di Mirko Rovida
28 August 2017

F1, a Spa trionfa Hamilton, ma la Ferrari c’è

Il britannico vince in Belgio partendo dalla pole. Amarezza e orgoglio per la Ferrari che poteva fare di più ma si accontenta di una buona performance.

Hamilton super, ma non invincibile

Lewis Hamilton è il vincitore del Gran Premio del Belgio. Il britannico, partito dalla pole position, è stato in grado di conquistare una gara dura, caratterizzata dall’estenuante duello con Sebastian Vettel, negli specchietti retrovisori della Mercedes per tutti i 44 giri della corsa. Il tedesco, autore comunque di un’ottima prestazione, non è mai riuscito ad attaccare a fondo il rivale, dovendo alla fine arrendersi accontentandosi di una seconda posizione preziosa per le sorti del Campionato. Daniel Ricciardo ha completato il podio. Grazie a un’altra solidissima gara al di sopra delle aspettative, l’australiano è riuscito a conquistare l’ennesimo terzo posto della stagione dopo aver sopravanzato un sorpreso e disattento Valtteri Bottas nella ripartenza dalla Safety Car causata dall’incidente tra le Force India. Ricciardo si è dimostrato ancora una volta un pilota abilissimo nello sfruttare tutte le occasioni utili per poter cogliere il massimo risultato; la Red Bull ringrazia. Quarto un affranto Kimi Raikkonen. Il finlandese non ha saputo cogliere una grande occasione e, anzi, è incorso in una penalità di 10 secondi con Stop and Go per non aver rallentato in regime di doppia bandiera gialla. La sanzione, forse troppo severa, non ha comunque tolto a Raikkonen la possibilità di lottare per il podio, dato che il ferrarista, nel finale, ha avuto la chance di avvicinarsi a Ricciardo grazie alla Safety Car. Un imprevisto che non è bastato per regalare la terza posizione al finlandese.

Ferrari, la strada è quella giusta

A Maranello devono essere soddisfatti per quanto visto sul tracciato di Spa-Francorchamps. La SF70-H si è infatti comportata egregiamente sul circuito belga nonostante le previsioni d’inizio weekend la vedessero sfavorita nei confronti della Mercedes. Un chiaro segno di come la Ferrari abbia reagito dopo la pesante sconfitta di Silverstone e di come gli uomini del Cavallino siano determinati più che mai a progredire e a far crescere la vettura in vista delle prossime tappe del Campionato. A Spa, infatti, la Mercedes non è sembrata invincibile, su di un tracciato dove invece avrebbe dovuto esserlo. Specie considerando che Sebastian Vettel non è stato in grado di dimostrare il proprio reale passo gara, non essendo riuscito a superare Lewis Hamilton a causa delle elevate velocità di punta di una Mercedes più scarica aerodinamicamente e, come sempre, imprendibile sul dritto. La sensazione è che a Maranello si stiano muovendo nella direzione giusta e il recente rinnovo di contratto con Vettel (per altri tre anni) è la dimostrazione delle elevate aspettative che gli uomini in rosso nutrono per il futuro.

Verstappen, fin qui è disastro Red Bull

“Il mio obiettivo non è quello di competere con Fernando Alonso per il maggior numero di ritiri in stagione”. Così un frustrato Max Verstappen ha commentato l’ennesimo ritiro stagionale per via dei guai tecnici alla Red Bull. Il pilota olandese ha già collezionato sei ritiri su dodici GP. Per un pilota di un top team statistiche come questa non sono ammissibili ed è lo stesso Verstappen a farlo notare ai giornalisti, definendo “inaccettabile” la situazione attuale. Peccato, perché a Spa erano accorsi decine di migliaia di fans a sostenere il proprio beniamino sul tracciato che lo accoglie come un idolo di casa, inondando gli spalti di magliette e fumogeni arancioni.

Clima rovente in Force India

Che gli animi in casa Force India fossero già incandescenti era cosa nota sin dal weekend di Baku, ma che le cose potessero peggiorare ulteriormente non era nei piani del team in rosa. In Belgio è andato in scena l’ennesimo capitolo di una lotta interna serratissima tra l’esperto Sergio Pérez e il giovane Esteban Ocon. Durante il duello tra i due, l’azione di chiusura di Pérez ai danni del compagno di squadra prima di imboccare l’Eau Rouge è risultata molto dura e ha costretto Ocon a scegliere se impattare col messicano oppure col muro al proprio fianco. Alla base dell’incidente è da segnalare la mancata comprensione da parte del team delle strategie di gara dei due piloti. Aver chiamato ai box Pérez per primo, nonostante il messicano fosse alle spalle del compagno di squadra, ha contribuito ad alimentare lo scontro, poi sfociato in un incidente pericoloso e deleterio per il team. Otmar Szafnauer, CEO della Force India, ha reagito in modo chiaro e deciso: “In futuro saremo più duri. Finora li abbiamo lasciati correre, ma la prossima volta interverremo dalla pit-lane per evitare episodi simili”.

Mick Schumacher sulla vettura del padre

Prima che le monoposto scendessero in pista c’è stato spazio per uno spettacolo speciale. Mick Schumacher ha infatti compiuto un giro d’onore a bordo dell’iridata Benetton B194 motorizzata Ford con la quale il padre si laureò per la prima volta campione del mondo di Formula 1 nel 1994. Per l’occasione, il ragazzo, ora impegnato nella Formula 3 europea con la Prema, ha indossato un casco speciale, dipinto per metà con i colori del padre.

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