03 January 2016

Bmw 640d Cabrio M Sport Edition, ever green

Cambia pochissimo rispetto a prima, forse perchè la cabriolet tedesca rappresentava già un ottimo compromesso tra comodità e piacere di guida. Con il 3 litri biturbo a gasolio va forte e consuma poco, ma costa sempre parecchio...

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Cambiarla radicalmente sarebbe stato un peccato, perché la Serie 6 è una di quelle vetture che si riconoscono a distanza, con la sua silhouette slanciata e quel mix tra eleganza e sportività che la rende adatta tanto ai lunghi viaggi quanto alla guida impegnata sul misto. Se il modello precedente aveva però perso un po’ del più puro DNA Bmw, la nuova nata si riscatta sul fronte del piacere di guida, almeno optando per accessori tecnici come l’Adaptive Drive e l’Integral Active Steering, che fanno lievitare di oltre 6.000 euro un prezzo di acquisto già di per sè molto elevato. Basti pensare che l’esemplare in prova sfiora i 127.000 euro, davvero tanti, anche per una vettura elegante e raffinata come la 640d Cabrio nel più ricco e sportivo allestimento M Sport. Sono davvero pochi i particolari che identificano la nuova Serie 6 e non è neanche così facile coglierli anche da un occhio attento. Per esempio, le barrette del doppio rene frontale passano da 10 a 9, i proiettori full led sono di serie e gli specchietti retrovisori, oltre alla forma differente, propongono gli indicatori di direzione integrati.

 

Nell’abitacolo si respira invece la stessa gradevole atmosfera di prima: plancia e pannelli porta sono interamente rivestiti in pelle e la capote, non solo si presenta perfettamente rifinita anche nel minimo dettaglio, ma è anche azionata da un meccanismo silenziosissimo che consente di aprirla e chiuderla anche in movimento, fino a 40 km/h. Oltre che per la finitura cromata, il controller del sistema multimediale si distingue per la parte superiore che consente, per esempio, di inserire la meta del navigatore satellitare scrivendo direttamente lettere e numeri con il dito, mentre la visualizzazione delle varie informazioni avviene tramite il consueto monitor a colori situato nella zona centrale superiore della plancia per non distogliere l’attenzione dalla strada durante la guida. A dispetto delle considerevoli dimensioni esterne, l’abitacolo offre una capacità buona davanti, mentre dietro, il divano, sagomato per 2 passeggeri, è scomodo da raggiungere e penalizzato sia in altezza, sia soprattutto per quanto riguarda la sistemazione delle gambe. In compenso il vano bagagli offre una buona capienza, che si riduce quando si abbassa la capote, ma anche in questo caso il volume dichiarato di 300 litri è più che soddisfacente.

TECNICA

Dal punto di vista meccanico, la rinnovata Serie 6 ripropone i contenuti del modello precedente, caratterizzato dalle sospensioni con avantreno a doppio snodo e retrotreno a bracci multipli con elementi in alluminio, che prevedono di serie il sistema Driving Dynamic Control per regolare la taratura degli ammortizzatori su 3 livelli: Normal, Sport e Sport+. Il motore della versione a gasolio più potente della gamma è il collaudato 6 cilindri common rail 24V di 2.993 cc con sovralimentazione a doppio stadio. Sistema che si compone di 2 turbocompressori a geometria variabile di diverse dimensioni: il più piccolo, alla luce dell’inferiore momento d’inerzia, funziona ai bassi regimi per favorire la prontezza di risposta riducendo il turbo lag, mentre quello più grande entra in azione al crescere del regime di rotazione per aumentare la portata d’aria.

Il risultato è una potenza massima di 313 Cv associata a 630 Nm di coppia disponibile da 1.500 a 2.500 giri, valori associati a emissioni ridotte (144 g di CO2/km) grazie non solo alla presenza del dispositivo Start&Stop, ma anche per merito del programma Eco Pro che, intervenendo sulla gestione di motore e cambio, assicura una guida rilassata e attenta ai consumi, ottimizzando anche il funzionamento di accessori secondari come climatizzatore e riscaldamento dei sedili. Il cambio è il tradizionale automatico a 8 marce con convertitore di coppia, mentre il servosterzo è di tipo elettromeccanico con assistenza variabile in funzione della velocità di marcia. L’Integral Active Steering offerto a richiesta (2.040 euro) controlla poi anche l’angolo di sterzo delle ruote posteriori per aumentare l’agilità sui tracciati lenti e la stabilità sul veloce.

SU STRADA

Anche se ormai è già da qualche anno sul mercato, il 6 cilindri 3 litri biturbo resta sempre il protagonista assoluto dell’esperienza di guida della Serie 6, sia per una tonalità di scarico ben diversa da quella di gran parte del motori a gasolio in circolazione, sia per un’inesauribile disponibilità di coppia nella zona intermedia del contagiri che si estrinseca in accelerazioni e riprese perentorie. Assecondato da un cambio automatico dagli 8 rapporti perfettamente scalati, oltre che caratterizzato da una rapidità di inserimento delle varie marce che non fa assolutamente rimpiangere i più moderni doppia frizione. Inutile poi sottolineare per l’ennesima volta i riscontri cronometrici di una vettura che comunque non è certo stata concepita per scattare come un dragster al semaforo, forse fa più effetto associare tali prestazioni a consumi molto bassi, in particolare ad andatura costante, quando percorrere tra i 12 e i 13 km/litro è tutt’altro che improbabile.

Così come potrebbe sembrare ripetitivo ribadire quanto questa vettura sia fruibile e comoda, soprattutto a livello acustico, perché i dati fonometrici sono talmente bassi da apparire in contrasto con la presenza di una capote in tela. Per contro, l’assorbimento delle sospensioni è peggiore rispetto a quanto si possa immaginare ma, più che le sospensioni, sono le ruote runflat da 20 pollici montate sull’esemplare in prova a trasmettere fin troppo fedelmente le sconnessioni della strada, anche selezionando la taratura più morbida degli ammortizzatori a controllo elettronico. Passando ai programmi di guida più sportivi, da comoda cabriolet, la 640d si trasforma in un’ottima compagna con cui affrontare anche i percorsi più tortuosi. La presenza sull’esemplare in prova dello sterzo attivo la rende infatti molto pronta nell’inserimento in traiettoria, poi, una volta in appoggio, il sistema di stabilizzazione antirollio incluso nell’Adaptive Drive scongiura eccessivi coricamenti che potrebbero minare un coinvolgimento di guida sempre di alto livello. Certo, insistendo oltre un certo limite, la massa superiore ai 2.000 kg produce i suoi effetti, riconducibili più che altro ad una più marcata tendenza ad allargare la traiettoria.

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