Chiariamo subito, la Peugeot Fractal è e resterà una concept. Però alcune delle innovazioni presentate su questa “urban coupé” elettrica diventeranno realtà e non fra troppo tempo. Questa quattro posti – che con poche mosse diventa da coupé a roadster – è spinta da due motori elettrici posti uno per asse per un totale di 204 CV ed un’autonomia che raggiunge i 450 km, un valore che comincia a diventare interessante. Ma non è questo il centro dell’attenzione della Fractal.

A bordo di questa elettrica c’è l’evoluzione dell’i-cockpit, cioè la strada intrapresa da Peugeot per l’interazione uomo-macchina, già a partire dalla concept SR1 del 2010 e che ha debuttato nella produzione di serie con la 208 del 2012. In questa Fractal è stato implementato il suono. A partire da quello che avvisa i pedoni dell’arrivo di un’auto elettrica – e che sarà obbligatorio dal 2019 – fino alle varie clip audio che sono state associate alle diverse manovre, dal mettere la freccia all’apertura delle portiere, che si comanda tramite smartphone o smartwatch. Altra particolarità, l’impianto audio di bordo non utilizza un classico subwoofer ma degli strumenti posti all’interno dei sedili che trasmettono agli occupanti le vibrazioni tipiche dei bassi più potenti. Quindi, si può ottenere un’elevata qualità del suono ma senza dover “rubare” spazio nel bagagliaio.

Ma non è tutto qui: la Fractal è nata in buona parte grazie alla stampa 3D. L’80% delle superfici interne dell’abitacolo, ad esempio, è stato creato con questa tecnologia che permette nuove ed interessanti soluzioni. Tanto per citare un esempio, il classico materiale fonoassorbente che normalmente viene usato per rendere più silenzioso l’abitacolo delle vetture è stato sostituito da un particolare rivestimento degli interni, fatto con una trama che sarebbe stata impossibile da creare con strumenti tradizionali. Tutto questo per ridurre il peso, una delle vere sfide dell’automobile di domani.