04 September 2014

Fiat Panda 4X4 TwinAir Turbo, la nostra prova

Trazione integrale per l’ultima edizione della compatta Fiat, disponibile anche con il motore 2 cilindri turbo di 0,9 litri di cilindrata e 85 Cv. Agile, maneggevole e sicura, se la cava bene anche fuori dal nastro asfaltato: i pneumatici M+S esaltano la trazione sui fondi scivolosi ma....

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E’ tra le poche piccole compatte a trazione integrale, oltre che una delle vetture preferite... da chi abita in montagna. A renderla ancora più unica che rara provvede poi il bicilindrico turbo di 875 cc, un motore che non sfigura affatto neppure sotto il cofano di una vettura dal peso superiore ai 1.100 kg. Convincono infatti la sua prontezza nel prendere giri e la buona disponibilità di coppia ai medi regimi, mentre i consumi deludono un po’, soprattutto in autostrada, dove si percorrono soltanto poco più di 11 km/litro.

COME È FATTA
La vocazione per così dire off-road della compatta Fiat è sottolineata, oltre che dall’altezza da terra maggiorata (15 cm totali, 1 cm in meno della 4x4 Multijet), dagli scudi paracolpi con protezioni color alluminio e dai pneumatici M+S (Mud+Snow), oltre che dai parafanghi in plastica nera. Nell’abitacolo le differenze con la Panda tradizionale sono poche e riguardano la presenza di un vano portaoggetti supplementare sotto la consolle e il rivestimento in un particolare tessuto dal design specifico, oltre alle finiture in eco-pelle di sedili e pannelli porta.

Non manca poi l’ampio vano portaoggetti aperto ricavato nella parte di fronte al passeggero, sicuramente meno essenziale se confrontato con il “marsupio” della Panda prima serie, ma altrettanto pratico e funzionale, mentre dalla versione presentata nel 2003 la nuova nata eredita la leva del cambio sulla plancia e la posizione inusuale dei tasti degli alzacristalli elettrici, sulla consolle proprio a fianco alla leva del cambio. All’immediatezza di consultazione dei due strumenti analogici di fronte al guidatore si contrappongo le piccole indicazioni digitali di temperatura liquido refrigerante e livello carburante.

POSIZIONE DI GUIDA
La posizione di guida è rialzata e non prevede la possibilità di regolare in profondità il volante a tre razze, integrato dai pulsanti per azionare radio, telefono e attivazione vocale. Come da copione, l’abitabilità non presta il fianco a particolari critiche, pur se la situazione dei passeggeri che occupano la parte posteriore viene inevitabilmente compromessa a livello delle gambe qualora i sedili anteriori si trovino in posizione arretrata.

Le ampie superfici vetrate assicurano poi una buona visibilità, anche in manovra, dove il non trascurabile sviluppo dei montanti posteriori non crea comunque particolari disagi in retromarcia, fermo restando la possibilità di richiedere i sensori di parcheggio. Non particolarmente capiente invece, come del resto per buona parte delle vetture dalle dimensioni compatte, il vano bagagli, sacrificato a sedili reclinati dal gradino generato dagli schienali una volta abbattuti. Il gancio presente sul portellone non è poi protetto, così come le guarnizioni delle porte sono circoscritte al solo perimetro delle stesse.

 

In allegato in alto la scheda tecnica e il listino aggiornato.

TECNICA

Realizzata sul pianale di Fiat 500 e Lancia Ypsilon, la Panda 4X4 adotta un sistema di trazione integrale composto da un giunto elettromeccanico a dischi multipli che ripartisce automaticamente la coppia tra i due assi in funzione delle indicazioni fornite dai numerosi sensori posti nei punti strategici della vettura. Naturalmente elaborate da una centralina elettronica che si interfaccia con Abs e sistema elettronico di controllo della stabilità, quest’ultimo integrato dalla funzione ELD (Electronic Locking Differential) che rallenta attraverso le singole pinze dei freni le ruote che altrimenti tenderebbero inutilmente a pattinare. Tale funzione può essere inserita manualmente attraverso un pulsante sulla plancia fino alla soglia dei 50 km/h di velocità.

Rispetto al modello precedente, la trasmissione della coppia alle ruote posteriori, che può arrivare fino al 100%, avviene in tempi più brevi, quantificabili secondo quanto dichiarato dalla Casa in circa 1 decimo di secondo. Come nel caso della Panda a trazione anteriore, lo schema delle sospensioni prevede l’avantreno di tipo Mc Pherson e il retrotreno a ponte torcente, chiaramente modificato per accogliere il differenziale posteriore. Le motorizzazioni previste per la Panda a trazione integrale sono due: 1.3 Multijet da 75 Cv di potenza massima e il bicilindrico TwinAir di 875 cc e 85 Cv della protagonista di questa prova su strada. Si tratta appunto dello stesso motore a benzina che ha debuttato sulla 500 , caratterizzato dall’estrema compattezza e da un peso contenuto in 85 kg.

Sovralimentato attraverso un turbocompressore di piccole dimensioni, è stato realizzato con l’obiettivo di ridurre consumi ed emissioni, oltre che per garantire la massima prontezza di risposta ai comandi dell’acceleratore anche grazie al sistema di distribuzione MultiAir. Un dispositivo che allo scarico impiega le classiche valvole azionate da un albero a camme, mentre le valvole di aspirazionevengono gestite da un sistema elettro-idraulico che ha consentito di eliminare la farfalla di alimentazione. In questo modo il dosaggio della miscela in ingresso viene gestito in modo più preciso, con vantaggi quantificati secondo i dati dichiarati dalla Casa in una riduzione di consumi e CO2 del 10% rispetto a un propulsore tradizionale di pari potenza, anche grazie al sistema Start&Stop di serie, che si somma al programma Eco per limitare la coppia a 10,2 kgm. Al motore è accoppiato un cambio a 6 marce con prima corta per ottimizzare la marcia in fuoristrada, dove la Panda 4X4 può contare su angoli di attacco, uscita e dosso rispettivamente di 21°, 36° e 20°. In tema di sicurezza, sono da segnalare gli air bag frontali e laterali di serie; quelli per la testa si pagano invece a parte (300 euro).

 

MOTORE Ciclo Otto, anteriore trasversale, euro 5, 2 cilindri in linea, 3 supporti di banco. Distribuzione monoalbero in testa, 8 valvole, valvole di aspirazione a gestione elettroidraulica. - Monoblocco e testata in lega leggera. - Raffreddamento a liquido. - Alimentazione a iniezione elettronica integrata con l’accensione, turbocompressore a gas di scarico, intercooler. - Catalizzatore a 3 vie con sonda lambda. - Potenza max 85 Cv (63 kW) a 5.500 giri/min. - Potenza specifica 97,1 Cv/litro (71,4 kW/litro). - Coppia max 14,8 kgm (145 Nm) a 1.900 giri/min. - Cilindrata 875 cc; alesaggio 80,5 mm; corsa 86 mm - Circuito di raffreddamento n.d.; olio motore n.d. Alternatore 120 A, batteria 63 Ah

TRASMISSIONE Trazione integrale a inserimento automatico con 2 differenziali. Frizione monodisco a comando idraulico. Cambio manuale a 6 marce. Rapporti: I° 4,100, II° 2,158, III° 1,345, IV° 0,974, V° 0,766, VI° 0,646. RM 3,818. Rapporto finale 5,308.

 

POTENZA MASSIMA RILEVATA
 
al motore:  Cv 93,1 a 5.590 giri/min
alle ruote: Cv 45,4 a 4.100 giri/min
 
COPPIA MASSIMA RILEVATA
 
kgm: 15,5 a 2.390 giri/min
 
 
La Panda 4x4 durante i test al banco:
 
 
 
 
 

 

 

SU STRADA

Il primo elemento che colpisce al volante della 4x4 Fiat è il motore, con il suo sound che richiama più la 500 degli anni ’60 che non la vecchia Panda 30. L’erogazione del bicilindrico è molto particolare: sembra che stia girando al minimo o giù di lì, ma il contagiri segna già 2.500 e la spinta del turbo inizia a farsi sentire, accompagnata da una progressione che per certi versi richiama i migliori motori a gasolio, con l’unica differenza costituita appunto da uno scostamento di circa 1.000 giri. Solo sotto coppia il TwinAir vibra leggermente, oltre i 2.500 gira invece molto rotondo e regolare, anche se la riposta ai comandi del gas non è sempre molto omogenea e risente parecchio dell’effetto sovralimentazione, con una prima fase di lieve ritardo

DI SERIE È OMOLOGATA PER QUATTRO
Sulla sinistra, il divano, di serie omologato per accogliere 2 persone: il kit 5 posti è optional a 225 euro. Sopra, il vano bagagli, identico a quello della Panda tradizionale, dalla capienza di 225/870 litri. Lo schienale sdoppiato si paga a parte (175 euro). a cui segue una spinta fin troppo impetuosa. Attivando il programma di guida Eco, l’effetto si attenua, ma le prestazioni ne risentono parecchio, soprattutto in quinta e sesta marcia.

Associato ad un cambio facile da manovrare, il motore non assicura comunque prestazioni particolarmente brillanti in accelerazione, mentre in ripresa i dati sono incoraggianti e non troppo lontani da quelli della Panda Multijet a 2 ruote motrici. Anche la velocità massima è solo discreta, d’altro canto la 4x4 Fiat non nasce certo per stabilire record prestazionali, essendo una pratica tuttofare tanto agile in città quanto adatta ad affrontare il classico percorso accidentato, magari dal fondo a scarsa aderenza. In questi frangenti la trazione è sempre elevata, così come la buona escursione delle sospensioni consente qualche divagazione fuori dal nastro asfaltato.

Dove la prima corta aiuta nei tratti più impervi, mentre il tasto ELD sulla consolle attiva una particolare taratura del controllo di trazione che, frenando le singole ruote che altrimenti tenderebbero a pattinare, massimizza la trazione, favorita inoltre dai pneumatici M+S di serie. Gomme che sottraggono un pochino di grip sull’asciutto, dove non è tanto il sottosterzo più marcato rispetto alla Panda a 2 ruote motrici a preoccupare, quanto il lieve allungamento degli spazi di frenata, quantificato in poco più di 1 metro da 150 km/h. Facendo riferimento ai dati rilevati, anche i consumi deludono un po’ le aspettative, non tanto per quanto riguarda quelli urbani che indicano una rassicurante percorrenza di poco superiore ai 12 km/litro, quanto gli autostradali che, con 11,2 km/litro appaiono solo poco più che sufficienti.

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