Gabriele Canali - 20 October 2015

Skoda Fabia 1.2 TSI Ambition, salto di classe

La terza generazione della compatta Skoda si rilancia con un design più moderno e interni meno austeri. Tra i motori a disposizione, l’1.2 a benzina turbo fa registrare prestazioni di buon livello associate a consumi molto bassi...(listino/schede tecniche)

INTERNI

Una Skoda più moderna. A cominciare dal design, non più sobrio e un po’ troppo anonimo, ma più ricercato e volendo anche personalizzabile nella scelta dei colori per il tetto, per le calotte degli specchietti retrovisori e per i cerchi. Si presenta così la terza generazione della Fabia, una compatta che adesso gratifica l’occhio anche a bordo, dove sfoggia una maggiore vivacità grazie al rivestimento bicolore e alla presenza di uno schermo a colori da 5” o da 6,5”, a seconda delle versioni. Tra i motori a disposizione, il 1.2 a benzina da 90 Cv mantiene ciò che promette: buon brio, accompagnato da consumi contenuti.

 

COME È FATTA
Carrozzeria più larga e ribassata Fabia sfoggia un rinnovato design di carrozzeria che non rompe del tutto gli schemi del modello precedente ma rappresenta pur sempre un significativo passo in avanti per quanto riguarda la ricerca del dettaglio raffinato. Il frontale, in particolare, si presenta con un aspetto meno austero e più ricercato per effetto dell’integrazione fra la mascherina, ora più ampia e dotata di cornice cromata e i gruppi ottici dai profili ben definiti. Anche posteriormente le novità, rispetto alla precedente generazione, non passano inosservate, grazie ai nuovi gruppi ottici a led che richiamano quelli delle più grandi berline Octavia e Superb, mentre per quanto riguarda la fiancata e il tetto la Fabia mantiene sostanzialmente invariati volumi e proporzioni.

INTERNI
Cambiano, invece, sia pure di poco, le dimensioni esterne: la lunghezza, pur restando entro i quattro metri, è diminuita di 8 mm, il passo è stato incrementato da 2.462 a 2.470 mm, la larghezza è cresciuta di 9 cm e l’altezza, invece, ha perso 3,1 cm. Piacevole l’impatto offerto dall’abitacolo. Le plastiche della plancia sono un po’ rigide ma piacevoli alla vista e l’assemblaggio è preciso. A dare più tono agli interni provvede una fascia bianca (ma sono disponibili altre tinte) che percorre la porzione centrale ed è applicata anche sul contorno razze del volante. La consolle accoglie un monitor da 5” o, come sul modello provato, da 6,5” e touch screen, disponibile con un sovrapprezzo di 410 euro in abbinamento alla radio Bolero che include, fra l’altro, Bluetooh e sistema Mirror Link tramite il quale, mediante cavo Usb, è possibile utilizzare applicazioni di cellulari e smartphone, visualizzandole sullo schermo della vettura.

TECNICA

SU STRADA

Si difende bene, la nuova Fabia, per quanto votata alle esigenze della berlina compatta per famiglia: niente esuberanza, insomma, ma un’impostazione di base pensata per un guida che richieda poco impegno per viaggiare con buon brio. Il motore 1.2 spinge con vigore una volta superati i 1.500 giri e vanta anche un arco di utilizzo piuttosto ampio, il che ha consentito a Skoda di optare per una rapportatura piuttosto lunga. Una scelta che, per un verso, impone di attaccarsi al cambio e scalare per tenere su di giri il propulsore e non affievolirne la brillantezza ai bassi regimi, ma che per altro verso ha permesso di tenere bassi i consumi, sia in città, dove la percorrenza media sfiora i 14 km/litro, sia a velocità stabilizzata e in autostrada (15,6 km/ litro).

TENUTA
Altrettanto piacevole risulta il comportamento della vettura, grazie alla solidità nell’appoggio dell’avantreno e alla conseguente rapidità nel seguire i cambi di direzione: la Fabia insomma si rivela agile, sufficientemente reattiva e composta, comportamento validamente assecondato da un servocomando elettrico che nell’utilizzo quotidiano nel traffico e in manovra si lascia apprezzare per la sua leggerezza e si rivela in ogni caso provvisto della docilità necessaria per non rendere mai impegnativa, nè affaticante la guida. Il cambio presenta innesti fluidi e ben guidati, non brevissimi ma non troppo carichi di contrasto, così come si rivela ben modulabile un comando dei freni che certo non può vantare una risposta sportiva, ma che pure appare ben calibrato: richiede uno sforzo al pedale relativamente contenuto e al contempo assicura spazi di arresto sempre contenuti anche da velocità elevate.

In città, insomma, ci si muove molto bene, mentre sui tracciati guidati si apprezzano i coricamenti contenuti, viceversa forzando il ritmo emerge una tendenza al rollio e al sottosterzo, senza che, tuttavia, questa caratteristica comporti eccessivi trasferimenti di carico in condizioni critiche, situazioni in cui la vettura rimane intuitiva da accompagnare sulla traiettoria voluta e poi c’è sempre il controllo elettronico della stabilità a provvedere alle correzioni del caso. Le sospensioni sportive optional propongono regolazioni tutt’altro che esasperate, tali dunque da lasciare spazio a qualità di assorbimento di buon livello, premessa per un quadro di confort tutto di livello apprezzabile, tanto sul pavé cittadino come nei lunghi viaggi autostradali.

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