La soluzione messa a punto dai tecnici del Gruppo francese PSA non è inedita, dal momento che anche la Lexus RX adotta uno schema simile, ma è la prima volta che un tale accoppiamento si basa su un motore a gasolio. Lo schema è semplice e ingegnoso: il motore diesel da 163 Cv agisce sulle ruote anteriori, in modo identico alle versioni fin qui conosciute. Dietro, un motore elettrico da 37 Cv è alimentato da un pacco batterie collocate posteriormente e aziona, all’occorrenza, anche le ruote posteriori. Così la 3008 è normalmente una trazione anteriore, che può diventare 4x4 all’occorrenza e addirittura trazione posteriore quando è selezionata la modalità elettrica ZEV.
Su strada la 3008 mostra quindi una quadrupla personalità, e non è davvero un modo di dire. Posizionando il selettore in modalità Auto, la meccanica è settata per la massimizzazione dell’efficienza, non mortificando troppo le prestazioni e minimizzando le emissioni di sostanze inquinanti. In partenza si attiva per i primi metri il motore elettrico, che vince l’inerzia iniziale e svolge il lavoro “sporco” di muovere la vettura da fermo. Una volta in movimento, si accende il motore a gasolio che prosegue la marcia in modo del tutto analogo a quanto avviene sulle versioni tradizionali. Sterzo, cambio e acceleratore presentano un settaggio votato con evidenza al confort e appaiono coerenti con le finalità della vettura, pur se il cambio robotizzato, dalle caratteristiche fin troppo turistiche, penalizza un po’ la regolarità di marcia e fa sicuramente rimpiangere un ben più adatto gruppo a variazione continua o a doppia frizione.
La ricerca del minimo consumo prevede poi che in marcia il motore a gasolio, appena possibile, venga disattivato: può quindi capitare che, soprattutto in autostrada, il motore si spenga al rilascio dell’acceleratore e, in caso di successiva necessità di potenza, i primi secondi siano gestiti dal motore elettrico per poi lasciare spazio al diesel. Che, complice la frequente necessità di scalata delle marce e l’inserimento della turbina per l’incremento della coppia da erogare, presenta un comportamento un po’ irregolare, che potrebbe risultare non molto gradito soprattutto se abituati all’immediata disponibilità e alla buona propensione a prendere giri dei moderni turbodiesel.
Chi comunque desidera un comportamento più vivace e reattivo, dovrà spostare il selettore in modalità Sport: qui la musica cambia davvero, e non solo perché il sound dello scarico diventa più cupo ed evidente in abitacolo, ma anche per la maggiore prontezza dell’acceleratore, lo sterzo meno morbido e il cambio che appare un po’ meno lento. In questo modo i duemotori lavorano in sinergia, e i 200 Cv si apprezzano tutti: in accelerazione bastano meno di 10 secondi per arrivare a 100 km/h e poco più di 31 sul chilometro, e sui percorsi più guidati le sospensioni non troppo morbide e lo sterzo correttamente preciso, consentono una guida appagante soprattutto per una vettura dal baricentro più alto della media.
In tutte le condizioni si apprezza il valido bilanciamento delle masse, per nulla penalizzato dall’aggravio di peso sul posteriore, la efficace tenuta di strada, ottenuta da un convincente compromesso tra comodità e dinamismo nella messa a punto delle sospensioni, la stabilità sempre sicura e difficilmente costretta a chiedere l’aiuto del sistema di controllo di stabilità, e i freni, da comando piuttosto sensibile ma dai convincenti spazi di frenata anche a pieno carico. Anche la rumorosità si mantiene sempre entro livelli più che accettabili, tanto da assicurare ottimo confort anche da questo punto di vista.