19 February 2015

Honda Civic Tourer 1.6 i-DTEC, la nostra prova

E' molto azzardata dal punto di vista estetico, ma piacevole da guidare e caratterizzata da un vano bagagli molto capiente. Il motore 1.6 td è brillante e consuma davvero poco, ma oltre i 3.000 giri...

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Osservando la classifica delle station wagon di classe media più vendute negli ultimi  mesi, ai primi posti si notano le solite Opel Astra e Ford Focus, seguite nell’ordine da Renault Clio, Toyota Auris, Renault Megane, Skoda Octavia e Volkswagen Golf. Gli altri marchi non figurano neppure e talvolta è un vero peccato, dal momento che in commercio esistono molti modelli poco pubblicizzati che meriterebbero maggiore attenzione.

Tra questi figura sicuramente la recente Honda Civic Tourer, dall’estetica che sicuramente farà discutere, ma caratterizzata da una serie di contenuti tali da renderla molto appetibile: offre un bagagliaio enorme, è piacevole da guidare, consuma poco e vanta una dotazione di sicurezza di prim’ordine. Peccato solo che il motore diventi un po’ troppo ruvido e rumoroso sopra i 3.000 giri e che per l’allestimento Lifestyle non sia disponibile il navigatore satellitare, neppure tra gli optional. Per poterlo avere è necessario aggiungere 4.000 euro e rivolgersi al top di gamma.

 

 

INTERNI

L’impronta avveniristica che contraddistingue l’estetica della Civic Tourer si ritrova anche nell’abitacolo, in particolare per quanto riguarda la plancia, suddivisa orizzontalmente in 2 settori, con quello superiore che integra le indicazioni digitali da consultare più frequentemente senza distogliere lo sguardo dalla strada, prima tra tutte le velocità di marcia. All’inizio questa inconsueta soluzione disorienta un po’, poi ci si abitua e tutto rientra nella norma, compresa la posizione di guida più da vettura di intonazione sportiva che non da station wagon per la famiglia. Che presenta il volante posizionato molto in basso un po’ penalizzante per i guidatori di statura superiore alla media, oltre alla regolazione a scatti dello schienale piuttosto approssimativa. Nella norma ma non certo abbondante la disponibilità di spazio nella zona anteriore dell’abitacolo, ma anche dietro non ci si può certo lamentare, soprattutto viaggiando in 4, fermo restando che il pavimento non è particolarmente rialzato al centro a vantaggio della sistemazione delle gambe dell’eventuale terzo occupante del divano.

Colpisce invece il vano bagagli, non solo perché è accreditato della maggior capienza della categoria, ma anche per la soglia molto vicina a terra, la notevole profondità e la presenza di 4 occhielli per l’ancoraggio dei bagagli. Non è affatto da trascurare poi il fatto che, una volta reclinati gli schienali posteriori, peraltro in modo agevole, il piano che si viene a creare è perfettamente regolare. Il vano di carico mostra poi un notevole sviluppo in larghezza: 146 cm rilevati contro i 121 cm di Volkswagen Golf Variant e Opel Astra ST, mentre la Ford Focus Wagon segna 116 cm. Nell’uso pratico la semplicità e razionalità dei comandi semplificano le operazioni di routine, mentre il particolare andamento della coda ne rende piuttosto difficoltosa la percezione degli ingombri: capita infatti di fermarsi molto prima dell’ostacolo affidandosi esclusivamente all’intuito, meglio quindi ricorrere ai sensori e alla telecamera posteriore inclusi nella ricca dotazione di serie, che non prevede purtroppo il navigatore satellitare, neppure tra gli optional.

TECNICA

Nasce dalla base della Civic berlina la Tourer, più lunga di 235 mm ma comunque posizionata tra le vetture più compatte del segmento. E’ anche l’unica a proporre le sospensioni posteriori a controllo adattivo, per regolarne automaticamente lo smorzamento in funzione dello stile di guida oppure del programma selezionato dal guidatore, che può scegliere tra Comfort, Auto e Dynamic. Lo schema delle sospensioni è lo stesso della berlina, con il classico Mc Pherson all’avantreno e barra di torsione posteriore, mentre la servoassistenza dello sterzo è elettrica. Sotto il cofano si trova un 4 cilindri turbodiesel di 1,6 litri, il motore più leggero della categoria, caratterizzato inoltre dalla sostanziosa coppia di 300 Nm e da una potenza di 120 Cv. Al nostro banco ha erogato in entrami i casi valori maggiori al dichiarato con 127,9 cv a 3.990 giri/min e  308,2 Nm a 2.080 giri/min. 

E’ interamente realizzato in alluminio, pesa 47 kg in meno del 2.2 i-D-TEC Honda, dal quale si differenzia anche per lo spessore delle pareti dei cilindri ridotto da 9 a 8 mm, oltre che per i pistoni e le bielle alleggeriti. Oltre che particolarmente sensibile nei confronti di emissioni e consumi, la nuova media giapponese presenta una dotazione di sicurezza all’avanguardia, che include il sistema attivo di frenata in città, la segnalazione di impatto frontale, la gestione automatica dei fari abbaglianti, la gestione del cambio di corsia e il sistema di riconoscimento della segnaletica stradale tanto per citare le funzioni più sofisticate e innovative. Senza tuttavia dimenticare la presenza di Abs, controllo di stabilità e la scocca interamente riprogettata per migliorare ulteriormente la protezione dei passeggeri. Un telaio poligonale frontale provvede infatti a impedire la deformazione dell’abitacolo, distribuendo le forze lungo percorsi di carico secondari lontani dalla cellula abitativa.

SU STRADA

Alla guida della nuova Tourer, l’ultima cosa che viene in mente è che sia un’auto da famiglia tanto è agile e piacevole da condurre anche sui tracciati più tortuosi. Merito di uno sterzo molto preciso e diretto, ma anche di un assetto reattivo, che invoglia alla guida sportiva e che non fa affatto percepire la massa rilevata di circa 1.400 giri. La guida è sempre precisa e rigorosa quindi, esattamente come il cambio manuale a 6 marce, che si aziona davvero con piacere tanta è la facilità con cui entrano le marce, sia che lo si utilizzi con una guida rilassata, sia quando ci si spinge nella direzione della sportività e del dinamismo. Condizione quest’ultima in cui anche i freni soddisfano, tenendo però conto del fatto che per ottenere decelerazioni di una certa entità il pedale va premuto con una discreta determinazione e che nelle frenate di emergenza la coda tende ad alleggerirsi leggermente più del dovuto.

MOTORE
Il motore è invece orientato prevalentemente verso il contenimento dei consumi e delle emissioni: la coppia non gli manca certo, è vero, ma predilige restare intorno ai 2.500/3.000 giri, dove sfoggia un discreto brio e una altrettanto apprezzabile fluidità di funzionamento. Oltre questa soglia inizia ad alzare un po’ troppo la voce e la sua generale rotondità cede il posto a una sgradevole ruvidità che non invita certo a insistere verso il regime di potenza massima, collocato intorno ai 4.000 giri. I rapporti del cambio non troppo distanziati tra loro aiutano poi in accelerazione, ma soddisfa parecchio anche la velocità massima, visto che la Tourer ha raggiunto una punta addirittura vicinissima ai 200 km/h effettivi. In ripresa la wagon giapponese sconta invece la pigrizia del motore sotto i 1.800 giri e gli ultimi due rapporti del cambio volutamente lunghi per contenere i consumi.

CONSUMI
Un obiettivo quest’ultimo confermato dai dati rilevati dal nostro Centro Prove, che evidenziano qualcosa come 18,9 km/litro nella marcia autostradale a velocità Codice, una dato che pochissime altre vetture di pari caratteristiche riescono ad avvicinare. Nonostante l’assetto orientato al dinamismo, associato alla spalla ribassata delle ruote da 17 pollici dell’allestimento in prova, la capacità di assorbimento delle sospensioni sullo sconnesso resta sempre accettabile, così come i dati di rumorosità non si discostano molto da quelli delle migliori rivali dirette. Ma solo ad andatura stabilizzata, perchè in piena accelerazione e con il motore alto di giri, la sonorità del 4 cilindri td resta un po’ sopra le righe.

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