04 January 2017

Prime impressioni: Nissan Navara, altro che pickup

Una dotazione di bordo degna di una berlina di lusso, un 2,3 litri turbodiesel da 190 cv e una guida brillante supportata da prestazioni interessanti. Ecco le ottime credenziali esibite dal navara 4x4 di ultima generazione

Prime impressioni: nissan navara, altro che pickup

Bella la vita per i pick up alle nostre latitudini: clima temperato, strade asfaltate (più o meno bene…), qualche saltuaria escursione fuoristrada tanto per sgranchirsi un po' le ridotte, il carico rigidamente regolamentato dalla legge, un'assistenza diffusa e del buon carburante, privo di impurità e di qualità omogenea. Cosa può volere di più dalla vita una 4x4 da lavoro? Ben altro tipo di esistenza è quella che devono affrontare gli stessi veicoli in terra d'Africa: temperature elevate, rare strade asfaltate che rendono il fuoristrada la norma, carico sempre un po' sopra le righe, assistenza solo quando si rompe qualcosa e gasolio non sempre pulito…

 

Ma è proprio in Africa, dove la vita è dura, che si possono apprezzare meglio le qualità di questo genere di veicoli e proprio l'Africa, e precisamente il Marocco nella zona di Errachidia, abbiamo scelto per una prova un po' fuori dell'ordinario del Nissan Navara Double Cab, un pick up anch'esso un po' fuori dell'ordinario: interni da Suv (sono quelli della Qashqai), dotazione di bordo da berlina di lusso (con tanto di around view monitor), finiture molto curate e meccanica da raffinata crossover (il cambio automatico a sette marce è di origine Infiniti). Un veicolo tutt'altro che rustico, insomma, messo alla prova in un ambiente dove la rusticità a volte è un pregio più che un difetto. A incuriosire, in particolare, la nuova sospensione posteriore, a ponte rigido ma con elementi elastici costituiti da molle elicoidali anziché da balestre semiellittiche, una soluzione inconsueta su un pick up, che è soggetto per la sua natura di veicolo da trasporto (la portata è di quasi 1 tonnellata) a variazioni di peso ben più ampie, tra vuoto e pieno carico, rispetto a quelle alle quali va incontro una normale fuoristrada. Anche la dotazione di bordo, davvero ricca e all'altezza di una Suv di alto livello, incuriosiva sotto il profilo della sua sopravvivenza in condizioni operative severe. Nessun dubbio, invece, per quanto riguarda il motore, un turbodiesel a quattro cilindri di 2,3 litri da 190 cavalli di origine Renault, strettamente derivato da quello utilizzato sui veicoli commerciali dell'alleanza Nissan-Renault e garantito 5 anni o 160 mila chilometri, con tagliandi previsti a intervalli di 2 anni o 40 mila chilometri.

 

Nonostante la mole (quasi 2 tonnellate di peso a vuoto, un interasse di 3,15 metri e oltre 5 metri di lunghezza), il Navara rivela subito un'agilità insospettabile. Il diametro di volta, ridotto di 1,4 metri rispetto al modello precedente aiuta nelle manovre, mentre il servosterzo, il cambio automatico e l'assetto ben equilibrato garantiscono un'esperienza di guida più da crossover che da pick up. Certo, i 190 cavalli del motore  aiutano molto sotto questo profilo, in quanto sono capaci di garantire un tempo brillante, 10,6 secondi, nell'accelerazione da 0 a100 chilometri orari e una velocità massima di 184 chilometri orari, con percorrenze, su strada, superiori ai 14 km/litro. Clima bizona, connettività avanzata e navigatore con sistema di on board entertainment dotato di grande schermo touch (7") incorporato nella plancia esaltano il crossover feeling, tanto che, arrivati alla fine dell'asfalto, quasi ci si dimentica che il sistema di trazione 4x4 e quello che oggi sembra quasi riservata ai veicoli da off road professionali, ovvero l'integrale part time con ripartitore che deve essere azionato dal pilota. Niente di complicato, per carità: un interruttore rotante posto davanti alla leva del cambio permette di inserire l'integrale "al volo" e la manovra, grazie a un sistema di sincronizzazione, si può effettuare anche con veicolo in movimento fino alla velocità di 100 chilometri all'ora.

 

Come va la nissan navara

Sulle sterrate veloci e sui tracciati a fondo naturale l'avantreno a ruote indipendenti e il retrotreno a ponte rigido si rivelano molto ben accordati, con perdite di aderenza al posteriore limitate alle curve più chiuse o ai tratti dove il rivestimento della strada ha assunto la forma della tôle ondulée… Peraltro il sistema di controllo di stabilità e trazione in questi casi interviene con prontezza ma senza prepotenza, agendo sui freni e non tagliando la potenza del motore, fatto che si apprezza in particolare sulla sabbia. Proprio sui fondi sabbiosi si possono mettere a frutto le doti di potenza ma, soprattutto, quelle di coppia (450 Nm a partire da 1.750 giri al minuto) dell'unità motrice: in questo caso, dopo aver ridotto un po' la pressione (fino a circa 1 bar) dei grossi pneumatici (265/60 R 18) e aver verificato la marcia e la velocità più adatte per conseguire il cosiddetto "galleggiamento" sulla sabbia, ci si possono togliere, ovviamente a veicolo scarico, delle belle soddisfazioni: meglio non lasciare lavorare l'automatico da solo, perché potrebbe cambiare rapporto in modo inopportuno mettendo in difficoltà il motore: la sabbia "mangia" sempre potenza in modo terrificante, ma guidando d'anticipo, ovvero selezionando il rapporto corretto è poi sfruttando le doti del motore, complice anche la sabbia un po' umida, il Navara riesce letteralmente a volare tra le dune. Altrettanto valido il comportamento sui tracciati rocciosi, dove si riesce a marciare per lunghi tratti a passo d'uomo grazie alle marce ridotte adeguatamente demoltiplicate. Per inserirle (e per disinserirle), si agisce sullo stesso interruttore rotante che aziona la trazione integrale, ma in questo caso è necessario fermare completamente il veicolo e mettere il cambio automatico in "neutral", operazione che richiede qualche secondo ma che si svolge sempre senza intoppi. Tutte queste qualità, ovviamente, hanno il loro prezzo, che per il Navara a doppia cabina top di gamma (allestimento Tekna, 190 cavalli e cambio automatico) è di 44.663 euro chiavi in mano (cifra che si riduce a 35.900 euro per chi può detrarre l'IVA, trattandosi di un veicolo immatricolato come autocarro).

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