di Mirko Rovida
09 October 2017

F1, Vettel si ritira a Suzuka. Hamilton vince

In Giappone l’ennesimo guasto tecnico costringe una Ferrari al ritiro durante le prime fasi di gara. Questa volta è toccato a Sebastian Vettel che vede così spegnersi la candela della speranza mondiale.

Subito problemi per la Ferrari

Per la Scuderia Ferrari la giornata di gara è iniziata in maniera positiva, con le temperature dell’aria e dell’asfalto molto più elevate rispetto a quelle registrate in qualifica. Una condizione che ha fatto ben sperare per le prestazioni della Rossa in vista del quarantaquattresimo Gran Premio del Giappone. Purtroppo l’ottimismo degli uomini del Cavallino non è durato a lungo, perché, già durante i giri di ricognizione, Sebastian Vettel ha segnalato al team una rilevante mancanza di potenza al motore. Il problema è stato immediatamente identificato nel mal funzionamento di una candela del propulsore ibrido Ferrari e, nonostante i meccanici di Maranello si siano impegnati a fondo per tentare di aggiustare il guasto sulla griglia di partenza, ciò non è bastato per salvare la gara di Vettel. Il tedesco si è comunque presentato al via, ma, dopo un discreto start, ha dovuto presto arrendersi al cedimento meccanico che non lo ha messo nelle condizioni di poter continuare la corsa. Il ferrarista ha dovuto ritirarsi già al quinto giro, dopo aver perso numerose posizioni a causa della mancanza di potenza della sua SF70-H.

Hamilton gestisce Verstappen

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Per Lewis Hamilton il weekend giapponese si è dimostrato meno complicato del previsto. Lo stesso Hamilton ha definito “inimmaginabile a priori” il vantaggio conquistato in classifica dopo il GP di Suzuka grazie al ritiro del rivale Sebastian Vettel. Il britannico, partito dalla pole position, non ha dovuto faticare per tenere a bada un indomito Max Verstappen e questo anche grazie alla doppia Virtual Safety Car che lo ha paradossalmente agevolato nell’unico momento di difficoltà patito durante la gara. L’olandese della Red Bull non ha mai sferrato l’attacco al leader del Campionato e nelle due uniche occasioni in cui poteva quantomeno tentare di impensierire Hamilton si è sempre visto frenare da intrusioni esterne. Nel primo caso, un team order Mercedes ha fatto sì che Bottas desse strada libera al compagno di squadra intromettendosi tra i piloti in lotta per la prima posizione, a scapito dell’olandese. Nel secondo caso, invece, mentre Hamilton visivamente in difficoltà sul finale di gara iniziava a lamentarsi coi box per un problema di vibrazioni provenienti dalla Power Unit, il britannico è stato graziato dall’incidente occorso a Lance Stroll che ha causato la seconda Virtual Safety Car. Quest’ultima peraltro rivelatasi l’ennesimo flop. I distacchi registrati prima e dopo la sua introduzione non hanno combaciato, andando così esattamente contro lo scopo per cui la VSC era stata creata. Lewis Hamilton ha così conquistato l’ottava vittoria stagionale davanti alle performanti Red Bull di Max Verstappen e Daniel Ricciardo. Valtteri Bottas non è riuscito nella rimonta dopo la penalità inflitta ed è arrivato quarto al traguardo davanti al connazionale Kimi Raikkonen, anch’egli penalizzato in griglia.

Raikkonen in affanno, la Red Bull si avvicina alla Ferrari

A Suzuka Kimi Raikkonen è stato autore di un weekend incolore che lo ha visto inizialmente protagonista di un incidente nelle FP3 che gli è costato una penalizzazione di cinque posizioni al via a causa della sostituzione del cambio, danneggiato nell’impatto con le barriere. Per questo motivo il finlandese è scattato dalla decima posizione e non è poi riuscito a rimontare oltre il quinto posto nonostante una vettura decisamente performante. Al finlandese probabilmente è mancata la confidenza necessaria per compiere una bella gara, complice l’incidente del sabato. Comunque sia, nelle ultime tre gare la Ferrari ha totalizzato ben quattro ritiri su sei; al doppio incidente di Singapore si sono infatti aggiunti i guasti tecnici di Raikkonen in Malesia e di Vettel in Giappone. Gli unici due piazzamenti ottenuti in Asia nell’ultimo mese consistono nel quinto posto di Kimi a Suzuka e nel quarto posto in rimonta di Sebastian a Sepang. Un magro bottino per la Scuderia di Maranello, tanto da far scivolare la Ferrari verso il terzo posto nella classifica mondiale dei costruttori. La Mercedes, già dal prossimo GP negli Stati Uniti, potrebbe chiudere definitivamente la partita conquistando l’ambito titolo, nelle mani della Casa di Stoccarda dall’avvento dell’era ibrida, avvenuto nel 2014.

Il bilancio mondiale dopo Monza

Se dopo Monza il Mondiale si poteva ancora considerare aperto, al termine dei tre GP asiatici di Singapore, Malesia e Giappone non si può più dire la stessa cosa. Per il titolo costruttori sembra essere soltanto una questione di tempo prima che la Mercedes si aggiudichi la quarta iride consecutiva e la situazione per il Campionato piloti non sembra molto differente. Lewis Hamilton ora conduce la classifica con 59 punti di vantaggio su Sebastian Vettel e 72 punti sul compagno di squadra Valtteri Bottas. A Suzuka il ferrarista ha visto il proprio destino scivolargli dalle mani e ora anche un disastroso zero nel tabellino dei punti del rivale potrebbe non bastare per regalargli la gioia del titolo in Ferrari. Sono sfumate le speranze per Sebastian Vettel? La matematica dice di no, ma le circostanze non sono affatto a favore del pilota tedesco.

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