05 August 2016

AUTOMODELLISMO: I Mondiali a Gubbio

Sino al 14 agosto sulla pista di Gubbio saranno impegnati i migliori interpreti della specialità per contendersi il titolo iridato. Abbiamo seguito le fasi di preparazione e, con l’aiuto di Daniele Agostinelli, scoperto che non si tratta affatto di un gioco ma....

Automodellismo: i mondiali a gubbio

In attesa del Gran Premio d’Italia di Formula 1 a Monza, il primo fine settimana di settembre, nel mese di agosto in Italia si disputa già una gara iridata per quattro ruote, anche se più in piccolo: scala 1:10. Infatti, dal 4 al 14 i migliori interpreti della specialità, oltre 130 piloti provenienti da 24 nazioni, si daranno appuntamento sulla pista Mario Rosati di Gubbio, uno degli impianti più rinomati a livello nazionale e internazionale dello sviluppo di 600 mt gestito dal Club 5 Colli, per giocarsi il titolo iridato.

Qui nel mese di giugno si è svolto il Worl Championship Warm Up, una sorta di anteprima vinta dal binomio tutto italiano composto dal pisano Dario Balestri con un modello Capricorn motorizzato Tesla, con il messinese Alessio Mazzeo sul terzo gradino del podio. Quindi, a differenza di quanto avviene in Formula 1, alcuni nostri piloti, oltre a diversi nostri Costruttori che sono costantemente al top, potranno giocare un ruolo da protagonisti nella kermesse eugubina. Anche se non sarà certo facile guadagnare l’accesso alla finalissima dei 14 agosto per il quale bisognerà fare i conti con una concorrenza più che mai qualificata, a cominciare dall’attuale campione in carica, lo svedese Alexander Hagberg, che ha conquistato la corona iridata due anni fa in Thailandia.

Strategia 

Proprio durante le fasi preliminari del Mondiale abbiamo avuto modo di conoscere in modo più approfondito questo affascinante ambiente, scoprendo con l’aiuto di Daniele Agostinelli, uno degli attesi protagonisti sulla pista di casa fresco vincitore del titolo tricolore F 1, che si tratta tutt’altro che di un gioco. Infatti, a questi livelli c’è un’altissima professionalità, fatta addirittura di piloti professionisti, quelli della categoria regina “Expert” (le altre due sono quella di ingresso F 2 e la F 1) molti dei quali lautamente pagati, tecnici costantemente al lavoro per sviluppare la tecnica degli auto modelli e un’accesissima lotta tra Costruttori di telai e motori, oltre che dei telecomandi necessari alla guida a distanza. Una guida che richiede notevole sensibilità, colpo d’occhio, riflessi e allenamento, tanto che i piloti top si preparano anche durante l’inverno praticando l’attività indoor con modelli elettrici.

E, come ci ha spiegato Agostinelli, proprio la preparazione dei piloti top fa la differenza nelle fasi cruciali della gara, quando la pista si gomma di più garantendo un grip eccezionale che mette a rischio ribaltamento chi adotta una guida particolarmente aggressiva. Così com’è determinante la strategia di gara, sulla distanza di un’ora, con il team che deve limitare il consumo di carburante e pneumatici, per non incorrere in soste più numerose rispetto agli avversari, e il tempo di rifornimento e  ingresso e uscita dalla pit lane. Altro che un gioco da ragazzi!

Piccoli prototipi

Il Mondiale si disputa con vetture dotate di carrozzeria “Touring”, in gradi di garantire sensibili valori di downforce, sotto la quale è celata una meccanica che non ha nulla da invidiare a una “normale” vettura da competizione di ultima generazione. Unico vincolo del telaio la larghezza massima di 200 mm delle carreggiate, per il resto vi sono tutte le regolazioni possibili, sia come geometria delle sospensioni (convergenza, camber, avancorsa) sia come taratura degli ammortizzatori, con differenti tipi di olio e idraulica interna, diversi tipi di molle regolabili, braccio di leva e altezza da terra.

Regolazioni a cui la vettura è molto sensibile, così come la regolazione della taratura dei due differenziali, per dare più trazione su un asse dato che la trazione è integrale. Il motore, a scoppio con una cilindrata massima di 2,1 cc, è alimentato da un carburante composto da nitro metano (max 20%), alcool e olio, che gira a 40.000 giri/min ed eroga una potenza max di circa 4 cv, che a fronte di un peso vettura di soli 1,6 kg garantiscono un rapporto peso potenza migliore di una F. 1, tanto che questi mini bolidi sul rettilineo della pista di Gubbio raggiungono velocità di circa 110 km/h. Sul prossimo numero di Automobilismo potrete trovare una descrizione dettagliata sia della tecnica delle vetture sia sulla strategia di gara. Nel frattempo potete gustarvi una gallery di immagini e anche un video.  

 

 

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