Premi il tasto Start, il quadro strumenti si illumina ma non si sente nessun rumore, la macchina è pronta per partire, basta solo premere l’acceleratore e la 5 porte Bmw avanza nel silenzio più assoluto. Fin qui tutto normale per un’auto elettrica, ma al primo affondo dell’acceleratore si scopre una spinta a dir poco esplosiva. Sarà perché la coppia è disponibile immediatamente, sarà perché non ci sono interruzioni nella spinta in assenza del cambio, fatto sta che la sensazione in accelerazione, ma soprattutto in ripresa, è perfettamente assimilabile a quella che si prova al volante di vetture ben più potenti e sportive. I numeri possono solo in parte aiutare a trasferire questa inebriante sensazione, infatti si parla di 5,13 secondi per riprendere da 80 a 120 km/h, quando, tanto per fare un esempio concreto, una compatta sportiva come la nuova Mini Cooper (1.5 turbo da 136 Cv), ferma il cronometro sui 5,60 secondi. Con la differenza che la i3 lo fa in silenzio, con una spinta per certi versi incontenibile, che sembrerebbe proseguire all’infinito se la velocità non fosse limitata a circa 150 km/h.
AUTONOMIA
Un vero peccato, ma una scelta imposta per non penalizzare ulteriormente l’autonomia, che resta il tallone d’Achille anche per questa straordinario esempio di industrializzazione di un progetto proiettato verso il futuro. E’ infatti raro percorrere più di 120 km partendo con le batterie al 100%, per provarci bisogna privarsi della piacevole sensazione che la i3 regala ad ogni affondo dell’acceleratore, attivare il programma EcoPro+, quindi fare a meno dell’impianto di climatizzazione e raggiungere al massimo 90 km/h. Sacrifici che però ripagano solo in piccola parte, visto che l’incremento dell’autonomia di circa 10-15 km non modifica profondamente il giudizio di una vettura utilizzabile solo da chi non percorre più di un centinaio di km al giorno.
Questo allo stato attuale, perché qualora la disponibilità di colonnine di ricarica non fosse limitata come lo è oggi in Italia, la situazione cambierebbe sostanzialmente, visto che, se normalmente il tempo di ricarica presso la rete domestica è di circa 9 ore, le colonnine di ultima generazione consentirebbero di raggiungere l’80% della capacità del pacco batterie in circa 30 minuti. Tornando al comportamento stradale, la i3, oltre che per le straordinarie caratteristiche del motore, si apprezza per lo sterzo diretto e l’assetto efficace, anche se la sezione ridotta dei pneumatici pensata per ridurre la resistenza all’avanzamento ne limita il grip. Ottimi infine gli spazi di frenata, anche se raramente si ricorre al pedale del freno: il rallentamento in rilascio causato dal recupero di energia è tale da rendere assimilabile il pedale del gas a una sorta di comando double face, da usare come acceleratore premendolo e come freno in rilascio, modulandolo a dovere per sfruttare al massimo la capacità di ricarica in decelerazione.