E’ quasi scontato che una vettura dal passo superiore ai 3 metri sia accogliente, così come riscontrare un livello di finitura molto curato e materiali pregiati, ma rendere filante e per certi versi sportiva una berlina che supera i 5 metri di lunghezza non è stato certo un compito facile, così come attualizzare un design che da sempre rappresenta uno dei punti di forza della Quattroporte. Una vettura dalla fortissima personalità quindi, dal coinvolgimento emotivo difficile da eguagliare da parte delle ipertecnologiche ammiraglie tedesche, ineccepibili dal punto di vista tecnologico e razionale, ma spesso un po’ carenti quanto a fascino e personalità.
RAZIONALE
Pur essendo più semplice e razionale rispetto al modello precedente, la plancia si distingue sempre per le finiture in pelle e legno che “scaldano” un ambiente spesso fin troppo serioso e asettico, impreziosito dal classico orologio analogico ovale che costituisce ormai una sorta di marchio di fabbrica della produzione Maserati. Un richiamo classico affiancato comunque da un moderno display digitale touch screen al centro della consolle e da una leva del cambio assimilabile più a un joystick che ad un vero e proprio comando meccanico. I due strumenti analogici sono poi affiancati dalle indicazioni digitali di livello benzina e temperatura acqua, oltre che da un più piccolo display multifunzione che può mostrare tra gli altri dati, anche la ripartizione in tempo reale della coppia tra asse anteriore e posteriore.
Visualizzare le varie informazioni disponibili non è però particolarmente intuitivo, ma una volta familiarizzato con i comandi al volante (non illuminati) tutto avviene in modo più naturale, così come l’impiego del generoso monitor centrale richiede un po’ di pratica, anche perché alcune funzioni solitamente affidate a pulsanti dedicati, come, per esempio, l’azionamento della tendina posteriore o il riscaldamento/raffreddamento dei sedili, sono demandate appunto al sistema multimediale. L’avviamento e l’arresto del motore avvengono invece attraverso un pulsante a sinistra del piantone di sterzo, un tasto ripreso dalla produzione del Gruppo Chrysler e presente anche su vetture meno nobili come Lancia Thema e Jeep Grand Cherokee, dalle quali l’ammiraglia modenese assemblata presso gli stabilimenti Maserati di Grugliasco (TO) eredita anche i comandi di alzacristalli, luci e i devio luci, oltre al sistema di navigazione satellitare.
BAGAGLIAIO
Caratterizzata da seduta e schienali piuttosto sviluppati in larghezza, la posizione di guida soddisfa, così come una doverosa citazione meritano il volante a tre razze molto gradevole da impugnare e i comandi per l’impiego manuale del cambio solidali con il piantone di sterzo per evitare inversioni dei tasti + e – durante le sterzate più accentuate. Come anticipato, convince anche l’abitabilità nonostante l’ingombro del tunnel della trasmissione sacrifichi le gambe del passeggero seduto al centro del divano, così come non deludono certo la notevole profondità e la capienza di 530 litri del vano bagagli. Casomai è la visibilità a non convincere del tutto: nella vista di ¾ anteriore si segnala infatti il generoso angolo buio formato dai grossi specchietti retrovisori, mentre in retromarcia vanno sempre considerati i montanti piuttosto estesi in larghezza e il lunotto inclinato, oltre alle tutt’altro che trascurabili dimensioni del corpo vettura.