Basta avviare il motore per comprendere che questa non è una Cayenne Diesel qualsiasi, perché quel rombo cupo che fuoriesce dai 4 terminali di scarico con il tipico ticchettio dei motori a gasolio non ha proprio nulla da spartire. Non è un sound artificiale generato dall’impianto audio, visto che anche all’esterno capire che sotto il cofano ci sia un motore diesel è davvero impossibile. Qualche sospetto arriva alla prima accelerata, perché la coppia che sprigiona il V8 di origine Audi è davvero mostruosa.
Del resto si parla di qualcosa come 850 Nm, un dato stratosferico, che pochissime supersportive possono vantare, basti pensare che la Porsche 911 Turbo S di Nm ne sprigiona “solo” 700. Certo, i cavalli non sono 560 ma 385 Cv, comunque sia basta un dato per comprendere ancora meglio l’indole di questa super Cayenne: da 0 a 100 km/h in 4,94 secondi, peraltro raggiunti in un ambiente perfettamente ovattato e con un cambio automatico che innesta le 8 marce sì velocemente, ma senza scossoni o movimenti bruschi della testa che potrebbero in qualche maniera perturbare un confort di marcia da berlina di rappresentanza.
Nonostante le ruote ribassate da 21 pollici montate sull’auto in prova l’assorbimento sullo sconnesso è infatti più che dignitoso, così come quel rombo cupo che esalta al competo affondo del gas, si placa a velocità costante, e lo confermano i 67,9 decibel di rumorosità rilevati a 130 km/h. Quando anche i consumi sono tutt’altro che proibitivi, con percorrenze nell’ordine dei 10,6 km/litro anche grazie al motore che “sonnecchia” intorno ai 1.800 giri. Una sport utility bruciasemafori ma anche confortevole quindi? Non solo, perché le sorprese al volante della Cayenne S Diesel non si fermano qui.
Basta infatti affrontare la prima curva per constatare una sportività inaspettata per una vettura così grossa, alta e che sulle nostre bilance di precisione ha segnato qualcosa come 2.313,5 kg. Certo, nei cambi di direzione il peso non sparisce del tutto, ma la tenuta di strada e la prontezza, oltre alla fedeltà, con cui le ruote anteriori seguono la traiettoria impostata sono davvero sorprendenti. Vien voglia si forzare il ritmo, a maggior ragione dopo aver settato le sospensioni nella taratura più rigida, quella che annulla o quasi il rollio, ma genera qualche fenomeno di “pompaggio” in presenza di forti ondulazioni della strada affrontate a velocità per così dire sopra le righe. Lo sterzo non è affatto leggero ma la sua consistenza ripaga con tanto feeling al crescere della velocità, quando anche l’impianto frenante colpisce con spazi di arresto molto contenuti e un pedale poco cedevole, decelerazioni più forti comprese.