11 July 2016

PROVA: Audi A4 Avant 2.0 TDI 190 Cv, l' altra faccia della A4

Sembra sempre la stessa, invece la nuova station degli Anelli adotta una piattaforma completamente diversa e si rivela ancora più agile e piacevole nella guida. Curata anche nel minimo dettaglio, può superare i 65.000 euro in configurazione full optional...

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Trovare un’Audi dal look che stacca nettamente dal modello precedente è sempre più difficile, e anche la A4 segue questa tendenza, al punto che, più che modello nuovo, potrebbe quasi sembrare un restyling. Invece il pianale è completamente diverso, le sospensioni sono state modificate e l’elettronica è ancora più sofisticata, con il risultato di un prodotto al vertice della classe. Ha guadagnato in handling e prestazioni, ma l’abitabilità posteriore non beneficia più di tanto del passo leggermente allungato, al pari della capienza del vano bagagli. E 65.000 euro per l’esemplare ritratto in queste pagine non sono affatto facili da giustificare.


INTERNI
Abbiamo già accennato quanto poco sia cambiata fuori, ma la plancia ha un tocco decisamente più moderno e hi-tech che sembra voler ribadire la quantità di innovazioni introdotte. Soprattutto optando per l'Audi virtual cockpit offerto a richiesta, composto da un quadro strumenti virtuale che raggruppa tutte le informazioni: dagli strumenti circolari che simulano il look di quelli analogici, al computer di bordo, alle impostazioni della vettura, alla radio, fino addirittura al sistema di navigazione satellitare.

Non serve più spostare lo sguardo verso la consolle, ora l’attenzione si concentra nel campo visivo del guidatore che, per passare da un menu all’altro, può servirsi quasi esclusivamente dei comandi sulle razze del volante. Tra i quali spicca il tasto per ingrandire a scelta gli strumenti oppure la mappa del navigatore satellitare, mentre, seppur ridisegnato, il controller sulla consolle segue la stessa logica che da anni contraddistingue la produzione della Casa degli Anelli. Sotto il bracciolo si trova poi l’alloggiamento per la ricarica a induzione del telefono cellulare, optional a 410 euro ma funzionante solo per i dispositivi compatibili con questo tipo di tecnologia.

Nonostante l’incremento del passo, per la verità di soli 12 mm, la sistemazione dei passeggeri posteriori resta sempre un po’ sacrificata, soprattutto per quanto riguarda lo spazio a disposizione per le gambe e la considerevole sporgenza del tunnel della trasmissione, così come il volume di 505 litri del vano bagagli risulta inferiore rispetto a quello di alcune station wagon di dimensioni inferiori. In compenso, tra gli optional c’è un sistema che permette di sollevare elettricamente il portellone con un semplice movimento del piede appena sotto lo scudo paracolpi posteriore.

TECNICA

La base della nuova A4 è il recente pianale MLB, concepito per vetture con motore longitudinale e portato al debutto dall’ultima versione della Q7. Per contenere il peso abbina acciaio alto resistenziali stampati a caldo con elementi in lega leggera, come per esempio le barre duomi in alluminio fucinato, oppure la traversa modulare sotto la plancia composta da profilati e lamiere di alluminio.

Le sospensioni prevedono invece un avantreno a 5 bracci ottimizzato, più rigido rispetto al passato grazie al braccio superiore direttamente integrato nella scocca e più leggero di 6 kg. Il retrotreno è passato dai bracci trasversali del precedente modello a quello a 5 bracci, è stato alleggerito di 5 kg, mentre il nuovo servosterzo elettromeccanico pesa 3,5 kg in meno di quello impiegato in precedenza.

Optional, per le versioni con motori dalla potenza superiore ai 150 Cv, lo sterzo dinamico che, grazie a un ingranaggio epicicloidale a sovrapposizione, varia il rapporto di trasmissione fino al 100% in base alla velocità di marcia e al programma di guida selezionato. Sempre a richiesta ci sono anche le sospensioni a controllo elettronico, così come i fari a led.

Di prim’ordine anche la dotazione relativa alla sicurezza, che include un sistema per la prevenzione degli incidenti in città, rallentando o addirittura arrestando la vettura in caso di pericolo di collisione, che si somma al dispositivo per monitorare lo stato di attenzione alla guida e al limitatore di velocità attivabile dal guidatore. Optional invece il cruise control adattivo, l’avviso di cambio involontario di corsia, l’assistente alla svolta e il riconoscimento dei segnali stradali.

SU STRADA

Pur raggiungendo in questa declinazione una potenza di 190 Cv, il 2 litri TDI non ha perso neanche un briciolo della sua propensione a riprendere con vigore fin dai regimi più bassi, amplificando la sensazione di esuberanza di coppia ai medi regimi che invoglia a tenere il contagiri tra i 2.000 e i 3.500 giri.

Alla bontà del motore fa eco un cambio a doppia frizione ineccepibile nel mix tra confort in automatico e velocità in manuale, anche se nello stop and go della marcia urbana questo tipo di trasmissione resta inevitabilmente meno “morbido” rispetto al classico cambio automatico con convertitore di coppia.

I 7 rapporti sono poi molto ben scalati, con la settima lunghissima per abbattere letteralmente il regime di rotazione del motore, che si stabilizza sui 1.500 giri marciando a 130 km/h. Oltre alla rumorosità ne beneficiano i consumi, come conferma la percorrenza effettiva superiore ai 16 km/ litro, un dato molto buono anche se non strabiliante come i 18,8 km/litro fatti registrare dalla Mercedes C 220 SW Bluetec.

In compenso la station wagon degli Anelli si riscatta in città, dove i 13,6 km/litro rilevati non solo migliorano i 12,6 km/litro della rivale della Stella, ma non trovano riscontro neppure tra le rivali meno potenti e sportive.

A proposito di sportività, un passo avanti rispetto al modello precedente è stato compiuto nelle reazioni dell’assetto, nello specifico grazie a inserimenti in traiettoria più rapidi e alla minore propensione ad allargare la traiettoria al limite. E’ solo in uscita dalle svolte più strette che spesso le ruote anteriori faticano a trasmettere a terra i 400 Nm di coppia, costringendo il controllo di trazione a intervenire con decisione anche sull’asciutto.


Nonostante la maggiore vivacità dell’assetto, la sicurezza di marcia resta sempre uno dei punti di forza della A4, che si fregia di un impianto frenante talmente potente da registrare spazi di arresto di riferimento per la categoria.

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