Le emissioni di CO2 in Europa tornano a crescere

Le cause sarebbero da imputare al calo delle vendite di auto diesel e al conseguente aumento di quelle benzina, nella fattispecie SUV.
Per la prima volta dopo sette anni, cioè da quando vengono effettuate queste rilevazioni, ci troviamo di fronte in Europa a un incremento nella produzione media annua di CO2. A rivelarlo sono state l'Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) e l'Associazione dei Costruttori Europei di auto (ACEA) che, dopo aver confrontato i dati in possesso dal 2010 con quelli registrati nel 2017, hanno confermato un aumento di 0,4 g/km rispetto al 2016.
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Più benzina e SUV

Sempre secondo la EEA e l'ACEA, le cause sarebbero da imputare al calo in misura sensibile nelle vendite di modelli diesel, al leggero slancio di quelle a benzina e alla sempre maggiore diffusione delle più pesanti SUV. Analizzando, infatti, i dati in possesso delle due agenzie si scopre come per la prima volta dal 2009 la quota di mercato delle auto diesel sia diminuita di circa cinque punti percentuali, lasciandosi superare da quella delle auto benzina. Un passaggio che ha di conseguenza innescato un aumento delle emissioni.

Questione di consumi

E' inutile girarci attorno e prenderci in giro. La situazione era ben chiara fin da subito e le conseguenze erano quanto mai palesi. Le stesse case costruttrici avevano esposto le loro previsioni sostenendo che il rallentamento delle vendite di auto diesel a favore di quelle a benzina avrebbe appunto comportato la crescita nelle emissioni di CO2. La CO2, essendo direttamente correlata con il consumo di carburante, è un inquinante maggiormente emesso dai motori benzina che sono molto più energifori sotto questo punto di vista.

Occhio ai limiti imposti

Centrare l’obiettivo di contenere le emissioni globali di C02 a 95 g/km per il 2021, demonizzando il motore diesel e spingendo questa motorizzazione a una morte prematura, è quanto mai irrealizzabile. Allo stato attuale delle cose, in mancanza di valide alternative, il motore diesel, seppur non completamente pulito e lui stesso soggetto ad emissioni inquinanti e nocive, è l'unica strategia che possa aiutarci nell'abbattimento delle emissioni di anidride carbonica (CO2) che, seppur non direttamente nociva per l'uomo e non cancerogena, è un gas serra quindi una delle cause primarie del riscaldamento climatico.

Un futuro quanto mai incerto

In questo scenario così incerto potrebbero però venirci in soccorso le auto ibride, sia benzina che diesel, in quanto automobili meno assetate di consumi, capaci anche di percorrere qualche chilometro a zero emissioni e quindi utili nell'abbattimento della media annua di CO2. L'altra soluzione, sicuramente di maggior rilievo ma purtroppo non ancora matura, potrebbe essere l'elettrico che però deve ancor'oggi combattere con i numerosi problemi legati ai costi, all'autonomia delle batterie, alla diffusione delle colonnine di ricarica e alla generazione dell'energia elettrica per la ricarica delle batterie da fonti rinnovabili e non dai combustibili fossili.

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