Nell'agosto 1983 Mercedes-Benz tentò la strada dei record per preparare il lancio della versione sportiva della sua 190E, la 2.3-16, che sarebbe stata presentata di li a poco e che, a sua volta, avrebbe dovuto fare da traino all'intera gamma della berlina compatta di Stoccarda. Quest'ultima, grazie alla linea di Bruno Sacco oltre che ai contenuti rivoluzionari per la Casa tedesca, a un anno dalla presentazione aveva già un ottimo successo, ma l'attività sportiva l'avrebbe senza dubbio incrementato. Inoltre la 2.3-16 aveva a sua volta contenuti tecnici molto interessanti, prima tra tutti la testa a 16 valvole messa a punto insieme alla Cosworth. La sigla 2.3-16 stava per 2300 cc, cilindrata del 4 cilindri in linea, e per l'appunto testa a 16 valvole. Il tutto portava la potenza massima alla più che rispettabile quota di 185 CV a 6.200 giri, per una velocità massima di circa 230 km/h.
La ricerca delle prestazioni su una elegante automobile con la Stella a tre punte non era una novità dalle parti di Stoccarda, che nella sua storia aveva già partecipato più volte, e con successo, a varie competizioni utilizzando insospettabili berlinone. la novità era nell'applicazione della cosa a fini di marketing: si profilava infatti l'uso della nuova versione nelle corse del campionato DTM e, soprattutto, nei futuri campionati d'Europa e del mondo per vetture Turismo, alle quali anche la rivale BMW si stava preparando. Così, da Stoccarda partì una spedizione sulla pista di Nardò, in Puglia, dove si sarebbe dato l'attacco ad alcuni prestigiosi record, soprattutto quelli sui 25.000 e 50.000 km.
Due primati molto impegnativi, che richiesero molti giorni di marcia a tavoletta (201 ore, 39 minuti e 43 secondi per quello sui 50.000) per le tre auto impegnate, e una logistica organizzata di tutto punto, con squadre di meccanici che effettuavano turni di 14 ore per assistere le vetture nei pit-stop. Fu una grande impresa, coronata dal successo e che contribuì senza dubbio al successo mediatico, promozionale e commerciale delle 190E, comprese le successive versioni sportive 2.5 Evo I e II. Di seguito, il film originale di quell'impresa.
Prima Parte:
Seconda Parte:
Terza Parte:
Tutti i dettagli nell'articolo pubblicato su Automobilismo d'Epoca di Febbraio 2014, già in edicola.
di Luca Gastaldi
