L’esemplare di quest servizio appartiene alla quinta e ultima serie della popolare cabriolet Volkswagen, nata nel lontano 1955 dopo che il prototipo presentato dal carrozziere torinese aveva conquistato il collega tedesco. In realtà Karmann, convinto della bontà dell’idea di affiancare una versione fuoriserie al già popolarissimo Maggiolino, aveva provato diverse volte a convincere i vertici di Wolfsburg ad affidargli una commessa, purtroppo sempre senza successo. Galvanizzati dal successo della loro utilitaria, i dirigenti VW volevano evitare di disperdere energie su altri progetti non necessari.
Durante una conversazione tra concorrenti che si stimano, Wilhelm Karmann sfoga tutta la sua delusione in proposito con Luigi Segre, che all’epoca è direttore commerciale della carrozzeria Ghia. Al contrario dei dirigenti di Wolfsburg, Segre coglie tutte le potenzialità dell’idea, e in soli sei mesi appronta un prototipo coupé, finito e funzionante, realizzato su un telaio “Kafer”.
La vettura è proprio come deve essere: tonda e sinuosa, è chiaramente una VW, ma ha quel pizzico di grinta e di eleganza che manca alla berlina da cui deriva. Il design è così convincente che anche la Casa madre è costretta a riconoscerne la validità, e dopo soli due anni di sviluppo, la VW Karmann Ghia coupé debutta il 14 giugno 1955, seguita dopo un altro paio d’anni dalla versione scoperta, la specialità di Karmann, che spopolerà letteralmente all’estero, in particolare negli Stati Uniti, California e Florida in testa.
POTENZA
Di serie la Karmann Ghia monta la meccanica del Maggiolino, ovvero un pacioso quattro cilindri raffreddato ad aria da 1192 cc per appena 30 CV. Nonostante l’ottimo successo di vendite, il gap tra le prestazioni “promesse” dalla bella carrozzeria e quelle effettive appare da subito lampante: 115 km/h di velocità di punta sono pochi anche per gli anni Cinquanta, figuriamoci nei Sessanta. Cosi, dopo un lieve incremento di potenza nel 1960, nel ‘66 arriva il nuovo 1285 cc, e già l’anno dopo il 1.493 cc, che reggerà fino al 1971, anno in cui debutta la versione 1.6, con il 1584 cc da 55 CV che troviamo sotto il cofano della vettura .
Durante questi anni gli aggiornamenti estetici, meccanici e di allestimento sono continui; per comodità si identificano cinque serie per entrambe le versioni, ma in realtà all’interno di ogni serie ci sono ogni anno diverse variazioni, per cui il lavoro di identificazione dei particolari corretti non è proprio semplicissimo. Fortunatamente la letteratura in merito abbonda, data la longevità del modello (20 anni) e l’ampio numero di esemplari prodotti (362.585 coupé e 80.881 cabriolet). Oggi poi i documenti disponibili in rete e i tanti club di marca e di modello agevolano ulteriormente le cose. Per comodità riportiamo comunque le cinque serie principali: 1a serie (1.2) 1955-60, 2a serie (1.2) 1960-66, 3a serie (1.3) 1966; 4a serie (1.5) 1967-70; 5a serie (1.6) 1971-74.
Tornando a Marino e alla nostra cabriolet celeste, a distanza di anni dal loro primo incontro vivono il loro rapporto più innamorati e in simbiosi che mai. Abitano a pochi passi dalle coste laziali e nelle lunghe estati del centro Italia scappano spesso insieme a godersi una passeggiata sul lungomare, con la capote rigorosamente abbassata e il 4 cilindri che ronza sornione dietro l’abitacolo, col suo sound inconfondibilmente VW. Il propulsore 1.6 è il più potente montato su questa vettura, ma 97 in termini assoluti è comunque piuttosto tranquillo, adatto più a passeggiate con un filo di gas che alla guida sportiva.
Nel volere della Casa queste versioni dovevano essere varianti più raffinate del Maggiolino, non più sportive. Il rovescio buono della medaglia è la proverbiale affidabilità VW, qui trasferita pari pari pur trattandosi di una fuoriserie. Con la sua Karmann Ghia il nostro amico Marino andrà forse un po’ piano, ma di sicuro sano e lontano. Non a caso le forme tonde della vettura, soprattutto a cappotta chiusa, gli ricordano quelle di una simpatica tartaruga, animale lento ma tenace e longevo.
La Karmann Ghia gode di ampio seguito tra gli appassionati, che hanno creato club in tutto il mondo. In Italia c’è il Karmann Ghia Club Italia “Sergio Sartorelli” fondato nel 2007 e dedicato allo stilista in forze alla Ghia. Sodalizio molto attivo, ha un sito (www.karmannghia.it) molto ricco di informazioni di ogni genere.