28 May 2014

Marchionne, l'Alfa Romeo è la sfida più difficile

"L'Alfa Romeo è la parte più difficile del piano" ha detto Marchionne al termine dell'incontro per ricordare Umberto Agnelli a dieci anni dalla scomparsa. E sugli investimenti in Polonia per l'erede della Punto...

Marchionne, l'alfa romeo è la sfida più difficile

"L'Alfa è la parte più difficile del piano". Lo ha detto Sergio Marchionne al termine dell'incontro per ricordare Umberto Agnelli a dieci anni dalla scomparsa. L'ad della Fiat ha poi definito "assolutamente fattibili" i target 2014 del gruppo Fiat Chrysler, su cui gli analisti avevano espresso dubbi. E ha aggiunto che "la Fiat di oggi ha in se' i tratti e le idee di Umberto Agnelli".

 

"La Fiat di oggi - ha sottolineato Marchionne - ha la sua vocazione globale, la sua larghezza d'orizzonti, ha la sua apertura mentale e culturale, ha la sua coerenza e la sua onestà intellettuale, ha i suoi stessi valori e quel suo radicato valore. Credo che sarebbe orgoglioso di che cos'è Fiat Chrysler Automobiles oggi e sarebbe orgoglioso delle 300.000 persone che nel mondo ogni giorno alimentano quest'azienda con la loro passione e le loro qualità umane e professionali".

 

 

"Tutte le volte che penso a Umberto Agnelli - e mi è successo spesso in questi anni, specie nei momenti difficili - ricordo anche quel patto non scritto che abbiamo stretto nel 2001. Ricordo l'impegno che presi, soprattutto quando accettai di entrare a far parte del cda Fiat. Ho cercato di fare e continuerò a fare tutto il possibile per ripagare la sua fiducia".

PIANO ALFA ROMEO

Di tutto il recente piano di FCA, la parte più attesa era quella relativa all’Alfa Romeo. Ammessi gli errori del passato, Harald Wester, l’attuale Ceo del Biscione, ha spiegato quelle che saranno le caratteristiche delle future Alfa Romeo: motori innovativi, distribuzione dei pesi perfetta, soluzioni tecniche uniche, rapporto peso e potenza migliore dei concorrenti e stile italiano. Detto anche che i costruttori tedeschi hanno ormai un forte vantaggio tecnologico “… abbiamo deciso di recuperare – ha chiarito Wester - adottando un nuovo approccio. Abbiamo istituito un team di sviluppo guidato da due responsabili provenienti dalla Ferrari e con 200 ingegneri dal curriculum brillante, ma contiamo di arrivare a 600 entro il 2015”.

 

 

Obiettivo del team di lavoro sarà quello di sviluppare le migliori architetture con trazione posteriore e integrale oltre a produrre le auto in Italia. E’ previsto lo sviluppo di cinque famiglie di motori: quattro cilindri a benzina piccoli, con potenze tra 120 e 180 Cv e più grossi, tra 180 e 350 Cv e sei cilindri da 400 a 500 Cv. I diesel saranno, invece, a quattro cilindri tra 100 e 200 Cv e a sei cilindri da 250 a 350 Cv. Questi nuovi propulsori andranno a equipaggiare una gamma che dovrebbe concretizzarsi dal 2016 in poi e per la quale è previsto un investimento complessivo di 5 miliardi di euro. Per la fine del 2015, infatti, dovrebbe arrivare soltanto una berlina di taglia media (460-470 cm) che quasi certamente è l’attesissima Giulia, erede della 159.

L’anno successivo sarà la volta della versione station wagon. Tra il 2016 e il 2018 è prevista la sostituzione della Giulietta che dovrebbe essere accompagnatadalla versione ad alte prestazioni Quadrifoglio, ma anche da una berlina di lusso erede della 166, sui 480 cm di lunghezza, di due Suv di taglia media e grande e infine di una supersportiva che diventerebbe la sorella maggiore delle 4C. La MiTo, a quanto pare, non verrà sostituita quando arriverà al termine del ciclo di vita. Insomma tantissimi modelli che hanno portato Wester ad una previsione di vendita ottimistica. “Se nel 2013 si sono vendute 73.000 Alfa Romeo, per il 2018 contiamo di arrivare alle 400.000 unità”.

 

INVESTIMENTI IN POLONIA
Indiscrezioni su finanziamenti in Polonia (leggi qui)  non hanno concretezza nelle strategie aziendali. In merito alle notizie riportate oggi da alcuni organi di stampa circa i futuri investimenti in Polonia, FIAT precisa che "lo scorso 6 maggio ha annunciato un piano quinquennale di investimenti a livello mondiale ma non ha fornito dettagli in merito ai singoli Paesi in cui opera con i propri impianti.

 

I dettagli sui presunti finanziamenti sulla Polonia a cui fanno riferimento gli organi di stampa sono quindi frutto di ricostruzioni che non hanno in questo momento concretezza nelle strategie aziendali. Le informazioni sui piani di investimento che saranno realizzati nei singoli Paesi saranno resi noti al momento opportuno contestualmente alle scelte di carattere industriale che l'azienda intenderà intraprendere. "

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