Mercedes-Benz CLS 2018: evoluzione della specie

Per la prima volta proposta anche in configurazione mild hybrid e a cinque posti, la terza generazione della berlina coupé della Stella attinge a gran parte delle tecnologie dall’ammiraglia Classe S.

Secondo impianto elettrico a 48 Volt

La prima generazione della Mercedes-Benz CLS, nel lontano 2003, ha dato vita alla categoria delle berline a quattro porte. Ora, in occasione del salone di Los Angeles, debutta la terza serie del modello della Stella. Un’auto con un obiettivo non meno importante: inaugurare un nuovo filone stilistico per la Casa di Stoccarda e introdurre in gamma la tecnologia mild hybrid.

Tecnologia microibrida

Linee pulite, forme essenziali e la “mano” di Gorden Wagener, responsabile del design del Gruppo Daimler. Forte di alcuni richiami alla AMG GT, specie all’avantreno, la nuova CLS punta sull’eleganza, mentre sotto il profilo tecnico, per la prima volta nella propria storia, viene introdotta la tecnologia ibrida. O meglio microibrida, dato che la CLS 450 4Matic sarà dotata di una soluzione, denominata EQ Boost, che porta in dote un secondo impianto elettrico a 48 Volt. La vettura potrà quindi contare su di un sistema mild hybrid costituito da un propulsore termico 3.0 turbo benzina da 367 Cv e 500 Nm di coppia e da un motorino elettrico da 22 Cv e 250 Nm con le funzioni di alternatore e unità d’avviamento, in grado di supportare le fasi di accelerazione e “veleggio” riducendo il carico sull’unità a Ciclo Otto.

Arriva a marzo 2018

La CLS 450 4Matic scatta da 0 a 100 km/h in 4,8” e percorre mediamente 13,3 km/l. Al 3.0 turbo benzina mild hybrid si affiancheranno – al lancio, atteso a marzo 2018 – una coppia di 6 cilindri in linea turbodiesel: da 286 Cv e 600 Nm di coppia (CLS 350 d 4Matic) e da 340 Cv e 700 Nm (CLS 400 d 4Matic). Marcato il travaso di tecnologia dall’ammiraglia Classe S, incluse l’inedita strategia di scambio delle informazioni tra vettura e infrastrutture, denominata car-to-X, e gran parte delle dotazioni di sicurezza. Sono di serie, ad esempio, la frenata automatica d’emergenza, l’immancabile ESP, il riconoscimento della segnaletica stradale e il monitoraggio dell’attenzione del conducente, mentre attingendo agli optional è possibile disporre del cruise control adattivo, sensibile ai limiti di velocità, della sterzata automatica per evitare le collisioni, della segnalazione – attiva – d’ostacolo in corrispondenza dell’angolo di visuale cieco e di plus quali il Pre-Safe Impulse Side, che tramite un impulso laterale prepara i passeggeri anteriori all’impatto, oppure del sistema d’illuminazione Multibeam LED con luce abbagliante Ultra Range, forte della massima intensità luminosa consentita dalla legge.
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Divanetto per tre persone

Alle sospensioni tradizionali, di serie, possono essere preferiti il sistema Dynamic Body Control, che consente di agire in funzione di diversi programmi di marcia sulla taratura delle molle e degli ammortizzatori oltre che sull’erogazione del motore, la servoassistenza dello sterzo e la logica di gestione del cambio automatico, oppure l’assetto pneumatico Air Body Control. Netta evoluzione in abitacolo, dove debuttano chicche hi-tech quali le bocchette di ventilazione retroilluminate e caratterizzate da tonalità cangianti in funzione della temperatura impostata oltre all’ormai “classico”, per Mercedes, doppio display da 12,3 pollici che assolve alle funzioni di strumentazione digitale e gestione tanto dell’infotainment quanto delle funzioni di bordo. Non meno tecnologica la funzione massaggio corredata dei programmi di Energizing, così come l’illuminazione interna in 64 diverse soluzioni cromatiche. Ciò che cambia maggiormente in abitacolo, però, è il divanetto, dato che, per la prima volta nella storia del modello, la CLS viene proposta in versione a cinque posti anziché la classica configurazione a quattro sedute.

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