29 April 2014

Il Mondiale RallyCross fa tappa in Italia

Franciacorta si aggiudica la prova italiana del Mondiale Rallycross, la spettacolare specialità che vede i funambolici piloti darsi battaglia in gruppo su un tracciato misto terra-asfalto

Il mondiale rallycross fa tappa in italia

di Eugenio Mosca

 

Bel colpo! Alla faccia della qualifica di “piccolo”, come vengono ufficialmente classificati a livello nazionale gli impianti che non ospitano abitualmente eventi iridati come Monza, Mugello o Misano, l'autodromo di Franciacorta dimostra di pensare in grande assicurandosi la nona delle dodici prove del neonato FIA World Rallycross Championship, che farà tappa a Castrezzato sul circuito di Franciacorta il 27 e 28 settembre.

 

Lo spettacolo è servito

E gli ingredienti ci sono tutti per un grande spettacolo. Un tracciato misto terra e asfalto, vetture all'apparenza simili alle WRC ma con motori turbo da 1.6 e 2.0 litri con flangia da 45 mm (per le WRC 33 mm e le nuove WTCC 36 mm) che erogano circa 600 cv e 900 Nm di coppia per un'accelerazione 0-100 km/h in circa 2”, tempo inferiore a quello di una F. 1. E anche il format è l'ideale per tenere viva l'attenzione: ogni round è composto da quattro batterie di qualificazione di 4 giri in cui prendono il via massimo cinque vetture contemporaneamente. I tempi registrati nelle quattro batterie di qualificazione, quindi non sono attuabili tattiche da “ragioniere”, determinano i 12 piloti che si disputano le due semifinali su 6 giri. Infine, i migliori tre di ogni semifinale, che si schierano su tre file, si giocano la finale, anch'essa su 6 giri, che sancisce il vincitore dell'evento. 

 

Una specialità in crescita

Il palcoscenico di Franciacorta ha avuto l'onore di ospitare la “prima” assoluta del neonato campionato mondiale di Rallycross, articolato su dodici prove distribuite in quattro continenti: oltre all'Europa il nord America (Canada), Sud America (Argentina) e la Turchia che rappresenta la porta d'ingresso per l'Asia. Importante anche la copertura mediatica della Serie, che a livello televisivo toccherà un centinaio di paesi, con grande attenzione per i mercati emergenti, che significano oltre cento milioni di telespettatori. In Italia le gare del FIA World Rallycross saranno trasmesse da Italia 2, mentre l'evento di casa sarà diffuso in diretta su Italia 1. E a sancire il crescente interesse che gravita intorno alla categoria basti segnalare la denominazione del Team Peugeot-Hansen, con il gran capo di Peugeot Sport Bruno Famin che ha presenziato direttamente al vernissage bresciano, così come sarà della partita in alcune occasioni il pilota ufficiale Audi DTM Mattias Ekstroem con una Audi S1. Inoltre, scorrendo lo schieramento vediamo rappresentati ben cinque diversi marchi con i seguenti modelli: Ford Fiesta e Focus; Peugeot 208; Citroen DS3; VW Polo; Saab 9.3, per quanto riguarda la categoria maggiore Supercar, mentre nella Touring Car sono presenti anche Skoda Fabia, Volvo C30, Peugeot 206 e VW 6R, e nella Super 1600 fanno acpolino anche Renault Twingo, Citroen C2 e Saxo.

 

Battesimo della pista

Assente il funambolo statunitense Ken Block, che ha comunque assicurato la propria presenza a tre round (Norvegia, Francia, Turchia) con la fida Ford Fiesta, a Franciacorta erano presenti tutti gli altri protagonisti della serie, tra cui le due “star” Petter Solberg (ex iridato rally 2003) e Jacques Villeneuve (ex iridato F. 1 1997 e campione Cart e vincitore della 500 Miglia di Indianapolis 1995), che hanno approfittato per saggiare il tracciato di 1.447 mt, con un misto di sterrato (42%) e asfalto, allestito appositamente con la consulenza di Gigi Galli. Il rallista livignasco, conosciuto come uno dei più spettacolari del mondiale all'epoca in cui correva, ha curato in modo particolare la realizzazione dei salti, in modo tale che non si faranno “semplicemente” in accelerazione ma occorrerà parzializzare e curare la traiettoria, così che i piloti più bravi possano fare la differenza. Al termine della giornata la maggior parte dei piloti hanno espresso a Umberto Andreoletti, attuale direttore dell'impianto bresciano ma nella precedente vita valido tecnico nei rally dove è stato anche ingegnere di macchina di un certo Sainz, il proprio apprezzamento per la particolarità del tracciato.

 

 

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