Campanilismo addio, gli italiani sempre meno leali ai marchi di Casa
Campanilismo addio, gli italiani sempre meno leali ai marchi di casa
Addio al “nazionalismo automobilistico”. I tempi in cui gli italiani preferivano comprare veicoli prodotti nella Penisola sono ormai relegati nel cassetto dei ricordi sbiaditi. In un mondo sempre più globale, infatti, ben il 58% dei nostri concittadini, nei prossimi 25 anni,non considererà prioritario mettersi alla guida di una vettura assemblata in Italia o persino in Europa. Questo dato emerge dalla ricerca commissionata da AutoScout24 che ha coinvolto 8.800 persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni in Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna.
FRANCESI I PIU' LEALI
I più leali nei confronti dei marchi di casa sono, neanche a dirlo, i francesi con il 63,4% degli intervistati interessati ad acquistare proprio un marchio transalpino, o al massimo europeo, mentre in Germania questa percentuale scende del 52,5% e in Spagna del 50,5%.I meno attenti alla provenienza della propria automobile sono gli olandesi, forse anche per l’assenza di aziende automobilistiche, con il 31,2% che precedono i nostri connazionali.
Già oggi è evidente come la presenza di produttori cinesi e indiani nei saloni internazionali dell’automobile sia in forte aumento e sotto gli occhi di tutti, come anche l’interesse espresso nei loro confronti. Interesse destinato ad aumentare ulteriormente in virtù anche del crescente trasferimento della produzione e degli asset tecnologici dall’Europa ai Paesi emergenti.
INNOVAZIONE
Non sarebbe azzardato quindi affermare che in un prossimo futuro si potrebbe assistere a uno spostamento netto del baricentro dello sviluppo delle nuove auto dal Vecchio Continente all’Asia o all’America meridionale, mercati in fortissima crescita.
“Questo vuol dire– sottolinea Vincenzo Bozzo, amministratore delegato di AutoScout24 Italia - che le auto che guideremo fra pochi decenni saranno progettate sempre di più nei Paesi dove poi saranno vendute maggiormente. Non a caso quasi metà degli intervistati (48,6%) vuole che l’auto del futuro rappresenti il massimo dell’innovazione e della modernità, a prescindere dalla sua provenienza, e sarebbe quindi disposta ad acquistare una quattro ruote prodotta anche in un Paese non europeo. La parola d’ordine è,dunque,innovazione e modernità a prescindere dalla provenienza geografica”.
Nella Gallery trovate tutte le slides della ricerca, con le risposte ai principali quesiti ....