06 September 2011

Non è verde il 93,6% del parco circolante

Delle 36.651.669 autovetture circolanti in Italia all’inizio del 2011 ben il 93,58% era costituito da modelli con alimentazione tradizionale, cioè a benzina o a gasolio. Nonostante gli incentivi...

Non è verde il 93,6% del parco circolante

Delle 36.651.669 autovetture circolanti in Italia all’inizio del 2011 ben il 93,58% era costituito da modelli con alimentazione tradizionale, cioè a benzina o a gasolio. Nonostante gli incentivi alle soluzioni ecologiche del 2009 - commenta l’Osservatorio Metanauto (struttura di ricerca sul metano per autotrazione) che ha reso nota una sua analisi condotta su dati ACI – la presenza di auto con alimentazioni alternative sulle strade italiane è ancora marginale. Le vetture a metano costituiscono l’1,80% del parco, quelle a gpl sono il 4,62%, mentre per le auto elettriche la quota è praticamente nulla (0,003%), dato che, secondo l’Aci, gli esemplari circolanti all’inizio del 2011 erano soltanto 1.279. Veramente pochi se si pensa al gran parlare che si fa da anni delle virtù taumaturgiche dell’auto elettrica e se si pensa ai consistenti investimenti fatti da molti Stati per favorire la mobilità elettrica.

 

La coscienza ecologica delle persone sta crescendo – sostiene l’Osservatorio Metanauto – ma se si vuole affrontare veramente la questione ambientale occorre che ci sia anche un sistema di premi (incentivi) per chi sceglie l’auto verde. I dati degli ultimi anni sono illuminanti in proposito. Se poniamo a confronto la situazione delle vendite di auto a metano con incentivi e senza incentivi emerge con grande chiarezza l’importanza degli aiuti pubblici alle scelte ecologiche. Nel 2008 la quota delle vetture a metano sulle immatricolazioni era del 3,66%, nel 2009 con gli incentivi è passata al 5,92%, nel 2010 è scesa a 3,34% e nei primi cinque mesi del 2011 è scesa ulteriormente all’1,92%. Sempre schiacciata intorno a zero invece l’incidenza delle auto elettriche, ma non per mancanza di interesse del pubblico, quanto per mancanza di modelli a prezzi ragionevoli, modelli che invece esistono per il metano.

 

“Sarebbe quindi opportuno – sostiene Dante Natali, a capo dell’Osservatorio Metanauto e presidente di Federmetano - che si creassero nuovamente le condizioni per rilanciare tutti i possibili consumi automobilistici virtuosi in termini ambientali, considerando anche che ci sono soluzioni, come il metano, che hanno già dimostrato la loro efficacia nella riduzione delle emissioni”.

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