Alla stessa famiglia appartiene anche la rara 126 GPA 800 di queste pagine. L’auto entra in casa Caputo fortuitamente, scovata nel 2009 durante un sopralluogo da un commerciante irpino per visionare una 500 “My Car” di Francis Lombardi. All’arrivo sul posto, Francesco e i figli scoprono con disappunto che la vettura è stata già venduta. Girando sconsolati tra le altre auto in mostra, scorgono una 126 particolare
Lo scaltro commerciante fiuta l’interesse e alla richiesta di prezzo spara alto, costringendo i nostri amici a lasciare il salone a mani vuote. Per il figlio maggiore Mario la delusione è cocente: a soli vent’anni la 126 è un piccolo sogno. Intenerito, papà Francesco il giorno dopo contatta il venditore telefonicamente e tratta con successo la vettura che in poche ore è così a casa, da restaurare ma completa di tutto.
L’ha intestata a Mario, al settimo cielo per essere anch’egli proprietario di una Giannini, per di più rara. Il restauro parte subito e richiede un anno abbondante; a fine 2012 l'auto ottiene l’omologazione Asi sotto lo sguardo interessato dei commissari, i quali ammettono di averne viste ben poche. La GPA oggi è custodita dai Caputo come una reliquia, e dal restauro ha percorso meno di 900 km.
ANTIPODI
Al debutto, nel 1972, la 126 è un pezzo avanti rispetto alla 500. Più veloce, più sicura, più abitabile, mantiene la stessa impostazione meccanica ma con motore e cambio migliorati: il primo è più potente e regolare, il secondo sincronizzato su seconda, terza e quarta. Importante poi, in termini di distribuzione delle masse, lo spostamento del serbatoio benzina dal vano anteriore sotto il sedile posteriore. Nel solco dell’escalation di potenza delle 500, anche la 126 è oggetto delle attenzioni di Giannini. La famiglia però dal 1970 non è più proprietaria del marchio, passato sotto la guida dell’avvocato Wolfango Polverelli, insieme a parte delle strutture e a seguito di intricate vicende societarie.
Siamo lontani dai tempi della TV: nuova gestione, elaborazioni stradali dall’impostazione più estrema, nuova vettura, già in partenza penalizzata dalle forme meno attraenti e dai drammi finanziari e sindacali dei primi anni 70. Ma, ancor più importante, la 126 nasce in un momento storico di minor interesse per le auto elaborate, ormai una nicchia per pochi affezionati in un mercato profondamente cambiato.
Rispetto alla “ingenua” TV, sulla GPA c’è tutt’altro lavoro: testa modificata per aumentare il rapporto di compressione, raccordatura e lucidatura condotti, basamento modificato con sedi cilindri maggiorate, equilibratura e contrappesatura albero motore, squadratura ed equilibratura bielle, albero a camme e carburatore modificati, candele speciali, coperchio punterie in acciaio cromato, coppa olio maggiorata e alleggerita, filtro aria maggiorato, pistoni ad alta compressione, scarico sportivo omologato. All’esterno troviamo scudetti e fregi Giannini su frontale, posteriore, fiancate e ruote, dentro volante in pelle e strumentazione specifica; a richiesta cerchi in lega, sedili sportivi (presenti sulla vettura del servizio), scritta adesiva frontale, roll-bar, assetto sportivo (anch’esso presente), albero motore e camme in acciaio cementato, carburatore Dell’Orto doppio corpo da 32 con relativi collettore e filtro, volante sportivo in legno. Tanta “ciccia” rispetto alla scarna lista accessori della TV: cruscotto speciale con contagiri e volante elastico!