Con una “Range” non ci sono, quasi, mai mezze misure, anche se ibrida. Bisogna fare i conti con lunghezza di quasi cinque metri, una larghezza che sfiora i due e un peso che supera di slancio i 2.600 kg. Eppure guidarla rappresenta sempre un piacevole ritorno alle origini, nella sua forma più pura. Il perfetto connubio tra stile, autorevolezza, lusso, prestazioni su asfalto e capacità off road resta un qualcosa di pressoché unico nel panorama automobilistico mondiale.
La quarta generazione propone poi un deciso e sensibile miglioramento delle potenzialità stradali rispetto alla terza e il connubio tra il motore termico e quello elettrico appare piuttosto riuscito, almeno dal punto di vista puramente prestazionale. Rispetto alla 3.0 TDV6 Autobiography provata un paio di anni fa (Automobilismo 01/13) la nuova variante Hybrid propone prestazioni e consumi nettamente migliori. Bastano infatti poco più di sette secondi per raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo, in poco meno di 28 si traguarda il km, sempre con partenza da fermo, e la punta massima è sì inferiore al dichiarato, ma si attesta intorno ai 217 km/h. Il binomio elettricotermico funziona piuttosto bene anche in ripresa: in Drive bastano infatti 25 secondi per percorrere il km da 80 km/h. Tempi di spessore, a dispetto di mole e stazza, che rimangono in ogni caso rilevanti con 2.606 kg misurati alla nostra bilancia.
Alla guida il supporto del motore elettrico è evidente ma i due sistemi non dialogano al meglio solo in partenza, o nelle immissioni a bassa andatura, come a un incrocio o a una rotonda. Complice anche una prima corsa del pedale acceleratore dalla risposta non prontissima, l’effetto on-off dell’erogazione è piuttosto sensibile, con un iniziale momento di incertezza a cui fa seguito l’intervento, forse addirittura un po’ brusco e immediato del motore elettrico e della turbina del V6, dalla coppia di 700 Nm erogata a 1.700 giri circa. Del resto armonizzare la notevole spinta di un td a bassi regimi con quella di un motore elettrico è faccenda tutt’altro che semplice.
Passata l’ iniziale incertezza, ritroviamo però intatte tutte le caratteristiche delle altre versioni con un confort di marcia ai massimi livelli, i 66,9 decibel rilevati a 130 km/h sono vicini più a un’ ammiraglia che una Suv, sebbene di lusso, ottime doti fuoristradistiche, grazie all’ampia escursione delle sospensioni e alla notevole trazione e un comportamento stradale sicuro, anche se influenzato dalla notevole massa. Proprio la taratura piuttosto morbida delle sospensioni causa infatti marcati fenomeni di rollio e soprattutto un certo beccheggio sui tratti più lenti e guidati. Il supporto del motore elettrico è evidente infine soprattutto nelle soste dal benzinaio, con consumi, malgrado i 90 Cv in più, nettamente migliori rispetto alla TD V6 , come attestano gli oltre 13 km/litro percorsi in città, (per la TD V6 sono 9,7 km/litro), e i 10,4 km/litro registrati in autostrada.