Non si potrà dire che abbia un reale valore storico, tuttavia la Tipo è stata una delle ultime berline di grande successo della Fiat, prima della grande crisi che ha portato alla fusione della Casa torinese con la Chrysler. Non a caso è stato l’ultimo progetto di berlina deliberato da Vittorio Ghidella, l’amministratore delegato che portò il Lingotto a vette di vendita impensabili, prima dell’avvento di Cesare Romiti e della “diversificazione”. Presentata nel gennaio 1988, fu prodotta fino al 1995 in oltre 1,9 milioni di esemplari e aveva numerosi punti a favore: il design di Ercole Spada a prima vista, l’abitabilità di classe superiore, una buona affidabilità e la carrozzeria completamente zincata, prima Fiat della storia. Qualità che gli valsero il premio “Auto dell’Anno 1989”, quando ancora valeva qualcosa. Era disponibile a tre e cinque porte, con motori benzina e diesel da 1100 cc / 56 CV a 2.0 / 145 CV.
Fu una delle poche auto della storia a riuscire a impensierire la leader del segmento, VW Golf. Forse è per questo che ora FCA ne rispolvera il nome, nel presentare la nuova berlina che, secondo i dettami della globalizzazione, dovrà soddisfare le esigenze dell’area EMEA (Europa – Medio Oriente), a eccezione della Turchia, dove l’auto sarà prodotta e dove il nome del progetto, Ægea (scritto così), ha riscosso un tale successo da suggerire di mantenerlo come denominazione anche per la vettura.
La nuova TIPO è una berlina quattro porte tre volumi, con motori turbodiesel e a benzina, da 95 a 120 CV. Prosegue dunque, dopo 500, Delta, Giulietta e Giulia, il ripescaggio dei nomi tradizionali dell’ex-Gruppo Fiat, in attesa del “botto” che dovrebbe avvenire tra un mese con la presentazione della nuova spider basata sulla Mazda MX-5, che a quanto pare si chiamerà “124”. E avrà anche una versione Abarth, proprio come allora (e che già si vocifera potrebbe montare addirittura il 1750 turbo da 240 CV della Alfa Romeo 4C). Aspettiamo a questo punto anche una nuova “131”, con cui magari tornare anche al mondiale Rally…
