Nuovo Tutor autostrade: forse non verrà riattivato

Il nuovo sistema (SICVe-PM) di rilevazione della velocità media in autostrada, il ben noto Tutor, potrebbe non rientrare in funzione neanche il 25 di luglio.
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L’odissea sembra non avere fine a tutto vantaggio dei furbetti dal piede pesante. Si perché il sistema Tutor - ossia il dispositivo per la rilevazione della velocità media sulle tratte autostradali che era stato spento lo scorso 10 di Aprile dalla Corte d’Appello di Roma poiché violava un brevetto depositato oltre 12 anni prima da un’azienda fiorentina – secondo le prime indiscrezioni sarebbe dovuto rientrare in funzione il 15 di luglio con il nuovo sistema SICVe-PM, un sistema simile al precedente, quindi in grado di rilevare la velocità media all'interno di un tratto autostradale delimitato da due portali, che però non costituisce copia o contraffazione del brevetto precedentemente depositato.

Piccolo slittamento

In un secondo momento però la data di riattivazione era stata spostata al 25 di luglio 2018 con la precisazione che il nuovo sistema sarebbe entrato in funzione in via sperimentale in primis sulle tratte più frequentate, caotiche e soggette ad incidenti e solo secondariamente su tutta la rete autostradale. Il nuovo sistema, infatti, sarebbe dovuto entrare in vigore inizialmente su 16 diverse tratte autostradali a più alto tasso di mortalità e incidente (A1 Milano-Napoli, A10 Savona-Ventimiglia, A14 Adriatica, ecc ecc) per poi estendersi a tutte le tratte nelle quali era presente il precedente sistema.

Smentita in zona cesarini

Ora però Autostrade per l’Italia, l'azienda privata che gestisce in concessione gran parte della rete autostradale italiana, e la stessa Polizia Stradale hanno smentito le voci circolanti fino a questo momento dichiarando che: “Ogni valutazione e decisione puntuale circa le tratte, i tempi e le modalità di attivazione è di competenza della Polizia Stradale. Nessuna decisione definitiva è ancora stata presa. Quindi le informazioni già diffuse in questa fase non hanno alcun fondamento”.

Problemi burocratici

Il motivo di questa indecisione è presto detto. Seppur abbastanza modificato e diverso rispetto al suo antenato, il nuovo sistema SICVe-PM potrebbe facilmente essere accusato nuovamente di plagio del brevetto dell’azienda fiorentina. Essendo, infatti, costituito da 3 diverse parti: il server di elaborazione, il sistema deputato all’accertamento e le unità di rilevamento del traffico, il nuovo sistema potrebbe facilmente generare una nuova causa legale. Ecco perché sia Autostrade per l’Italia che la Polizia Stradale starebbero avanzando con i piedi di piombo su questa questione. Non ci resta che aspettare e stare a vedere…

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