F1, Sebastian Vettel vince in Canada e torna leader del mondiale

Sebastian Vettel, sulla SF71H equipaggiata con il nuovo motore evoluto, vince il Gran Premio del Canada; secondo Bottas, terzo Verstappen.

Vettel domina di forza il weekend canadese

Dopo le prove libere del venerdì nessuno, nemmeno Sebastian stesso, si sarebbe aspettato una Ferrari così performante durante il weekend. Eppure, il tedesco sia sabato che domenica ha spiazzato la concorrenza conquistando una pole position incredibile e dominando il GP dal primo all’ultimo giro. In gara Vettel ha dimostrato un passo insostenibile per tutti gli altri. Dopo aver segnato il primo tempo in qualifica con la Hypersoft, il tedesco in gara ha martellato giri veloci su giri veloci sia con le Ultrasoft che con le Supersoft, lanciando un segnale forte a tutta la concorrenza: quest’anno, questa Ferrari è molto competitiva in tutte le situazioni più disparate. Gradino più alto del podio mai in discussione per Sebastian Vettel, dunque, che con il primo posto guadagnato in Canada ottiene la sua cinquantesima vittoria nella sua carriera in Formula 1. Quarant’anni dopo la prima vittoria in rosso di Gilles Villeneuve, sul circuito dedicato in suo onore, e quattordici anni dopo l’ultima vittoria della Ferrari a Montréal siglata da Michael Schumacher. Ora Seb è di nuovo leader del mondiale piloti con un punto di vantaggio sul rivale della Mercedes Lewis Hamilton. Il Campionato è più aperto che mai.
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I tre top team sullo stesso livello

Se c’è una cosa che il GP del Canada ci ha insegnato è che i primi tre team del Circus della Formula 1 ormai possono contare su monoposto con un livello di performance molto equilibrato. Non è un caso che i tre piloti saliti sul podio (in ordine, Vettel – Bottas – Verstappen) appartengano a tre scuderie diverse. L’impressione, infatti, è che in Canada siano stati i piloti stessi a fare la differenza, potendo contare su vetture dalle prestazioni molto simili. Eccezion fatta, forse, per la SF71-H di Vettel equipaggiata con la nuova evoluzione della Power Unit Ferrari. In questo caso, la vettura che ha ottenuto la pole e la vittoria è sembrata leggermente superiore alla concorrenza e ciò può far ben sperare nei box della Rossa per il prossimo futuro. Tuttavia, non si sa quando la seconda specifica verrà montata anche sulla monoposto di Kimi Raikkonen.
Il finlandese in Canada ha continuato a utilizzare il vecchio propulsore perché non in linea con le rotazioni serratissime delle componenti della PU dopo i problemi patiti in Spagna. Lascia ancora molti punti interrogativi, inoltre, la mancata evoluzione delle Power Unit Mercedes che era in programma proprio in occasione del GP del Canada. A ridosso del venerdì, infatti, i vertici Mercedes hanno deciso di posticipare l’esordio del motore evoluto a causa di alcune incertezze rilevate al banco prova in termini di affidabilità relative alle nuove specifiche. Quando la casa di Stoccarda darà l’ok per le nuove componenti, le Frecce d’Argento e i motorizzati Mercedes otterranno sicuramente ulteriori progressi in termini di potenza massima e ciò potrebbe rimescolare le carte in tavola ancora una volta.

Hamilton e Raikkonen in grande difficoltà

A deludere maggiormente sul tracciato di Montréal sono stati sicuramente l’attesissimo Lewis Hamilton e il ferrarista Kimi Raikkonen. Il primo, sempre a podio in carriera in Canada le volte in cui è giunto al traguardo, di certo non si aspettava di venire bastonato in questo modo dal compagno di squadra né tantomeno poteva immaginarsi di tornare a casa dal Canada al secondo posto nella classifica mondiale. Eppure, l’inglesino, su un tracciato a lui molto favorevole, non è mai sembrato in grado di poter imporre la propria velocità sugli altri, anzi. Dopo aver sbagliato ripetutamente in qualifica raggiungendo soltanto il quarto posto, in gara ha dovuto pure cedere la propria posizione ai danni di Daniel Ricciardo a seguito della sosta ai box. Per Hamilton si è trattato sicuramente di un weekend da dimenticare ma che potrà sicuramente, nel bene o nel male, incidere su un Campionato ancora lunghissimo.
Tanta amarezza, inoltre, anche per il weekend incolore di Kimi Raikkonen. Iceman, dopo l’errore commesso in qualifica durante il Q3, ha condotto una gara decisamente anonima che lo ha visto perdere la quinta posizione al via ai danni di Ricciardo e poi non essere mai competitivo nonostante una gomma Supersoft decisamente più fresca rispetto agli avversari. Un weekend indecifrabile per il finlandese, sesto al traguardo, che ha alternato momenti di velocità pura a tantissimi momenti di alienamento totale. Forse la Power Unit non aggiornata ha inciso sulla prestazione del finlandese, ma resta comunque inspiegabile il distacco inflitto dal compagno di squadra, vincitore del Gran Premio.

Brutto incidente al via tra Hartley e Stroll

Il primo giro della gara di domenica ha regalato molta suspense ma anche molta preoccupazione. Merito di Brendon Hartley e Lance Stroll che nelle prime curve hanno intrapreso un duello serratissimo che si è concluso con il ritiro per entrambi. Subito dopo il via, l’australiano si è affiancato all’esterno del canadese per un “ruota a ruota” ma Stroll, dopo aver involontariamente perso la vettura in curva, ha schiantato Hartley contro i muretti del tracciato mettendo su due ruote la Toro Rosso che in seguito ha spinto la Williams numero #18 contro le barriere. Fortunatamente i due piloti sono usciti illesi dall’accaduto ma ancora una volta il primo giro a Montréal ha riserbato un brutto incidente per i piloti di metà gruppo.

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