Entrambe crescono rispetto alle
progenitrici, ovvero la 206 e la Yaris I, seguendo la tendenza del mercato
che vuole auto dalle dimensioni sempre maggiori, anche se la Yaris II resta
la più corta della categoria dopo la Nissan Micra (373 cm), con i suoi
375 cm di lunghezza contro i 403 della 207 (valore identico a quello della
Fiat Grande Punto) e i 399 della Renault Clio III.
Misure che, inevitabilmente, condizionano
le linee delle vetture, con la francese più filante e aggressiva grazie
al frontale Sport caratterizzato dal contorno dei fari fendinebbia cromato
e dalla griglia della presa d’aria in finto alluminio, e la nipponica
più compatta, simile a una piccola monovolume e dotata di un maggiore sviluppo
in altezza (153 cm contro 147,2), che si ripercuote positivamente sull’
abitabilità
posteriore. Seduti al posto di guida d’entrambe è facile trovare una posizione
soddisfacente, dal momento che il volante (troppo orizzontale sulla giapponese),
regolabile sia in profondità sia altezza, risulta correttamente allineato
rispetto al sedile e alla pedaliera, sebbene la Yaris denoti un’impostazione
da city car a causa del piano di seduta rialzato e ai sedili poco contenitivi.
Questi ultimi, adattabili su tutte
e due le vetture longitudinalmente, in altezza e inclinazione (ma privi
della regolazione lombare), sono generosamente profilati sulla 207, nel
cui abitacolo si notano inoltre finiture maggiormente curate, rivestimenti
in tessuto più piacevoli al tatto e si respira un’aria racing grazie alla
plancia con finitura satinata, al cruscotto d’estrazione motociclistica
caratterizzato dalla cromatura delle cornici degli strumenti analogici,
al rivestimento in pelle del volante (presente, in realtà, anche sulla
Toyota) e, soprattutto, alla profilatura in finto alluminio della consolle
e delle bocchette d’aerazione (che però si riflette prepotentemente sul
parabrezza).
Entrambe crescono rispetto alle progenitrici,
ovvero la 206 e la Yaris I, seguendo la tendenza del mercato che vuole
auto dalle dimensioni sempre maggiori, anche se
la Yaris II resta la
più corta della categoria dopo la Nissan Micra (373 cm), con i suoi 375
cm di lunghezza contro i 403 della 207 (valore identico a quello della
Fiat Grande Punto) e i 399 della Renault Clio III.
Misure
che, inevitabilmente, condizionano le linee delle vetture, con la francese
più filante e aggressiva grazie al frontale Sport caratterizzato dal
contorno
dei fari fendinebbia cromato e dalla griglia della presa d’aria in finto
alluminio, e la nipponica più compatta, simile a una piccola monovolume
e dotata di un maggiore sviluppo in altezza (153 cm contro 147,2), che
si ripercuote positivamente sull’abitabilità posteriore. Seduti al
posto
di guida d’entrambe è facile trovare una posizione soddisfacente,
dal
momento che il volante (troppo orizzontale sulla giapponese),
regolabile
sia in profondità sia altezza, risulta correttamente allineato
rispetto
al sedile e alla pedaliera, sebbene la Yaris denoti un’impostazione da
city car a causa del piano di seduta rialzato e ai sedili poco contenitivi.
Questi
ultimi, adattabili su tutte e due le vetture longitudinalmente, in altezza
e inclinazione (ma privi della regolazione lombare), sono generosamente
profilati sulla 207, nel cui abitacolo si notano inoltre finiture maggiormente
curate, rivestimenti in tessuto più piacevoli al tatto e si respira
un’aria
racing grazie alla plancia con finitura satinata, al cruscotto
d’estrazione
motociclistica caratterizzato dalla cromatura delle cornici degli strumenti
analogici, al rivestimento in pelle del volante (presente, in realtà,
anche
sulla Toyota) e, soprattutto, alla profilatura in finto alluminio della
consolle e delle bocchette d’aerazione (che però si riflette
prepotentemente
sul parabrezza).