e le carreggiate maggiori, ma lo schema delle sospensioni è il medesimo, con un convenzionale McPherson all’anteriore e un retrotreno a ruote interconnesse. Renault Captur adotta i propulsori Energy TCe 90, TCe 120 Edc ed Energy dCi 90, tutti assemblati nello stabilimento Renault in Spagna.

MOTORE
Il quattro cilindri turbo sedici valvole di 1.197 cc (codice H5Ft) vanta una potenza specifica notevole 100 Cv /litro ed eroga, secondo la Casa, 120 Cv di potenza a 4.900 giri/min, con un picco di coppia di 19,4 kgm a 2.000 giri / min. Tra le caratteristiche di questa unità compatta e leggera, i pistoni con rivestimento in Dlc, un lega a base di grafite che contribuisce ulteriormente a ridurre gli attriti tra le parti in movimento, l’iniezione diretta di benzina e la doppia fasatura variabile lato aspirazione e lato scarico.

Il cambio Edc a doppia frizione a sei rapporti a cui è abbinato è invece fornito dalla Getrag. Gli attuatori elettromeccanici e le frizioni a secco limitano al massimo le dispersioni, e la logica di cambiata in automatico è programmata per minimizzare emissioni e ai consumi. Curata, come spesso in casa Renault, la sicurezza con gli air bag frontali,laterali e a tendina, i controlli elettronici di stabilità e trazione, il dispositivo Hill Start Assist perl’assistenza alle partenze in salita e i fendinebbia. Il tutto le ha permesso di ottenere le cinque stelle, il massimo del punteggio, nei crash test euroNCAP.

 

SU STRADA

Agile e compatta, la Captur offre il meglio di sé in città. Poco ingombrante, disinvolta nel traffico, sempre pratica grazie al cambio automatico molto fluido e al servosterzo leggero, trova tra le strette strade cittadine il suo terreno d’elezione. Solo la visibilità non è delle migliori, dato il lunotto un po ‘ piccolo e il terzo montante massiccio, ma in manovra viene in aiuto la telecamera posteriore. Riuscito alla guida anche l’abbinamento tra il turbo a benzina da 120 cavalli e l’automatico a sei marce.

Ben inteso, in manuale non è uno dei doppia frizione più rapidi in circolazione, mancano anche i comandi al volante, ma in automatico si accorda bene con le caratteristiche del compatto quattro cilindri francese. Il TCe da 100 cv/litro rende al meglio ai regimi intermedi, tra i 2.500 e 5.500 giri/min per intenderci, oltre tale soglia meglio desistere dato che la spinta cala rapidamente e il timbro diventa piuttosto invadente. Non vuol essere, e non è ovviamente, una brucia semafori, ma il brio non le manca grazie al peso che, alla nostra bilancia, è rimasto accettabile con 1.325 kg.

 

 

PRESTAZIONI
La Captur più potente a listino replica così di fatto i dati dichiarati: in meno di 11 secondi raggiunge i 100 km/h, in 32,98” traguarda il km e la corsa si arresta solo raggiunti i 190 km/h. Nulla da obiettare anche sul fronte della sicurezza, con una frenata potente, efficace, da 100 km/h bastano 38.7 metri, e un prevedibile sottosterzo in ingresso di curva. L’ elettronica, sempre molto vigile e attenta, interviene poi con largo anticipo. Insomma, l’ unico aspetto meno convincente è l’assetto. Non è troppo morbido e concorre alla buona tenuta di strada, ma impone un tributo in termini di confort. Soprattutto per i passeggeri posteriori, con un ritorno piuttosto secco e rumoroso sulle asperità dell’asfalto. Un ultimo sguardo ai consumi, con medie sempre accettabili a testimonianza del riuscito connubio motoretrasmissione. Oltre 13,6 km/l in media, 11,2 km/l in città e 16,2 km/l in extraurbano sono percorrenze sempre accettabili.

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