29 August 2014

Peugeot 308 SW 2.0 BlueHDI

Prime impressioni della 308 SW che porta al debutto anche nuovi motori, benzina e diesel, tutti Euro 6. Tra le sue credenziali tanto spazio interno, ottime prestazioni e dotazioni di livello...

INTRO

Una doppia presentazione: la station wagon della 308, con la quale la Casa del Leone mira alla leardership del settore, e la nuova generazione di motori Euro 6 benzina a tre cilindri e diesel BlueHDi. Tutto di estrema importanza per Peugeot, la cui gamma è stata rinnovata nei modelli fondamentali, caratterizzati da un’estetica più elegante e omogenea e da nuovi motori, benzina e diesel, ridotti nelle cilindrate ma di maggior efficienza.

PUNTA IN ALTO
In Europa il brand punta a inserirsi sempre più verso il segmento premium, e l’ottimo successo della 308 berlina, con oltre 70.000 ordini dal lancio e il terzo posto assoluto del segmento in Europa, rafforzano tale proposito. Con la versione station wagon della 308 la Casa non nasconde le sue ambizioni, visto che in questo segmento non c’è una leader indiscussa come invece avviene per le cinque porte. La vettura punta quindi decisamente in alto, forte di una linea elegante, abbondante spazio interno, finiture di qualità e motori moderni e allo stato dell’arte.

PASSO PIÙ LUNGO
Davanti non cambia nulla rispetto alle cinque porte. Lo sforzo degli stilisti si è concentrato in coda, dove le linee classiche e pulite rivelano lo scopo di creare un’estetica gradevole per tutti senza azzardi stilistici. Persino i fari posteriori, dal disegno elaborato, abbandonano i graffi verticali già visti su 308 e 508. All’interno l’impostazione è identica alla berlina, fatto salvo il notevole spazio in più. Ed è proprio l’abitabilità una delle carte vincenti della 308 SW. Il passo misura 273 cm ed è stato incrementato di 11 cm rispetto a quello della berlina. Questo si nota soprattutto sedendosi dietro, dove anche se i sedili anteriori sono arretrati rimane spazio più che sufficiente anche per passeggeri di alta statura. Lo sbalzo posteriore è invece aumentato di 22 cm, a beneficio della capacità del bagagliaio. Portellone in materiale sintetico, soglia bassa, binari e anelli per il bloccaggio dei colli: tutto è pensato per aumentare funzionalità e facilità di utilizzo.

FINITURE
A livello di finiture e nella scelta dei materiali, si nota un’ulteriore dimostrazione della volontà di proporre un prodotto vincente e posizionato nella parte alta del segmento di appartenenza. Notevoli anche le dotazioni di serie o a richiesta. Inoltre, nel corso di quest’anno verranno introdotte nuove motorizzazioni, alcune già in listino, altre che seguiranno. Tra le prime, il tre cilindri a benzina da 1,2 litri con potenze di 110 e 131 Cv e il diesel BlueHDi da due litri per 150 Cv con cambio manuale e automatico. 

Dopo l’estate, probabile l’arrivo della trasmissione automatica anche sul benzina da 131 Cv e certi invece i BlueHDi da 1,6 litri per 100 e 120 Cv. Più una versione spinta, magari siglata R, che condividerà più di un particolare con l’analoga versione della RCZ. Le versioni più interessanti per il mercato italiano sono le BlueHDi, pur se anche la 1.2 e-THP da 131 cavalli potrebbe rappresentare un’alternativa da valutare per chi non percorre troppa strada e non intende sobbarcarsi l’extracosto della versione a gasolio.

SU STRADA

Il tre cilindri da 131 Cv, nonostante la cilindrata contenuta, spinge forte la vettura e non è minimamente impensierito dalla mole. Silenzioso e con poche vibrazioni anche a freddo, offre una coppia adeguata fin dai bassi regimi ben supportato dal cambio manuale a sei marce. Con una frizione da manovrare con un po’ di cautela soprattutto a freddo e marce superiori lunghe per favorire l’economia nei consumi. La tenuta di strada è sempre sicura nonostante gli ingombri, e pur con un assetto efficace i tecnici francesi sono riusciti a ottenere elevate doti di confort. Tutto bene anche dal comparto freni, pronti in tutte le condizioni. Poco preciso invece lo sterzo, evidentemente tarato più sulle esigenze di confort e sicurezza che verso la precisione di guida.

Su strada il diesel due litri automatico appare potente e disponibile, pur se un po’ rumoroso. Il cambio mostra un comportamento regolare ma non è velocissimo, in compenso assicura ottime accelerazioni anche grazie alla generosa coppia del propulsore. Che appare spostata in basso, nel senso che l’erogazione iniziale è quasi brutale, per poi spegnersi un po’ all’aumentare dei giri anche per la scalatura allungata delle marce superiori. Telaio valido anche se un po’ meno bilanciato rispetto al tre cilindri per via del maggior peso anteriore, assetto efficace con i cerchi da 17”. Freni pronti nonostante il maggiore peso mentre lo sterzo, forse proprio per questo, è apparso più valido ed efficace rispetto a quello della versione a benzina. 

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