20 December 2015

Fiat 124...il compromesso storico

La gestazione di progetto fu problematica per le discussioni tra due ingegneri. Risolse il direttore generale Bono, prendendo qualcosa da entrambi, con il benestare di Giacosa che immaginava già....

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EVOLUZIONE

Versioni Special a parte, il percorso tecnico e commerciale della 124-1200 seguì l’evolversi del mercato. La sola modifica di una certa importanza fu al ponte posteriore, per migliorare il comportamento stradale. Fu eliminato il tubo di collegamento del ponte alla scocca (che ospitava anche l’ultima parte dell’albero di trasmissione), e il suo posto fu preso da due puntoni di reazione supplementari più uno trasversale. Questa modifica fu applicata in occasione della presentazione, nel ’68, della 124 Special di 1.438 cc. Per il resto le varianti furono limitate al diverso colore (nero anziché grigio) del rivestimento della plancia, all’eliminazione del comando clacson con l’anello, sostituito, nel 1967, da un bilanciere centrale cromato con due pulsanti di azionamento all’estremità.Per vedere qualche cambiamento sul fronte estetico bisogna attendere la seconda serie, che debuttò al Salone di Torino del 1970. L’uscita, nel 1969, della 128 a trazione anteriore, modello che prese il posto della declinante 1100 R, mise commercialmente in secondo piano la 124. Vicina per cilindrata (1.116 cc contro 1.197), la 128 si collocava in un segmento inferiore ma fu percepita come nuova e diversa, perciò attirava chi, nel dubbio tra la 1100 R e la 124, sceglieva la seconda.

Ciò spinse la Fiat a un leggero restyling: griglia anteriore con quattro listelli cromati su fondo nero opaco, rostri dei paraurti più grandi, griglia di sfogo dell’aria sul montante posteriore, gruppi ottici posteriori più grandi e luce per la retromarcia sotto il paraurti. All’interno sono aggiunti accendisigari e termometro acqua, mentre sotto il profilo tecnico ci sono il circuito frenante sdoppiato e l’alternatore al posto della dinamo. Tutte modifiche estese anche alla “Familiare”. Quasi una “Special” In questa veste, l’ormai matura 124 si avvia verso anni nei quali la risoluzione del dettaglio e un abitacolo accogliente e ben rifinito diventano requisiti irrinunciabili, anche in una berlina da famiglia di quella cilindrata. Pur con il pensiero rivolto alla nuova 131, anch’essa a trazione posteriore e che nel 1974 pensionerà proprio la 124, la Fiat non abbandona a se stessa quest’auto che tante soddisfazioni le ha dato: anzi, la rilancia con la terza e ultima serie datata settembre 1972, la più signorile ed attraente.

Non molte le modifiche, ma efficaci: griglia di plastica a maglia fine, percorsa al centro da una striscia nera che supporta il rinnovato marchio Fiat a rombi, maniglie alle porte del tipo incassato con presa per l’apertura di colore nero, coppe ruota con marchio Fiat centrale su fondo nero e diverso disegno dei cerchi ruota con fori rotondi, sono sufficienti a rendere più moderna l’immagine di un’auto in listino da sei anni. I cerchi ruota sono ora di colore bianco-avorio anziché grigio alluminio, un cambiamento dettato dall’introduzione di nuove vernici meno nocive, con le quali la tonalità di colore grigio non dava sufficienti garanzie di durata. L’impressione di un passo avanti, soprattutto nella classe percepita dal cliente, era confermata dalle migliorie interne: strumentazione con lancette di un gradevole colore giallo e grafica su fondo nero, inserimento di un profilo centrale di finto legno sulla plancia e selleria rinnovata, che poteva essere richiesta in velluto al posto della finta pelle.

Un tocco da berlina di classe superiore, evidenziato dai nuovi tappetini in moquette che sostituivano i precedenti di gomma. Anche le prestazioni miglioravano, grazie alla diversa profilatura dell’albero a camme e alla nuova forma delle camere di combustione dal rendimento più elevato: cinque CV in più per 150 km/h dichiarati. Inoltre l’erogazione era più sportiva, con la coppia massima a un regime più alto, cosa gradita agli amanti della guida perché rendeva il motore più brillante agli alti regimi, sacrificando in minima parte la tipica elasticità. Con queste modifiche la 124 aveva l’eleganza e quasi le prestazioni della “Special”. Quando uscì di scena i tanti che l’avevano acquistata facendone ne rimpiansero comodità, robustezza e affidabilità.

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