05 January 2017

Chi bara di più sui consumi dichiarati? Mercedes, dice un report

A dirlo è una società che si occupa di promuovere il trasporto sostenibile. Dai dati dichiarati a quelli reali ci sarebbe uno scarto del 50% in più sulle auto della Stella. Ma Mercedes non è l’unica

Chi bara di più sui consumi dichiarati? mercedes, dice un report

Sembra facile capire quanto consuma un’auto: si prende la brochure della Casa e si scorre fino ai dati di percorrenza chilometrica. O magari tramite il sito ufficiale o grazie alle parole del venditore della concessionaria si riesce a capire quanto ci costerà spingere l’auto che stiamo per acquistare. Sembra facile. Perché – e fin qui si scopre l’acqua calda – i costruttori non sono sempre onesti nel dichiarare i consumi, aiutati anche da cicli di omologazione che nulla hanno a che vedere con la vita reale. Quindi, si immagina di consumare un tot e poi ci si ritrova alla pompa di benzina che indica fino ad un 56% in più, come nel caso delle Mercedes Classe A e Classe E.

Questi dati sono contenuti nel report annuale “Mind the gap” redatto dalla ONG tedesca “Transport&Environment” nata nel 1990 che riunisce 50 associazioni nazionali o regionali di 26 paesi europei. Il rapporto 2016 indica che, al contrario di quanto spesso viene dichiarato, consumi ed emissioni non sono assolutamente diminuiti negli ultimi anni, anzi c’è uno stallo da quattro anni che non mostra miglioramenti. Quello che colpisce in modo particolare è la crescita incontrollata di questo divario, fra test in laboratorio e su strada: partito dal 9% nel 2011, è arrivato ad una media del 42% nel 2015 e l’associazione ambientalista è convinta che supererà ampiamente il 50% entro il 2020. Quindi le Case automobilistiche stanno affinando sistemi per falsare i test di omologazione? Sembra di sì, stando a quanto anche il Dieselgate insegna e questi dati dimostrano.

Poi c’è la questione dei test che, come sono stati finora condotti, valevano poco quando si trattava di verificare alla pompa di benzina i consumi nella vita di tutti i giorni. Cosa ben nota agli automobilisti che si ritrovano a pagare una media di 549 euro in più all’anno, rispetto alle aspettative. Così l’Unione Europea ha finalmente deciso di dare attuazione a nuove modalità per i test che prevedono anche cicli di prova su strada e non più in laboratorio.

La ricerca di Transport&Environment ha mostrato che lo scarto fra i dati dichiarati e quelli reali è un problema che tocca sostanzialmente tutti i costruttori. Mercedes svetta in negativo con una percentuale media del 54% in più, seguita da Audi, smart, Volvo, Peugeot, Mini, Bmw, Toyota, Ford, Nissan. Fuori dalla top ten Volkswagen, nonostante il Dieselgate, mentre l’azienda più virtuosa appare essere Fiat. Una volta tanto, essere “fanalino di coda” è un buon segno.

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