23 September 2013

F1 GP di Singapore 2013, vince Vettel

Sebastian Vettel ha centrato un’altra meritata vittoria con la Red Bull...

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 All’inizio del weekend di gara, Fernando aveva anche detto di essere realisti, e il realismo si è espresso ieri nella sua forma più abituale, con un Sebastian Vettel semplicemente su un altro pianeta che ha centrato un’altra meritata vittoria con la Red Bull. Sul podio dopo Alonso giunto secondo, anche Kimi Raikkonen al volante della Lotus.

Allo spegnersi del semaforo rosso, Rosberg superava brevemente Vettel, prima che l’autore della pole position si riprendesse la posizione alla prima chicane, mentre Fernando era autore di una partenza bruciante, che lo portava in terza posizione alla prima curva davanti a Grosjean e Webber. Propria con questa manovra al via Alonso gettava le fondamenta di quello che sarebbe stato il secondo posto finale. Felipe, invece, manteneva la sesta posizione, dopo averla brevemente ceduta alla Mercedes di Hamilton. Il leader della corsa Vettel, intanto, aveva già un vantaggio di oltre 4 secondi sul secondo in classifica, Rosberg, mentre Fernando era in ritardo di 1,2 secondi rispetto al tedesco della Mercedes.

 


I distacchi, però, aumentavano, e alla quarta tornata Vettel era in testa con un vantaggio di 6,2 secondi su Rosberg, con Fernando a 2,2 secondi, a sua volta con un vantaggio di 1,2 secondi sull’altra Red Bull di Webber. A meno di un secondo dal pilota australiano la Lotus di Grosjean, con Felipe esattamente a un secondo dal francese, a sua volta con un margine di otto decimi su Hamilton (Mercedes). A completare le prime dieci posizioni, rispettivamente, Button Hulkenberg e Perez. Raikkonen era il primo a rientrare in pit lane, inaugurando così il valzer dei pit-stop, riprendendo la corsa con un altro set di Supersoft. All’undicesimo passaggio, intanto, Fernando faceva registrare il momentaneo giro più veloce della corsa. Molte monoposto nelle posizioni basse della classifica effettuavano il cambio gomme nello stesso giro. Primo pit-stop per Felipe alla 12esima tornata, per un set di gomme Medium, che scivolava in 13esima posizione.

Webber, Button e Hulkenberg facevano tutti visita ai box al 13esimo giro, con l’australiano che montava pneumatici Medium. Sosta in pit-lane per Fernando nel passaggio successivo, anch’egli per un treno di gomme Medium: il pilota spagnolo riprendeva la corsa in sesta posizione, alle spalle della Force India di Di Resta. Cambio gomme per Rosberg, dalla seconda posizione, al giro 15, imitato da Grosjean e dal compagno di squadra del tedesco Hamilton. Con Vettel non ancora fermatosi, la classifica alle spalle del leader della corsa vedeva Rosberg, Di Resta – ancora con zero soste all’attivo – e Fernando al quarto posto, incollato nel retrotreno del pilota scozzese, che perdeva così tempo prezioso rispetto alle prime due posizioni. Vettel passava alle gomme Medium al giro 17, mantenendo il comando della gara, mentre Fernando era ancora alle prese con Di Resta, l’unico pilota a non essersi ancora fermato ai box.

Al ventesimo dei sessantuno giri previsti, Fernando aveva finalmente spazio libero davanti a sé dato che Di Resta imboccava la pit-lane, con il pilota spagnolo intenzionato a ridurre il distacco di 7,5 secondi dal secondo in classifica Rosberg. Lo svantaggio del pilota spagnolo dal leader della corsa era invece di oltre 16 secondi, mentre Felipe era in settima posizione, a 3,4 secondi da Hamilton e davanti a Button di 1,5 secondi. La gara sembrava quindi procedere come da copione già scritto quando, al 24esimgo giro, Ricciardo sbatteva contro le barriere al volante della Toro Rosso: sulla pista di Marina Bay entrava quindi in azione la Safety Car. Fernando, Felipe, Grosjean, Button, Raikkonen, Perez, Hulkenberg, Gutierez e Maldonado entravano tutti ai box per sfruttare la fase di neutralizzazione della gara.
 
Fernando montava quindi un altro set di Medium, mentre Felipe ritornava alle Supersoft. Lo spagnolo riprendeva la corsa in quinta posizione dietro alla Safety Car: di fatto Alonso era il pilota più avanti in classifica in questo frangente della corsa ad aver già effettuato un secondo pit-stop. Ottavo, invece, Felipe. L’ingresso della Safety Car, quindi, aiutava un po’ Fernando, dato che annullava gran parte del tempo perso alle spalle della Force India.

La gara ripartiva al giro 30, ed era una replica delle battute iniziali, con Vettel che prendeva subito il largo, portando il suo vantaggio su Rosberg a oltre tre secondi, e il resto del gruppo compatto alle spalle della Mercedes, con nell’ordine Webber, Hamilton, Fernando quinto, Grosjean, Di Resta, Felipe ottavo, Button e Raikkonen a completare le prime dieci posizioni. Lungo pit-stop per Grosjean alla 33esima tornata per un problema tecnico. Il francese rientrerà nuovamente ai box per ritirarsi, promuovendo così Felipe in sesta posizione. Webber e Sutil effettuavano la loro seconda sosta ai box al giro 40, con Fernando che si issava così in quarta posizione. Nel passaggio successivo era la volta di Rosberg cambiare gli pneumatici, e Fernando era quindi di nuovo sul podio quando mancavano 20 giri alla bandiera a scacchi.

Felipe e Di Resta rientravano contemporaneamente ai box alla quarantaduesima tornata, con il pilota brasiliano che scivolava in dodicesima posizione in classifica. Al giro 43 Hamilton montava un nuovo set di Medium: Fernando era quindi in seconda posizione, a mezzo minuto da Vettel, con il pilota Red Bull ancora con pneumatici Prime non più freschi. Ma il tedesco visitava la piazzola box al 44esimo passaggio per l’ultimo cambio gomme, con margine sufficiente sul pilota Ferrari per mantenere la leadership della gara. Il giro 54 vedeva Raikkonen avere la meglio su Button per il gradino più basso del podio. Felipe intanto era nono, ma con Di Resta che andava contro le barriere, le McLaren che scivolavano in classifica e la monoposto di Webber in difficoltà tecniche, gli ultimi giri vedevano il pilota brasiliano ritornare in quella stessa sesta posizione da cui aveva preso il via, dando così un importante contributo al bottino di punti raccolto dalla Scuderia al GP di Singapore.

Divertente l’immagine post-gara, con Fernando che si presentava in Parco Chiuso “accompagnato”: nel giro di rientro dopo la bandiera a scacchi, infatti, il pilota spagnolo dava un passaggio a Webber, con l’australiano sistematosi sulla fiancata della F138! Una sosta di due settimane attende il Circus fino alla trasferta Corea-Giappone, la prima di tre coppie di appuntamenti che andranno in scena a soli sette giorni di distanza tra loro.
 
Pos No Driver Team Laps Time/Retired Grid Pts
1 1 Sebastian Vettel Red Bull Racing-Renault 61 1:59:13.132 1 25
2 3 Fernando Alonso Ferrari 61 +32.6 secs 7 18
3 7 Kimi Räikkönen Lotus-Renault 61 +43.9 secs 13 15
4 9 Nico Rosberg Mercedes 61 +51.1 secs 2 12
5 10 Lewis Hamilton Mercedes 61 +53.1 secs 5 10
6 4 Felipe Massa Ferrari 61 +63.8 secs 6 8
7 5 Jenson Button McLaren-Mercedes 61 +83.3 secs 8 6
8 6 Sergio Perez McLaren-Mercedes 61 +83.8 secs 14 4
9 11 Nico Hulkenberg Sauber-Ferrari 61 +84.2 secs 11 2
10 15 Adrian Sutil Force India-Mercedes 61 +84.6 secs 15 1
11 16 Pastor Maldonado Williams-Renault 61 +88.4 secs 18  
12 12 Esteban Gutierrez Sauber-Ferrari 61 +97.8 secs 10  
13 17 Valtteri Bottas Williams-Renault 61 +105.161 secs 16  
14 18 Jean-Eric Vergne STR-Ferrari 61 +113.512 secs 12  
15 2 Mark Webber Red Bull Racing-Renault 60 Engine 4  
16 21 Giedo van der Garde Caterham-Renault 60 +1 Lap 20  
17 23 Max Chilton Marussia-Cosworth 60 +1 Lap 22  
18 22 Jules Bianchi Marussia-Cosworth 60 +1 Lap 21  
19 20 Charles Pic Caterham-Renault 60 +1 Lap 19  
20 14 Paul di Resta Force India-Mercedes 54 Accident 17  
Ret 8 Romain Grosjean Lotus-Renault 37 Pneumatics 3  
Ret 19 Daniel Ricciardo STR-Ferrari 23 Accident 9

 

 


 

Alonso: il secondo posto come una vittoria

 

“Sono contento della prestazione della squadra in un weekend non facile per noi e in una giornata dove purtroppo si è fermato il toro sbagliato. È chiaro che con questa nuova vittoria di Vettel, al quale faccio i miei complimenti, la situazione nel Mondiale Piloti diventa difficile, ma finché questo dato non sarà confermato dalla matematica noi continueremo a spingere. " Queste la parole di Stefano Domenicali a termine della gara ." Non credo che oggi avremmo potuto ottenere un bottino più grande di quello che ora portiamo a casa e che ha incrementato, seppur leggermente, la nostra posizione nel Mondiale Costruttori. Dalle prove del venerdì si era delineato uno scenario abbastanza chiaro, per cui oltre alla competitività dei leader sapevamo di dover far fronte a quella di Mercedes e Lotus, tornate entrambe ai vertici qui a Singapore. Siamo arrivati davanti a loro in condizioni sfavorevoli e questo deve motivarci a dare il massimo nelle ultime sei gare. Certamente dobbiamo essere realisti riguardo a quelle che sono le nostre possibilità, anche se abbiamo l’obbligo, sia verso noi stessi che verso le persone che lavorano a Maranello, di cercare di fare il maggior numero di punti, perché non vogliamo rinunciare ad ottenere un bel risultato in entrambe le classifiche. Abbiamo visto quanto le prestazioni possano cambiare sui diversi circuiti e durante la prossima settimana ci prepareremo ad affrontare con le migliori motivazioni la doppietta in Corea e Giappone”.

 “Il secondo posto di oggi per noi è come una vittoria," ha detto Fernando Alonso"dopo un fine settimana difficile e su una pista dove è estremamente complicato superare. I punti chiave di questa gara erano la partenza e la strategia e in entrambi i casi le scelte fatte si sono rivelate quelle giuste, anche se aggressive. Al via sono riuscito a passare quattro macchine, anche grazie allo studio delle partenze nei precedenti Gran Premi disputati qui, e a quel punto mancava da passare Rosberg. La decisione di pittare all’ingresso della safety car ci ha premiati, anche se non è stato facile arrivare alla fine con gomme al limite. Fortunatamente grazie al distacco che avevamo su Raikkonen e Webber siamo riusciti a gestire gli ultimi giri: se mi fossi trovato in un gruppo sarebbe stato un finale da film del terrore! Ora il distacco dai leader del campionato si è incrementato e oltre a fargli i complimenti perché meritano di essere dove sono dobbiamo essere realisti, perché per vincere il titolo abbiamo bisogno di moltissima fortuna. Di certo non possiamo pensare di mollare proprio adesso perché se quella fortuna arriva noi saremo lì”.



Per Pat Fry: “In questo weekend pur non avendo la macchina più veloce siamo riusciti ugualmente a massimizzare la nostra prestazione, tirando fuori tutto il possibile dal pacchetto piloti-squadra e il risultato è stato assolutamente positivo. Con Fernando la scelta di rimanere fuori fino alla fine dopo la safety car ci ha ampiamente ripagato. La nostra competitività in gara è stata superiore rispetto a quanto visto nei giorni scorsi, ma anche se sapevamo che oggi le cose potevano cambiare dovevamo cercare di migliorare, soprattutto perché le caratteristiche di questo circuito erano sfavorevoli alla nostra macchina. Fernando si è reso protagonista di una partenza incredibile, è davvero raro recuperare quattro posizioni al via qui a Singapore. Anche Felipe è partito bene, ma poi la traiettoria interna lo ha costretto ad accodarsi per evitare collisioni. Nel primo stop di Fernando dovevamo coprire la sosta anticipata di Webber: sapevamo che avremmo trovato Di Resta nel traffico ma la finestra del pit-stop era molto limitata e abbiamo preferito non rischiare.
 
Quando è uscita la safety car avevamo metà giro a disposizione per prendere una decisione e alla fine siamo rientrati con entrambi i piloti, tentando una strategia diversa. Abbiamo provato a giocare un asso con Fernando e fortunatamente non abbiamo dovuto rivivere quanto accaduto in Canada nel 2012. Per le ultime sei gare concentreremo il lavoro di un gruppo di ingegneri sulla F138, perché vogliamo continuare a cercare miglioramenti che ci consentano di essere più competitivi”.

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