La BMW 3200 S telaio # 73740 sembra una balena bianca fra le snelle Ferrari, Maserati e Mercedes della collezione Mutschlechner. Ci spiega perché si trova lì Paul Niederkofler, genero di Erberto Mutschlechner: “La vettura apparteneva allo scultore Josef Plankensteiner, socio dell’Oldtimer Club Pusteria. Mio suocero l’ha acquistata dagli eredi, spinto dal ricordo dell’amico e dal desiderio che la 3200 S rimanesse nel club di cui io sono presidente. Le scelte con il cuore non sono meditate. Perciò, quando abbiamo portato la macchina a Campo Tures in Val Aurina dal nostro carrozziere di fiducia Franz Weissteiner, abbiamo verificato che la tinta Stahlblau-metatlise non era quella d’origine, così come la tappezzeria di pelle bianca. Franz è un grande appassionato di auto d’epoca, è lui che ha restaurato le nostre Ferrari, gli abbiamo quindi affidato la BMW offrendoci di aiutarlo a cercare i ricambi.
Non abbiamo incontrato difficoltà con i pezzi meccanici, ma certi particolari della carrozzeria sembravano introvabili. Abbiamo quindi comprato una seconda macchina per recuperare i pezzi mancanti. Forse la precauzione è stata eccessiva perché alla fine abbiamo trovato tutto grazie anche ad alcuni amici in Germania. Il risultato del restauro totale è notevole, anche dalle foto si vede che la nostra 3200 S è tornata come quando uscì dalla fabbrica nel 1963. Guidarla è un piacere: è veloce, comoda e silenziosa. Nonostante le dimensioni, è anche agile. È molto adatta ai lunghi viaggi, ma anche quando l’abbiamo impiegata per i matrimoni degli amici ha fatto un’ottima figura. L’unico neo è lo sterzo duro in manovra, forse perché siamo troppo viziati dal servosterzo delle auto moderne”.
La 3200 S del 1963 è il punto d’arrivo delle grandi berline BMW note con il nomignolo “Barockengel” (in italiano “angelo barocco”). Con il motore V8 di 3168 cc evoluto dalla berlina 502, sviluppa 160 CV e tocca 190 km/h. In movimento si annuncia con un sibilo che gli automobilisti dell’epoca rispettavano come un segno di teutonica efficienza, al pari del fischio in picchiata dei bombardieri Ju 87 “Stuka”. In realtà, quella nota acuta e insistente dipende da un dettaglio aerodinamicamente imperfetto della carrozzeria.
FORME
A parte i fanali posteriori tondi e la maniglia del baule più grande, le forme della 3200 S sono quelle della BMW 3,2 Super prodotta dal 1957 al 1961. La meccanica invece differisce per la scatola del cambio solidale col motore (prima era separata e collegata da un corto semialbero), per i freni a disco con servofreno di serie (prima erano optional) eper la potenza elevata da 140 a 160 Cv, con il rapporto di compressione più alto e due carburatori Solex 36 PAITA. Nella gamma del 1963 la 3200 S era affiancata dal modello 2600 L con il motore di 2580 cc e 110 Cv. Prima del 1962 la gamma era più articolata e comprendeva anche la 2600 con 100 Cv e la 3200 L con 140 Cv. Andando a ritroso nel tempo la gamma era più o meno la stessa, ma con nomi, livelli di potenza e finiture un po’ diversi.
Sembra quasi che la BMW si sia divertita a creare un rompicapo per gli appassionati, sparando a raffica una girandola di sigle per definire in pratica gli stessi modelli. Prima del 1957 la 2,6 Liter si chiamava 502-2,6 Liter, mentre la 3,2 Liter e la 3,2 Liter Super si chiamavano rispettivamente 502-3,2 Liter e 502-3,2 Liter con 120 Cv l’una e 140 l’altra. Come non bastasse, dal 1955 al 1961 è esistito anche il modello 501 Acthzylinder (chiamato anche 501/8) che montava nel corpo vettura semplificato della 501 il motore V8 depotenziato a 95 Cv. Infine, il modello originario delle berline V8 presentato nel 1954 si chiamava solo 502 e montava il motore di 2580 cc con 100 Cv. L’esatta descrizione delle potenze e delle finiture è nella parte della rivista che riporta le caratteristiche tecniche e le tappe dell’evoluzione. Qui si descrivono le forme della carrozzeria rimaste in pratica immutate e la genesi dei modelli.