20 January 2015

Campanilismo addio, gli italiani sempre meno leali ai marchi di Casa

Addio al “nazionalismo automobilistico”. I tempi in cui gli italiani preferivano comprare veicoli prodotti nella Penisola sono ormai relegati nel cassetto dei ricordi. In una recente ricerca ben il 58% dei nostri concittadini, nei prossimi anni ...(Vota il nostro sondaggio!)

Campanilismo addio, gli italiani sempre meno leali ai marchi di casa

Addio al “nazionalismo automobilistico”. I  tempi in cui gli italiani preferivano comprare veicoli prodotti nella Penisola sono ormai relegati nel cassetto dei ricordi sbiaditi. In un mondo sempre più globale, infatti, ben il 58% dei nostri concittadini, nei prossimi 25 anni,non considererà prioritario mettersi alla guida di una vettura assemblata in Italia o persino in Europa. Questo dato emerge dalla ricerca commissionata da AutoScout24 che ha coinvolto 8.800 persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni in Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna.

FRANCESI I PIU' LEALI
I più leali nei confronti dei marchi di casa sono, neanche a dirlo, i francesi con il 63,4% degli intervistati interessati ad acquistare proprio un marchio transalpino, o al massimo europeo, mentre in Germania questa percentuale scende del 52,5% e in Spagna del 50,5%.I meno attenti alla provenienza della propria automobile sono gli olandesi, forse anche per l’assenza di aziende automobilistiche, con il 31,2% che precedono i nostri connazionali.

Già oggi è evidente come la presenza di produttori cinesi e indiani nei saloni internazionali dell’automobile sia in forte aumento e sotto gli occhi di tutti, come anche l’interesse espresso nei loro confronti. Interesse destinato ad aumentare ulteriormente in virtù anche del crescente trasferimento della produzione e degli asset tecnologici dall’Europa ai Paesi emergenti.

INNOVAZIONE
Non sarebbe azzardato quindi affermare che in un prossimo futuro si potrebbe assistere a uno spostamento netto del baricentro dello sviluppo delle nuove auto dal Vecchio Continente all’Asia o all’America meridionale, mercati in fortissima crescita.

“Questo vuol dire– sottolinea Vincenzo Bozzo, amministratore delegato di AutoScout24 Italia - che le auto che guideremo fra pochi decenni saranno progettate sempre di più nei Paesi dove poi saranno vendute maggiormente. Non a caso quasi metà degli intervistati (48,6%) vuole che l’auto del futuro rappresenti il massimo dell’innovazione e della modernità, a prescindere dalla sua provenienza, e sarebbe quindi disposta ad acquistare una quattro ruote prodotta anche in un Paese non europeo. La parola d’ordine è,dunque,innovazione e modernità a prescindere dalla provenienza geografica”. 

 

Nella Gallery trovate tutte le slides della ricerca, con le risposte ai principali quesiti ....

 

Reputi la nazionalità del marchio della tua prossima auto un fattore importante? Quali consideri i migliori costruttori? La qualità dei modelli italiani negli ultimi 5 anni è aumentata? Vota il nostro sondaggio! 

 

 

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