21 September 2014

Audi A3 Sportback 2.0 TDI, la nostra prova

Più pratica e fruibile grazie alla carrozzeria cinque porte e all’incremento delle dimensioni, la compatta di prestigio della Casa degli anelli soddisfa nella guida. E’ sicura e appagante anche sui tracciati misti, così come non delude...

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Della nuova A3 abbiamo parlato più che bene: comportamento stradale ineccepibile, prestazioni di rilievo, consumi bassissimi. Una delle migliori vetture della sua classe. Uniche note dolenti il prezzo e la dotazione. Non trascurabile, pur trattandosi di Audi, il primo, tanto che l’esemplare in prova ha superato addirittura i 37.000 euro. Inclusi ovviamente i non pochi optional presenti, tra i quali c’è e non dovrebbe, a nostro parere, anche il climatizzatore automatico. La A3 Sportback, è la A3 con due porte in più, quelle posteriori, allungata di 7 centimetri e riconoscibile per la coda un po’ meno squadrata e i mancorrenti sul tetto. A guadagnarci, sono praticità e fruibilità, che ne fanno una A3 più adatta anche a una famiglia.

Fatte queste premesse, logico aspettarsi dalla nuova Sportback due cose. Che somigli alla 3 porte. E che vada molto bene. La prima cosa l’abbiamo notata subito. E non sono serviti molti chilometri per avere conferma della seconda. Andiamo ai fatti: la Sportback è una berlina che su strada diverte e invita ad alzare il ritmo senza richiedere particolare impegno a chi guida,assetto che si rivela efficace in ogni condizione e su un motore, il td da 150 Cv, che permette di sostenere decorosamente la risposta in accelerazione senza danno per i consumi: contenuti anche in città. Sempre impegnativo il prezzo, anzi i prezzi: sia d’attacco sia dell’esemplare in prova. Il primo, a parità di motore e allestimento, supera di 850 euro quello della 3 porte, mentre il secondo, ottenuto attingendo a piene mani agli optional, supera i 46.000 euro.

TECNICA

Il quattro cilindri turbodiesel di 2,0 litri e 150 Cv (162,2 Cv rilevati al banco dal nostro Centro Prove) in dotazione alla A3 si caratterizza per alcune soluzioni adottate per contenere il peso e di conseguenza i consumi: tra le più significative si segnalano il basamento a parete sottile (-2,4 kg), i contralberi di equilibratura spostati dalla coppa alla parte superiore del basamento (-3 kg), oltre al generale lavoro di riduzione degli attriti meccanici che prevede differenti fasce elastiche dei pistoni, cuscinetti a basso attrito per gli alberi a camme e la pompa dell’olio a portata variabile. Il sistema di iniezione raggiunge una pressione massima di 1.800 bar e impiega iniettori a 8 fori, mentre l’intercooler è integrato nel sistema di aspirazione per realizzare percorsi di uscita più brevi, quindi una migliore qualità di erogazione e un rendimento superiore.

Il pianale, come è noto, è la piattaforma modulare MQB, comune a quella della nuova Vw Golf e alle nuove compatte a motore trasversale del Gruppo Vw. Al reparto sospensioni la Sportback propone un avantreno a ruote indipendenti McPherson e un retrotreno multilink. Di serie, inoltre, troviamo l’assetto sportivo e l’Audi Drive Select che permette di selezionare 4 setup di guida (Comfort, Auto, Dynamic ed Efficiency, quest’ultima votata al contenimento dei consumi) cui si aggiunge la modalità Individual onde impostare un profilo personalizzato. Curato il capitolo sicurezza. Agli immancabili Esp e air bag anche per la testa e per le ginocchia del guidatore si aggiungono alcuni dispositivi opzionali come l’Audi Side Assist che previene l’involontario cambio di corsia ed è coadiuvato dall’Audi Active Line Assist che aiuta a mantenere la vettura entro le linee di demarcazione della corsia con leggeri movimenti correttivi al volante o ancora l’Audi Pre Sense che in caso di situazioni di pericolo rilevate da appositi sensori, predispone i vari sistemi i di sicurezza per entrare in azione in anticipo e di conseguenza massimizzarne l’efficienza.

 

Due brevi filmati durante i test al banco:

 

 

 

 

MOTORE
Ciclo Diesel, anteriore trasversale, Euro 5, 4 cilindri in linea, 5 supporti di banco. Distribuzione bialbero in testa, 16 valvole. - Monoblocco in ghisa, testata in lega leggera. - Raffreddamento
a liquido. - Alimentazione a iniezione diretta common rail, turbocompressore a gas di scarico, intercooler. - Catalizzatore ossidante. - Potenza max 150 Cv (110 kW) da 3.500 a 4.000
giri/min. - Potenza specifica 76,2 Cv/litro (55,9 kW/litro). - Coppia max 32,6 kgm (320 Nm) da 1.750 a 3.000 giri/min. - Cilindrata 1.968 cc; alesaggio 81 mm; corsa 95,5 mm. - Circuito di
raffreddamento 12 litri; olio motore 4,6 litri. Alternatore 140 A, batteria 68 Ah.
 
CONDIZIONI DEL TEST
 
Temperatura 20,2° C
Pressione 980,5 hpa
Umidità 40,4%
Pneumatici Continental ContiSportContact
225/40 R 18 92 Y
 
POTENZA MASSIMA RILEVATA
 
al motore: (Cv 150) Cv 162,2 a 4.030 giri/min
alle ruote: Cv 119,3 a 3.500 giri/min
 
COPPIA MASSIMA RILEVATA
kgm: (32,6) 33,7 a 2.5790 giri/min

INTERNI

Rispetto alla versione a 3 porte, da cui deriva, la nuova Sportback è più lunga di 7 cm, per un totale di 4,31 metri grazie al passo incrementato di 3,5 cm, mentre rispetto al modello precedente la differenza è di 5,8 cm. Centimetri in ogni caso preziosi, perchè hanno permesso di ricavare in abitacolo più spazio per le gambe dei passeggeri posteriori. Migliorata anche la capacità di carico del vano bagagli, con un volume utile di 380 litri, calcolati con tutti i sedili in posizione d’uso che diventano 1.220 reclinando gli schienali dei sedili posteriori, contro i 365/1.100 litri della 3 porte e i 370/1.100 della precedente Sportback.

Stilisticamente le differenze, rispetto alla 3 porte, sono ovviamente concentrate sulla parte posteriore, riconoscibile anche per il disegno più arrotondato dei gruppi ottici. Incremento dello spazio a parte, l’abitacolo è identico a quello della 3 porte e si caratterizza per la plancia semplice ma al tempo stesso elegante, con linee pulite a sviluppo orizzontale e realizzata con una plastica morbida al tatto. Uno degli elementi più riusciti lo schermo a scomparsa al vertice della consolle che fuoriesce automaticamente all’avviamento. Si tratta di un monitor ultrasottile (è spesso appena 11 millimetri) e nella versione standard è da 5,8”, mentre se si opta per il sistema di navigazione MMI Plus con MMI Touch, optional a 2.680 euro e presente sul modello in prova, si sale a 7 pollici con retroilluminazione a led.

Navigatore, impianto hi-fi e bluetooth sono gestiti dalla consueta manopola alloggiata sul tunnel, in prossimità della leva del cambio e in questo caso arricchita dalla funzione touch che permette di scrivere con un dito, agendo sulla superficie superiore della stessa, lettere e numeri telefonici. In tutto l’abitacolo, la qualità dei materiali e la cura nei montaggi è molto elevata, mentre i vani portaoggetti non abbondano: gli oggetti di utilizzo più frequente, infatti, trovano posto solo nei due portabevande davanti alla leva del cambio, o in alternativa nelle tasche ricavate nei pannelli porta, così come non è particolarmente ampio il vano portaguanti, privo fra l’altro di serratura.

Posteriormente due passeggeri adulti, anche di statura superiore rispetto alla media, trovano posto agevolmente, resta un po’ più problematico invece viaggiare in tre perchè la zona centrale del divano e il tunnel sul pavimento piuttosto ingombrante non aiutano certo chi occupa il posto al centro. Il bagagliaio, per parte sua, si fa apprezzare per le finiture, offre una forma molto regolare, è facilmente sfruttabile ed è illuminato con due piccole ma efficaci luci con tecnologia a led.

SU STRADA

Facile da amare questa nuova Sportback. Fin dai primi chilometri la sensazione è quella di guidare una berlina in grado d’assecondare la guida brillante senza minimamente pregiudicare il confort e, anche forzando sensibilmente il ritmo, non viene mai meno il feeling con la vettura: le reazioni restano ampiamente prevedibili, al punto da invogliare a insistere ulteriormente sull’acceleratore. Il motore, poi, ci mette del suo assicurando prestazioni di tutto rispetto, tenuto conto che in velocità massima la Sportback ha fatto segnare 216,8 km/h e in accelerazione ha staccato un tempo di 8,42” sullo 0-100 km/h. Il common rail Audi, inoltre, soddisfa non tanto per la potenza massima quanto per la generosa erogazione di coppia fin dai regimi più bassi, sostenuta da una sovralimentazione molto intensa e distribuita in maniera omogenea.

ASSETTO
Un turbodiesel la cui spinta si manifesta con carattere estremamente civile grazie a un’eccellente equilibratura, che non lascia spazio a vibrazioni. Non delude neppure il comportamento dinamico, che nel complesso convince in virtù di un assetto mai troppo rigido quanto efficace nell’assorbimento delle irregolarità dell’asfalto. Un assetto che non lascia spazio al rollio e consente inserimenti rapidi e soprattutto esibisce un’apprezzabile progressività nell’andare in appoggio, così come sono graduali i movimenti in fase di riallineamento: ottime premessa per un confort di marcia che nel complesso si presenta all’altezza di vetture di caratura ben superiore. In curva, la Sportback mette in mostra un comportamento sempre facile da interpretare, tanto più che non lascia eccessivo spazio ai coricamenti laterali.

Piacevole da guidare nel misto, forte come detto di un assetto che lascia quel punto di rollio che aiuta a percepire l’appoggio, senza ritardare in maniera percettibile i cambi di direzione, la Sportback appare convincente anche sul veloce: le ruote stanno sempre lì dove le si mettono, senza allargare la linea e il retrotreno, per parte sua, resta bene aderente al terreno, mostrando di assorbire con buona disinvoltura anche le correzioni violente. Per quanto riguarda il cambio, il manuale a 6 marce in dotazione presenta innesti ben guidati, precisi e sufficientemente rapidi, oltre a un’efficace sincronizzazione, accompagnati da una frizione piacevolmente leggera. Tutto semplice, insomma grazie a un comportamento che non risulta mai nervoso e e sotto questo profilo il risultato appare apprezzabile.

CONSUMI
Sempre precisa e equilibrata, la Sportback soddisfa anche per il comportamento dello sterzo,
che resta un po’ leggero in velocità ma è preciso e facile da assimilare. Degni di nota gli spazi di arresto, dato che la Sportback si ferma da 130 km/h in 63,2 metri, potendo contare su un impianto frenante sempre all’altezza della situazione, pronto nell’azione e ben modulabile a tutte le andature e altrettanto efficace quando si necessita della massima decelerazione. Quanto ai consumi, la Sportback fa valere percorrenze interessanti: la media rilevata, infatti, è di 15 chilometri con un litro, che sale a 17,1 nell’extraurbano, mentre in autostrada e a velocità stabilizzata il dato rilevato, pregevole, è di 15,5 km/ litro.

Neppure in città, peraltro, ci si può lamentare: 12,3 km/litro, infatti, sono un risultato niente male. Nel complesso, questa cinque porte Audi offre un pacchetto in cui rendimento del motore, comportamento stradale e confort di guida appaiono ben proporzionati per viaggiare su buoni ritmi e senza difficoltà sia nel traffico sia nelle percorrenze a lungo raggio.

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