No, non è un restyling. Già sentiamo infatti l’obiezione: è troppo simile alla precedente. In realtà è nuova dal primo all’ultimo bullone questa Mazda3, con pianale e tecnologie inedite delle più recenti 6 e CX-5, senza perdere il suo look da media sportiva, pensata per chi vuole viaggiare ma anche, e soprattutto, guidare.
Vettura di grande sostanza più che di apparenza, la terza generazione giunge di fatto a una maturità piena. E’ cresciuta ulteriormente, a vantaggio dell’abitabilità e della capacità di carico e si guida sempre con piacere, grazie ad alcuni affinamenti meccanici che la rendono precisa ed equilbrata.
Di anacronistico, il noto 2,2 td, ha forse solo la cubatura, perché offre un’apprezzabile rotondità di funzionamento e un’ ottima risposta ai regimi bassi e medi. Non alza mai troppo il timbro e garantisce a conti fatti percorrenze sempre accettabili, con una media rilevata di 14,3 km/l. Gli unici difetti riscontrati sono l’accessibilità e la visibilità posteriore, inevitabile tributo a linee così taglienti, e il confort sospensivo. Sono soprattutto i passeggeri posteriori a farne le spese, costretti a subire qualche scossone di troppo.
DESIGN
Migliorano stile, contenuti e dimensioni. La nuova arrivata è infatti cresciuta ulteriormente in lunghezza, 4,46 metri contro i precedenti 4,42 o i 4,27 metri della Golf e soprattutto nel passo che raggiunge ora i 2,70 metri , quanto la Passat per intenderci. Lo stile è un’ evoluzione di quello precedente, con forme scolpite, volumi e tagli molto definiti, paraurti avvolgenti e una finestratura laterale molto ridotta. Ancora più importante il miglioramento del coefficiente di resistenza (Cx), di appena 0,27, ottenuto tramite una maggiore rigidità dei deflettori in prossimità dei pneumatici anteriori e della nuova copertura inferiore del pianale.