10 October 2015

Ford RS 200 Gr. B (1986), ritardo di risposta

Dopo un decennio di Escort, Ford creò una coupé che doveva sfidare Audi, Lancia e Peugeot. Ma non ebbe il tempo di mostrare il suo potenziale.....

Ford rs 200 gr. b (1986), ritardo di risposta

L’Ovale blu, grazie all’intraprendenza del reparto Motorsport di Boreham, in Inghilterra, è sempre stato protagonista nei rally sin dagli anni ‘70, quando le Escort RS Mk I e Mk II davano del filo da torcere a tutti. Il primo titolo iridato arriva nel 1979, quando la Ford schiera uno squadrone composto da Bjorn Waldegaard, Hannu Mikkola (primo e secondo in classifica piloti) e Ari Vatanen. La Escort è spremuta per altri due anni, fino 1982, ma nel frattempo la concorrenza fa passi da gigante. Nel 1981 l’Audi si presenta con la trazione integrale e i rally cambiano radicalmente faccia nel 1982 con il nuovo regolamento del Gr. B. In Ford cala il silenzio, finché, nel luglio 1983, il direttore tecnico del Motorsport Stuart Turner detta le linee guida per progettare una nuova auto da costruire in 200 esemplari onde ottenere l’omologazione in Gr. B. I primi schizzi della futura RS 200 sono di Gordon Murray e prefigurano una coupé molto compatta che stilisticamente non ha niente in comune con altri modelli Ford in produzione.

Lo schema meccanico prevede l’irrinunciabile trazione integrale e il motore centrale-posteriore. La trasmissione è opera di Wheeler, che propone una soluzione alquanto originale: il cambio e i differenziali anteriore e centrale sono montati in blocco all’anteriore. Dietro al motore e alla frizione c’è poi un’ingombrante unità che riduce la velocità di rotazione del corto albero di trasmissione che va al cambio e al differenziale centrale epicicloidale. Un secondo albero di trasmissione per l’assale posteriore porta il moto nuovamente nel riduttore e quindi nel differenziale che si trova nella parte frontale del motore.

A tutto questo si aggiunge la possibilità di escludere totalmente la trazione anteriore mediante una leva che si trova nell’abitacolo di fianco a quella del cambio. Il motore invece non ha nulla di originale: è un quattro cilindri in linea con blocco e testa in alluminio, quattro valvole per cilindro, doppio albero a camme in testa e sovralimentazione mediante turbocompressore Garrett AiResearch 104. Bracci trasversali e doppi ammortizzatori per ogni ruota garantiscono un buon sistema di sospensioni e, insieme al bilanciamento teoricamente ottimo (data la presenza di buona parte della trasmissione all’anteriore), la Ford RS 200 garantisce elevata stabilità e ottima guidabilità. L’unico neo è rappresentato dal peso un po’ elevato.

Il telaio è monoscocca in alluminio, con una struttura ausiliaria posteriore che sostiene motore e sospensioni. Un po’ d’Italia Lo stile originario di Murray è in seguito affinato dalla Carrozzeria Ghia di Torino. La RS 200 utilizza il parabrezza, il tetto e le porte (rifilate di 200 mm nella parte bassa) della Ford Sierra. Stessa provenienza per i gruppi ottici posteriori. Negli esemplari stradali pannelli esterni e porte sono in fibra di vetro, materiale sostituito dal Kevlar sulle unità da corsa. La presentazione ufficiale del prototipo avviene in occasione del Salone di Torino del novembre 1984. In una fabbrica in chiusura della Reliant, nelle Midlands, a fine febbraio 1985 parte la produzione delle vetture stradali, mentre quelle da corsa sono realizzate alla Ford Motorsport di Boreham. Il debutto è datato agosto 1985, al Lindisfarne National Rally: con Malcolm Wilson al volante, la RS 200 vince subito.

L’omologazione sportiva per il Gr. B da parte della FIA arriva più avanti, il 1° febbraio 1986. Il Rallye di Monte-Carlo, che per tradizione apre i giochi iridati, è già andato. Alla Ford non rimane che armarsi per affrontare il rally di Svezia, seconda tappa del mondiale. Sulle nevi scandinave la RS 200 realizza il miglior risultato iridato con il terzo posto di Grundel-Melander. Troveremo poi lo stesso equipaggio al quinto posto finale del RAC Rally inglese, ma la Ford RS 200 è arrivata troppo tardi per conquistare i risultati che probabilmente avrebbe meritato.

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