La versione in Grigio Supernova della McLaren P1™, soprannominata XP2R, è stata guidata fino al Nürburgring da Woking, in Inghilterra, per 630 km, in vista dell’ultima fase dei test di sviluppo, sottolineando le ottime caratteristiche della vettura sia su strada sia su pista. All’arrivo al circuito, con la modalità “Race” attivata, l’alettone posteriore esteso di 300 mm, l’altezza da terra abbassata di 50 mm e il sistema di sospensione RaceActive Chassis Control irrigidito del 300%, la vettura in assetto da corsa era pronta per dimostrare le sue eccezionali capacità in pista.
La McLaren P1™ genera fino a 600 kg di deportanza grazie all’uso di un’avanzata aerodinamica attiva che, in combinazione con gli pneumatici su misura, offre livelli di aderenza, bilanciamento e maneggevolezza senza precedenti. Questo consente alla McLaren P1™ una velocità superiore in curva e al punto di corda, mentre la trazione ottimizzata permette al pilota di accelerare in anticipo in uscita dalla curva.
“È come andare sulle montagne russe, ma peggio. In pista, tuttavia, la vettura è ottimamente bilanciata e composta e ti invita a spingere di più grazie al fantastico livello di grip e le capacità complessive”, spiega Goodwin.
“L’accelerazione dalla curva dell’Aremberg fino alla Fuchsröhre è assolutamente incredibile. Ho provato un’accelerazione del genere solo su una vettura di Formula 1. Questa sezione serpeggiante in discesa viene affrontata senza decelerare, utilizzando il DRS e cambiando marcia fino in fondo alla valle; nella compressione che segue, la vettura è soggetta alle più alte forze g verticali. Le forze sottopongono gli pneumatici, il telaio e l’ala a un forte carico, ma basta sollevare un attimo il piede dall’acceleratore per superare agevolmente questa sezione”.
“I numerosi salti per cui la Nordschleife è famosa sono una sfida ancora più difficile per via delle enormi velocità. Flugplatz e Pflanzgarten sono entrambe affrontate ad altissima velocità, ma i livelli di carico aerodinamico generati controbilanciano la velocità e mantengono la vettura stabile all’atterraggio. Sono due curve terrificanti per qualsiasi vettura, ma non mi sono mai sentito più sicuro di me. È semplicemente sensazionale”.
“Attraverso Bergwerk [la curva in cui Niki Lauda ebbe il famoso incidente al Gran Premio di Germania nel 1976], devi sterzare all’ultimo momento per poter mantenere la velocità sul rettilineo successivo senza uscire di pista. Qui, le capacità di frenata e la precisione dello sterzo della McLaren P1™ sono cruciali e consentono di applicare nuovamente l’acceleratore velocemente e fluidamente. È una sezione veloce e molto soddisfacente se l’affronti correttamente”.
Riacquistando immediatamente il ritmo in uscita da Bergwerk, il rivoluzionario RaceActive Chassis Control (RCC) assicura una fantastica aderenza ed equilibrio in una sezione particolarmente accidentata del tracciato. Goodwin continua: “Con una vettura così veloce, la stabilità è importante tanto quanto il grip, e alcune delle sezioni più irregolari della pista sono anche le più veloci. La lunga scalata verso il Karussell offre alcuni momenti spettacolari, con la vettura spinta lungo la salita dalla potenza combinata dei due motori. In cima alla collina troviamo una delle curve più veloci del tracciato, che si affronta a circa 300 km/h; la pista è davvero irregolare qui, ma basta toccare i freni e scalare in quinta per superarla”.
Le forze in curva raggiungono l’apice quando la McLaren P1™ tocca la superficie in cemento sopraelevata al Karussell, con un cambio di direzione di oltre 180 gradi. In termini di forze g laterali, il pilota è sottoposto a 3,9 g.
Da qui, la McLaren P1™ entra nella fase finale del giro, sprintando fino al traguardo. Dotata di pneumatici Pirelli da strada, appositamente sviluppati per la McLaren P1™, il modello di produzione ha percorso l’intero circuito a ritmi sostenutissimi, raggiungendo la velocità massima di 330 km/h (limitata elettronicamente) in modalità “Race” sul rettilineo della Döttinger Höhe.
Nel corso di un solo giro, un cambio di marcia è stato effettuato in media ogni sei secondi e, a differenza della Formula 1™, dove il DRS è limitato a una o due zone designate per facilitare i sorpassi, il sistema è stato utilizzato da Goodwin per il 9% del giro, in sette occasioni separate. Il sistema, azionato tramite un pulsante montato sullo sterzo, regola l’inclinazione dell’ala posteriore, a due elementi, da 29° a 0°. Quando viene attivato, il DRS riduce la deportanza della vettura del 60%.
“Il rettilineo della Döttinger Höhe sparisce in un batter d’occhio”, spiega Goodwin. “Da Galgenkopf l’accelerazione è brutale, ma quando si preme il pulsante del DRS, aumenta ulteriormente mentre l’auto ‘scivola’ attraverso l’aria, arrivando alla velocità massima limitata di 330 km/h in pochi secondi. E quindi la vettura continua la sua marcia di ‘crociera’ a questa velocità surreale, con l’asfalto ruvido e le montagne dell’Eifel che volano davanti a te come se fosse una sequenza di film accelerata”.
Avendo guidato l’intera gamma delle vetture da strada e da corsa della McLaren, Goodwin si trova nell’invidiabile posizione di poter commentare sulle prestazioni e le capacità di ogni modello, rapportando la performance della McLaren P1™ a queste auto. Al termine della sua volata in meno di 420 secondi sul terrificante circuito del Nürburgring, Goodwin conclude: “Guidare la McLaren P1™ a questa velocità, su questo circuito, è un’esperienza esilarante, sicuramente la migliore che abbia mai provato al volante di una McLaren, di qualsiasi tipo e su qualsiasi strada o pista al mondo”.