16 October 2015

Maserati Boomerang, esercizi ai trapezi

Prefigurazione dell' automobile del futuro? Per Giugiaro, che la disegnò è soltanto un eccesso grafico, la sperimentazione è come un esercizio sospesi nel vuoto, capita di sbagliare. Eppure è circolante...(video)

STORIA

CUNEO

Maserati Boomerang è l’esasperazione delle linee tese. Il frontale a cuneo vuole essere espressione di velocità e penetrazione aerodinamica (benché gli spigoli vivi siano i nemici numero uno del Cx); la linea di cintura è orizzontale (così come il tetto) e divide in due parti il finestrino laterale; la coda scende in linea retta quasi in simmetria con il parabrezza, ma termina con un taglio netto verticale ammorbidito dalla curvatura del paraurti che accorcia lo sbalzo. Nella vista in pianta si può notare la ricorrente forma trapezoidale del cofano anteriore (sul quale spicca il Tridente Maserati), dell’ampio parabrezza e del cofano del vano motore.



Le ampie superfici vetrate alleggeriscono la massa così geometrica della Boomerang, ma soprattutto mettono in risalto un abitacolo quasi avveniristico. Dalla console nasce un piantone dello sterzo enorme, sul quale si intuisce la presenza di un volante insolito. In pratica c’è solo la corona, che fuoriesce dal piantone di una decina di centimetri. Al centro è riunita la strumentazione formata da elementi circolari e da alcuni interruttori: tutto è sotto il controllo diretto del guidatore per una perfetta visibilità. Sul tunnel centrale sono invece raggruppati i comandi secondari, come quelli della climatizzazione.



I sedili sono come scolpiti sul piano inclinato che divide l’abitacolo dal vano motore. Le porte sono incernierate anteriormente ed è la sola porzione inferiore del finestrino a poter discendere elettricamente. Tutti gli altri vetri sono fissi. Avremmo voluto interpellare Giorgetto Giugiaro su questa sua creatura, ma dopo la cessione delle ultime quote azionarie a Volkswagen, si è reso irreperibile (salvo farsi vivo con una pagina sul Corriere della Sera, nella quale qualcuno ha visto un intento polemico). Dobbiamo accontentarci di un suo commento pubblicato su un catalogo Italdesign di qualche anno fa: «Nella ricerca del nuovo -diceva Giugiaro- corri il rischio di percorrere strade sbagliate. Lo spingersi verso forme sempre più grafiche arriva qui all’eccesso: la Boomerang può piacere come forma ma è un controsenso dal punto di vista aerodinamico, quasi una degenerazione delle forme squadrate. Aveva un senso di provocazione quando è nata, oggi è semplicemente un bel pezzo da museo, null’altro».

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