23 January 2015

Volkswagen Golf Variant 2.0 TDI , la nostra prova

E’ sempre stata poco considerata, soprattutto a causa del successo della berlina e della sorella maggiore Passat. Con l’attuale, però, la Golf Variant fa un balzo in avanti in estetica e in versatilità....

INTRO

INTERNI

LISTINO E VIDEO

TECNICA

Non c’è nulla di inedito nella Golf Variant, essendo praticamente tutto già visto sulla berlina e su altre vetture del Gruppo Volkswagen. La piattaforma è la ben nota MQB, che si va progressivamente diffondendo su tutti i modelli intermedi del Gruppo, con McPherson davanti e multilink dietro, quest’ultimo riservato alle motorizzazioni superiori a 122 Cv. Presenti sulla vettura in prova l’assetto sportivo e la regolazione adattiva dell’assetto denominata DCC. Quest’ultima prevede ammortizzatori a controllo elettronico e consente di selezionare, anche dallo schermo touch-screen, cinque modalità di guida, delle quali una ampiamente personalizzabile.

Di base ci sono la Normal, la Comfort, la Sport e l’immancabile Eco con specifiche regolazioni di motore e climatizzatore. La Individual permette invece di regolare più finemente alcuni parametri di guida come la risposta dell’acceleratore, la prontezza dello sterzo e il comportamento degli ammortizzatori. Il motore è il TDI da due litri nella più recente versione da 150 Cv, omologato Euro 5 e abbinabile al cambio manuale a 6 marce o al doppia frizione DSG con il medesimo numero di rapporti. Sterzo servoassistito elettricamente e freni a quattro dischi con anteriori autoventilanti completano la carta d’identità tecnica della vettura. Che anche come sicurezza si presenta ben dotata, con air bag anche per le ginocchia del guidatore, freno di stazionamento elettrico con sistema di mantenimento della posizione in partenza e rilevatore dello stato di attenzione del guidatore.

 

 

SU STRADA

L’incremento di dimensioni e peso rispetto alla berlina viene tranquillamente sopportato dal motore, che comunica sempre buona vivacità e grinta. Un po’ rumoroso a freddo, mostra qualche “nota” un po’ più alta anche in accelerazione, mantenendosi comunque sempre su livelli più che accettabili di confort. La dinamica di guida è efficace, anche grazie alle gomme specifiche e all’assetto sportivo, e apprezzabili anche i freni, sia come comando sia a livello di spazi di arresto. Da 100-0 km/h bastano 37,4 metri.

I percorsi misti vengono affrontati con grande sicurezza, e anche nelle situazioni più critiche, con curve e controcurve percorse a velocità medio-alta, la vettura rimane sempre ben stabile e attaccata al terreno, mostrando così un efficace bilanciamento tra potenza del motore e validità del telaio. Sicuramente aiutato, nel caso specifico della vettura in prova, dalla regolazione elettronica degli ammortizzatori. Insomma non si scompone mai, invitando anzi a forzare l’andatura grazie all'assetto non troppo cedevole.   

Anche lo sterzo mostra positive caratteristiche, con buona leggerezza in città ma valida sensibilità e precisione all’aumentare della velocità. Meno gradevole invece il cambio: le sei marce sono correttamente scalate e la frizione non richiede uno sforzo eccessivo, ma gli innesti sono un po’ troppo contrastati e rallentano leggermente i passaggi di marcia. Le prestazioni sono un ottimo compromesso tra vivacità e contenimento dei consumi: accelerazione e ripresa sono pronte a patto di sfruttare correttamente la curva di coppia del motore e i rapporti del cambio, mentre i consumi d’uso registrano ottime percorrenze anche in città dove, nonostante la cubatura del motore e la mole della carrozzeria, si registrano valori di poco superiori alle più diffuse city car con 13,5 km/l rilevati.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA